Tutta L’Italia ride del video di Crozza che immortala Denis Verdini che in taxi accompagna i senatori migranti di Forza Italia da Berlusconi a Renzi – in 5 minuti e garantendo 10 anni di potere.
Ma chi è veramente Denis Verdini?
Sui principali giornali italiani a partire da la Repubblica (che peraltro appoggia senza sosta il goverto Renzi e le riforme costituzionali) viene dipinto come un furfante, un furbastro, un macellaio (l’attività di famiglia) una specie di Scilipoti, ma Verdini è ben altro, è un esemplare e potente uomo politico dell”Italia di oggi.
E per arrivare ad essere uno dei pilastri del partito della nazione “in fieri” ha percorso un lungo e accidentato cammino, iniziato come esponente del Partito Repubblicano Italiano nella “Prima Repubblica“, dove venne candidato alla camera e raccolse il bel bottino diel 16.6% nel collegio senza venire eletto. Si dice che abbia iniziato con Giovanni Spadolini, una delle persone politiche più rispettabili della prima repubblica, e nel tempo si è affinato ed è diventato un esperto di leggi elettorali, vedi l’italicum di cui è stato uno dei creatori e sicuramente pià competente dei concittadini Boschi e dello stesso Renzi.
D’altra parte, ho letto con qualche sorpresa che è laureato in scienze politiche e avrebbe fatto l’assistente di Storia delle dottrine economiche all’università Luiss di Roma nell’anno accademico 1996-97 con studi su banca e moneta. Di certo è diventato il Presidente del Credito Cooperativo Fiorentino ed è stato immortalato dalla trasmissione Report in un duetto con Fiorello nel 2009 quando si celebravano i 100 anni del Credito Cooperativo Fiorentino di cui Verdini è presidente dall’inizio degli anni ’90. Fiorello in quella occasione fece un involontario quanto efficace paragone tra il Credito Cooperativo e la Parmalat; Verdini gli diceva che sarebbe stato pagato con assegni a vuoto e Fiorello rispose: “Ci siamo abituati. Tu che pensi, quando facemmo la serata per Parmalat come pagarono? Con yogurt scaduti”. Poco tempo dopo Verdini venne rinviato a giudizio per truffa e bancarotta.
Basta vedere i titoli delle vicende giudiziarie di verdini per comprendere la cifra dell’uomo:
Caso de La Maddalena: accusa di concorso in corruzione
Caso della P3: rinvio a giudizio per corruzione
Caso della P4
Caso dell’immobile in via della Stamperia: rinvio a giudizio per finanziamento illecito e truffa
Caso dell’appalto della Scuola Marescialli: rinvio a giudizio per concorso in corruzione
Caso della Toscana Edizioni: accusa di bancarotta
A fronte della carriera privata, Verdini ha spiccato il volo in quella politica: in Forza Italia dal 1995, parlamentare dal 2001 e dal 2009 coordinatore nazionale del PDL.
Luigi Bisignani “faccendiere”, ma per sicuro conoscitore della politica italiana e dei suoi segreti ne ha fatto questo ritratto: Vi dico io chi è Denis Verdini.
Racconta Bisignani: “Berlusconi arrivava ad Arcore o a Palazzo Grazioli e chiedeva subito i report che di solito due volte a settimana gli inviava il suo coordinatore. Riflessioni imperdibili, ricche di spunti storici e filosofici e di battute al fulmicotone sulle giravolte del Capo dello Stato Giorgio Napolitano; ritratti disincantati sui “furono colonnelli” di An; per non parlare delle riflessioni amare e stafpttenti sulle signorine da mettere in lista nelle varie tornate elettorali. Lì Denis si superava, cercando di convincere il capo che se gliene indicava sette non poteva metterne più di due”.
Molte sono le allusioni che circolano su antichi e stretti rapporti tra Verdini e Renzi. L’ex portiere della Fiorentina e del Milan, candidato a Sindaco di Firenze per il Pdl in contrapposizione a Renzi ebbe a dire che con Verdini ha incassato il più spettacolare degli autogol.
Alfredo Morganti ha scritto: “È sbagliato catalogare Verdini come una specie di furfante. Sbaglieremmo la mira. Verdini è quello che tiene le fila e che sta traghettando Renzi da anni verso il porto dove il premier è ormai arrogantemente approdato. La ‘narrazione’ renziana ha un suggeritore, anzi un editor, ed è Denis, l’Andreotti minor di questi anni, quello che tesse trame, indica passaggi politici e prende sottobraccio l’ex Sindaco quando è il caso di farlo (quasi sempre). Non ho dubbi chi, tra i due, guidi le danze. E non da ora. Mi sto convincendo che pochi ‘leggano’ la partita come Verdini. Non si limita solo a indicare la tattica, suggerire le battute, instradare il bamboccione e fare le formazioni, per restare nella metafora. L’editor, se serve, scende in campo.” (Il mostro di Loch Ness)
Tutto fa pensare che Denis Verdini sarà uno dei protagonisti principali di questa nuova stagione politica italiana intrisa del male politico che ha caratterizzato la politica italiana dall’unità ad oggi, come ha ben spiegato Alberto Burgio in questo articolo: Il regista sta sempre al governo.
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