Un giorno gli storici riconosceranno che Luca Morisi è stato, in assoluto, il migliore leghista di tutte le generazioni.
Nessun esponente del suo partito, infatti, ha mai avuto il pudore di dimettersi prima di essere scoperto.
Nessuno, una volta indagato, ha mai candidamente ammesso l’errore e chiesto scusa.
Piuttosto che fare il compassionevole, Matteo Salvini prenda cristianamente esempio dal peccatore contrito, riconosca le proprie fragilità esistenziali irrisolte, e ci sveli dove sono finiti i 49 milioni.
E soprattutto sia coerente!
Che senso ha censurare il comportamento di Morisi, per essersi incontrato con due rumeni, e poi candidare a Presidente della Repubblica chi si incontrava con la nipotina di Mubarak?
Procurarsi gli incontri tramite un sito internet, è forse più spregevole che ottenerli attraverso l’onerosa mediazione di distinti mezzani, e di insospettabili lenoni?
Alle Olgettine il ragioniere Spinelli consegnava una busta, Morisi ai ragazzi avrebbe passato un flacone: non si tratta in entrambi casi di “liquidi”?
Matteo Salvini ha un’ottima opportunità per dimostrare la sua statura di leader.
Riconosca di essere stato l’utilizzatore finale di tutta l’attività del social media manager Luca Morisi, ma si dica pronto ad andare avanti solo con le proprie gambe.
Lo faccia ad orologeria adesso, a pochi giorni dalle elezioni amministrative.
Salvini dimostri che per vincere non ha assolutamente bisogno di una Bestia.
E’ già abbastanza bestia di suo.
