Fonte: Lucia Del Grosso
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di Lucia Del Grosso – 22 maggio 2016
Ieri ho letto un articolo bellissimo di Michele Prospero sul ricatto del voto utile che mi ha dato lo spunto per affrontare un’altra categoria del filone catastrofico-elettorale: il voto unico.
Per la verità anche Prospero aveva introdotto nel citato articolo questo tema, ma alla luce dell’intervista di stamattina di Cuperlo su Repubblica direi che c’è altro da aggiungere.
Dice Cuperlo che ha votato la sciagurata riforma costituzionale di cui è madre costituente la Boschi perché “un altro passaggio a vuoto sarebbe stato un danno”. Lo stesso avvertimento è stato lanciato da Reichlin qualche giorno fa.
Io troppe cose vorrei sapere da Cuperlo, ma in particolare una: perché la bocciatura di una riforma costituzionale deve essere per forza un danno. Per quale motivo la Costituzione prevede Il referendum conservativo sulle proposte di revisione della medesima? Per pura formalità? E’ questo il messaggio che volete rivolgere ai cittadini chiamati a partecipare alla scrittura di una nuova Carta: “Potete votare, ma mi raccomando votate SI’ perché le riforme costituzionali non si possono assolutamente bocciare”?
Ma abbiamo per caso approvato la riforma del centrodestra? NO! Il giorno dopo si sono per caso scatenati il terremoto, l’eruzione del Vesuvio, la peste, l’invasione delle cavallette, la resurrezione dei morti? E allora perché se non passerà questa ciofeca di riforma si abbatterà su di noi l’apocalisse?
Forse il pericolo che paventate è la bocciatura di una classe dirigente perché incapace di fare una riforma decente e di conseguenza l’accelerazione della deriva antipolitica? Ah, ma guardate che le classi dirigenti sono sottoposte a verifica dei governati, non devono essere necessariamente promosse, possono essere pure bocciate: si chiama democrazia.
Non vi sfiora il dubbio che il vero pericolo non è il voto libero dai ricatti, ma il voto unico perché solo una può essere la risposta alla crisi istituzionale del Paese?
Non vi sorge il sospetto che la catastrofe definitiva è invece l’involuzione della sinistra oltre che sui temi sociali anche sul terreno della democrazia, se passa il principio che all’elettore si può dire, come se fosse la cosa più normale del mondo: “O mangi questa minestra o salti dalla finestra”?
Ma che fine ha fatto Cuperlo che ho votato alle primarie?