Il Vietnam e la pacificazione

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

Alfredo Morganti – 29 agosto 2016

A Palazzo Chigi definiscono un ‘Vietnam’ l’attuale fase politica, mentre non nascondono che preferirebbero, al suo posto, un “clima di unità e serenità”. Lo racconta Alberto Gentili sul Messaggero. Un Vietnam? Siamo il Paese con il più basso tasso di conflittualità sociale, il Paese dove ci stiamo bevendo tutto, ma proprio tutto (il jobs act, la buona scuola, l’Italicum, gli sgravi, i bonus, le mance, le regalìe senza che nessuno sollevi un dito, a parte nostrane minoranze di vietcong) e se ne lamentano pure? Il Paese dove uno qualsiasi, uno che la politica-politica gli faceva pure un po’ schifo, ha scalato senza sforzo il partito della sinistra riformista, quasi di getto, sfondando una porta aperta, e oggi si paventa il Vietnam? Siamo quelli che ogni tanto si autosomministrano una cura ventennale di demagogia (che spesso finisce in tragedia), dimenticando sempre gli effetti nefasti della somministrazione precedente, e al governo hanno pure il coraggio di dolersene? Ma cosa vogliono, la resa totale, la cancellazione di ogni opinione difforme, il sonno totale della ragione?

Torno sempre a Fantozzi, di recente, forse perché il clima grottesco di quelle storie lo ritrovo sempre più attorno a me. Ebbene, una volta il ragionier Ugo lodò pubblicamente “il signor Agnelli, perché oltre a darci lavoro ci paga pure”. Pensate: Matteo Renzi e Silvio Berlusconi vorrebbero un presente di unità, concordia, un rinnovato sentimento unitario dinanzi alla tragedia, un nuovo spirito nazionale, una grande pacificazione, la fine dei conflitti (quasi inesistenti a dire il vero), e in cambio ci concederebbero pure di continuare a esprimere una nostra opinione nelle urne, e voi, voi gli fate il Vietnam in casa? Osate dire “ma…”? Sollevate obiezioni? Veramente questo Paese non ha più rispetto per nulla. Come dice il gerarca locale al papà socialista del protagonista di Amarcord, mentre lo interrogano in questura e lo accusano di essere un sovversivo? “È questo che mi addolora, questa ostinazione a non capire, ma perché?”. Appunto. Ma perché fate un Vietnam, perché vi ostinate a non capire, perché addolorate chi è pronto a ‘fare’ tutto per noi? Chi è pronto per il nostro bene, a ‘pacificarci’?

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