Vengono da vicino e vanno vicini

per Gabriella
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Fonte: facebook

di Alfredo Morganti – 1 ottobre 2014

Se leggete i CV (anticamente si diceva ‘biografie politiche’) di certa nuova classe dirigente, sono tutti: ricercatori di qualcosa (maddeché?), consulenti di qualcos’altro (soprattutto ‘politici’), comunicatori di ogni risma (istituzionali, commerciali, pubblicitari, ovviamente politici), blogger (oggi se non sei un blogger ti devi vergognare! fai schifo!), appartenenti a qualche community (una volta si era comunisti, oggi communitisty), tecnici, economisti, smanettatori di computer. Anche se fanno i fruttaroli dicono ‘fruitsellers’, se sono pizzicaroli diventano ‘sausages makers’. Oggi se non sei nulla di questo, non ciai ssstile, non ciai curtura (cit. Verdone). Non sei nulla. Sei rimasto comunista.

[PS A proposito di nuove tendenze, ad agosto 2007 io e Giorgio Piccarreta volavamo già alti e ci eravamo portati molto avanti nel lavoro di analisi, quando qui ancora si parlava di primarie sì primarie no. Andate su questo vecchio post dell_Antonio e vedrete:

http://l_antonio.ilcannocchiale.it/…/08/29/tanto_per_dire.h…

«Mi occupo prevalentemente di Values, Attitudes and Behaviour, Public perception of risks, Public Understanding of Science and Technology, Evolutionary Social Psychology (ma non mancano altri interessi)»

Questa citazione, contenuta nel post, era vera (lo giuro) e proveniva proprio dal sito dei Mille, dove il ‘chi fa cose’ presentava il ‘nuovo’ in carne e ossa e in forma ‘figurale’, mica idee astratte, mica suggestioni. Proprio dai Mille ha preso vita e si è viralizzata una genìa di nuova militanza, costituita da blogger, cosmopoliti, cervelli in fuga e Divi, come io e Giorgio sostenemmo autorevolmente già nel 2009 sull_Antonio. Ecco il link, ripreso a suo tempo anche dal blog di Luca Sofri:

http://l_antonio.ilcannocchiale.it/2009/02/22/i_divi.html

Si narra dei Divi, una cerchia di nuovi politici, anche antropologicamente diversi dai precedenti, che è sorta, passata e defluita (rafforzandosi a ogni passaggio) attraverso i vari Lingotti, Piombini, Coraggiosi, Leopolde, Big bang, Unità di Conchita, Italie future, Scelte civiche, Adesso Italia, ecc. e che si è accampata tutta dentro il nuovo corso renziano senza colpo ferire. Ha ragione Chiara Geloni a dire che Renzi è un epigono del rutellismo. Bisogna, però, aggiungere che è pure il terminale finale del ‘millismo’, ossia quella corrente carsica composta da qualche decina di persone, che è partita da lontano (sette, otto anni fa) per approdare direttamente al governo o in qualche staff. La nuova militanza è questa. I partigiani non avevano capito niente. E di sicuro nemmeno i comunisti, quelli veri.]

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