di Alfredo Morganti – 8 ottobre 2017
Guardate che col Rosatellum non scherzano mica. Ci vogliono davvero fregare. Prendete la scheda prevista. Una scheda unica, dove dentro c’è tutto: il nome del candidato da votare nel collegio, i simboli di partito del proporzionale, i mini-listini bloccati composti sostanzialmente di amici del Capo e frutto di accordicchi interni. Un fritto misto di cose, che qui si decidono tutte assieme. Quota uninominale e quota proporzionale sono incatenate, intortate, non c’è effettiva libertà di scelta. Per dire: non si può votare il candidato di collegio di una coalizione e poi la lista di un’altra coalizione nel proporzionale. Lo spiega bene ‘Repubblica.it’ del 22 settembre:
«Un’unica scheda e no al voto disgiunto. Novità rilevante anche per le conseguenze politiche che avrà è che il voto sarà espresso su una sola scheda e sarà vietato il voto disgiunto, ovvero la possibilità di votare un candidato nel collegio uninominale e una lista a lui non collegata nella parte proporzionale. Questo ‘depotenzia’ in un certo senso sia il sistema proporzionale che quello maggioritario, togliendo libertà all’elettore di scegliere liberamente un partito e un candidato al maggioritario. Invece l’elettore dovrà scegliere un abbinamento candidato-partito».
Che vuol dire? Che nei collegi, ci sarà un battage fortissimo per spingere a votare il candidato più ‘competitivo’, quello che ‘può vincere’, con la motivazione che sarebbe inutile sprecare il proprio voto sui candidati minori. Per dire, votate il candidato del PD, non quello della sinistra! Dopo di che quel voto impedirà però all’elettore non piddino di votare per un’altra lista, quella di MDP, per dire. Impedirà cioè, a chi lo volesse, di scegliere un candidato del Partito di Repubblica e/o della Nazione all’uninominale e assieme dare un voto più identitario nel proporzionale. Appare evidente che la mancata possibilità di disgiungere il voto, spinge a rendere il voto di collegio un voto potenzialmente ‘utile’. Spingerà la propaganda a scegliere questa categoria (l’utilità) come tasto preponderante della campagna. Detto ciò, che senso ha stabilire quote percentuali di proporzionale a fronte della quota uninominale? 50-50, oppure 33-67, che cambia se la ‘congiunzione’ del voto, l’effetto di riverbero dell’uninominale sul proporzionale in fondo rende il primo la vera proporzione, la effettiva misura? Ma ecco cosa accadrà del vostro voto. Sempre ‘Repubblica’:
«Si potrà votare:
con un segno su una lista (che vale anche per il candidato corrispondente).
con un segno sul nome di un candidato nell’uninominale. Due le possibilità in questo caso per quanto riguarda la parte proporzionale:
se il candidato è sostenuto da una sola lista, il voto si trasferisce a quella lista;
se il candidato è sostenuto da più liste, il voto viene distribuito tra le liste che lo sostengono proporzionalmente ai risultati in quella circoscrizione elettorale».
Chiaro no? Voto utile, scelta prioritaria sul maggioritario e redistribuzione di quel voto sulle liste collegate nel proporzionale. Repubblica dice chiaramente che si toglie libertà di scelta all’elettore, facendo dirigere il suo voto dall’uninominale, cioè dalla scelta della ‘persona’ con maggiori probabilità di vittoria a scapito della scelta politica effettiva.
Furbo il signor Volpe, diremmo di Renzi. Che gioca sull’elettorato più molle e possibilista, seppur critico verso PD e governo, per farsi largo a sinistra. Ma più forti dovremmo essere noi a ribattere colpo su colpo contro la strategia del voto utile. Spiegando che oggi è davvero utile la discontinuità, che bisogna imprimere un segno a sinistra, parlando con efficacia all’elettorato di mezzo, di centrosinistra, più sensibile al tema di non sprecare presuntemente il voto. Una ragione in più, questa, per guardare oltre i nostri confini. E fare politica, insomma, senza ritenere che basti rinserrare i ranghi e la sorte ci arriderà.
PS, il Rosatellum non è passato alla Camera e non è detto che passerà. In ogni caso, il terrorismo del voto utile si potrà fare anche nel proporzionale: mica vorrete far vincere la destra a causa dei vostri sciocchi rancori personali, no?