Non è il caso di drammatizzare!
Per fortuna arrivano anche le buone notizie.
Il noto virologo Nando Pagnoncelli ha diffuso dei dati molto confortanti, a riguardo dei due ceppi finora isolati a Roma e a Milano.
Per quanto concerne il ceppo lombardo, il Salvini Virus, il contagio è ancora molto diffuso, ma è in costante diminuzione.
Il ceppo toscano, invece, il Corona Renzi, sarebbe ormai circoscritto alla zona rossa di Rignano, Scandicci e Prato, ma si tratterebbe poco più una semplice influenza stagionale.
A preoccupare, quindi, è soprattutto il ceppo lombardo, anche perché non si tratterebbe di un nuovo virus, ma della mutazione di quelli vecchi e terribili, che nel secolo scorso provocarono milioni di morti.
Il ceppo toscano, al contrario, sembra aver esaurito la sua virulenza, anche se si registra, ogni tanto, qualche nuovo sporadico caso.
Tra i contagiati del Corona Renzi, i sanitari sono pessimisti circa le possibilità di recupero di un impaziente, che si ostinerebbe nel rifiutare qualsiasi in terapia. Si tratterebbe del sessantenne romano Roberto Giachetti, già peraltro molto debilitato dai tanti digiuni…
Disperate sarebbero anche le condizioni di una giovane donna di Arezzo, all’anagrafe Maria Elena. D’altronde l’abbiamo vista tutti abbracciare Verdini, senza poi correre a farsi la doccia.
A questo punto cosa fare?
Io credo che per combattere questi virus occorra non chiudere le scuole, ma aprirne tante di nuove.
Assumere, e pagare dignitosamente, bidelli, insegnanti, professori come corpo sanitario permanente.
Aprire le biblioteche anche la domenica, e le librerie anche la sera, come luoghi di pronto soccorso.
Avere sempre un buon libro a portata di mano, come mascherina di sicurezza.
Elevare l’obbligo scolastico e renderlo effettivo.
Iniettare cultura nei lobi del cervello degli italiani, notoriamente i più ignoranti d’Europa.
E soprattutto, credo sia urgentissimo rendere obbligatorio l’insegnamento dei sentimenti.
Perché il rispetto, la tolleranza, la solidarietà sono l’unico vaccino efficace, contro il virus che ininterrottamente insidia la nostra precaria convivenza civile.
