Yoram Gutgeld e le coincidenze astrali

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Antonio Napoletano
Fonte: facebook

di Antonio Napoletano – 7 ottobre 2014

Oggi, il “Corriere”, a pag.9, con taglio basso a sei colonne, sotto la testatina ‘Il Personaggio’, a firma Giuliana Ferraino, presenta (a sorpresa?) un ritrattino di Yoram Gutgeld.
Gutgeld – come s’affretta a chiarire la Ferraino nell’incipit del suo pezzo – è il neo onorevole PDr, 54 anni, israelo-italiano, e il più stretto compagno d’arme – una specie di supergiglio – del nostro frenetico segretario/presidente. Anche se il suo titolo ufficiale è solo quello di ‘consigliere economico e di bilancio’ del segretaro/presidente: << per Matteo Renzi >> scrive << è molto di più.>> perché, si aggiunge << E’ lui che ha avuto l’idea di mettere 80 euro in tasca degli italiani>> spiegandogliela via sms.
Insomma, è Gutgeld la testa pensante degli exploit renziani.
Ieri – come si lascia intendere – facendo fuori il Cottarelli, l’uomo della spending rewiew, che, annota la Ferraino: << rischiava di deresponsabilizzare>> Ministeri, Regioni e Comuni; oggi, con la trovata (in realtà un vecchio obiettivo di Bruno Trentin) del Tfr in busta paga, avendo convinto il segretario/presidente come: << la liquidazione in busta paga dovrebbe servire a restituire ai lavoratori altri soldi per rilanciare i consumi e riportare la fiducia, il vero problema di quest’Italia che non sa ripartire.>> Sì perché, si dice, Gutgeld ha: << convinto Renzi che la chiave di volta per il Paese è dare fiducia a consumatori e imprese, perciò la nuova legge di Stabilità sarà improntata a questo obiettivo, con un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale>>.
Del resto, questo, Gutgeld, lo aveva già ribadito nel suo ultimo libro “Più uguali, più ricchi” (Rizzoli, 2013).
Ma la cosa più interessante leggendo questo soffietto è la vera propria ‘illuminazione’, l’evento – così casuale e, insieme, avvolto nell’aura di una grazia carica di destino – dal quale la Ferraino, fa sbocciare, come il bambino dal cavolo, questa amicizia così stretta e, francamente, del tutto improbabile. E racconta come Gutgeld :<< si è convinto che Renzi sia l’unico che possa cambiare l’Italia>> dopo la presentazione dell’allora sindaco di Firenze, da parte del comune amico, Roger Abravanel, suo ex collega alla McKinsey, autore di libri sulle virtù risolutive della meritocrazia. Veniamo così a sapere, dentro questa nuvola di coincidenze astrali e di appassionate letture dell’allora sindachino, cultore della ‘meritocrazia’ divulgata da un ex Mckinsey, il quale, chissà perché, sente il bisogno a sua volta di presentare il suo giovine lettore e ammiratore Renzi a un altro suo ex collega della grande agenzia, il Gutgeld stesso.
E l’incontro è di quelli memorabili – ci fa capire l’articolo del “Corriere” – perché, non solo l’israeliano è rapito dalle doti risolutive di quel giovinotto fiorentino, ma lo è a tal punto che si: << si lascia alle spalle una delle maggiori società di consulenza del mondo… senza rimpianti.>> Così,Gutgeld, un senior partner e direttore, con uno stipendio da un milione e mezzo di dollari anno (!), lascia baracca e burattini, si fa per dire, e si mette al servizio di un oscuro sindaco italiano in gara (e tutto lasciava presagire, allora, perdente) per la conquista della canditura a capo di una coalizione di centrosinistra contro il segretario stravotato, del PD. Gli scrive il programma economico e si accontenta di promesse e…del suo fiuto. Perdute le primarie, Renzi – colla scellerata accondiscendenza di Bersani, che gli conferisce la facoltà di scegliersi una cinquantina di fedelissimi da mettere in lista – gli offre di diventare deputato del Parlamento italiano e di considerarsi, in pectore, il futuro, superministro dell’economia quando sarà il momento.
Ebbene, <<questo matematico geniale e a volte fin troppo sicuro di sé>> laurea in matematica e filosofia all’Università Ebraica di Gerusalemme con Master all’UCLA (Usa) << che quando arrivò in Italia da Israele era consulente del pentagono sulla teoria dei giochi>> – ma quando arrivò e perché ci arrivò la Ferraino non ci dice – non se la prende per l’ingresso al governo al suo posto del Padoan. Egli sa, si precisa nell’articolo:<< di essere l’uomo più ascoltato da Renzi quando si parla di economia, perciò ora si accontenta di fare il ‘ministro ombra’, lavorando in squadra con il ministro ufficiale Pier Carlo Padoan e il Ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco>>.
Questo il “Corriere”.
Noto, da inguaribile ‘complottista’ che, solo ieri, qui sopra, sollecitati da un post di Gabriele Pastrello, (1) si discettava su chi fosse questo illustre sconosciuto.
E’ stupefacente l’efficacia di questo nostra curiosità se, a nemmeno ventiquattrore di distanza, il più diffuso giornale italiano, senta il bisogno di darci la sua versione.
Un caso. Un’altra coincidenza astrale? O semplicemente l’inspiegabile sintonia di questa pagina con i criteri di notiziabilità del “Corriere”?

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1) Gabriele Pastrello 6 ottobre

SIAMO UN PAESE DI SERVI. NESSUNO DICE CHE IN NESSUN PAESE AL MONDO UN TIZIO PARACADUTATO IN TARDA ETA’ (TRADOTTO: NON PUO’ SAPERE NULLA DELL’ITALIA; O FORSE QUEL PO’ CHE SA L’HA IMPARATO IN QUALCHE DESK), DIVENTA DEPUTATO E VICE-MINISTRO NEL SILENZIO GENERALE. MA CHI E’ GUTGELD? E PERCHE’ STA LI’? PERCHE’ NESSUNO DICE NULLA?

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