Un’ultima speranza…

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

L’elezione di Carlo Bonomi a presidente di Confindustria, a me è parsa un ulteriore segno della inarrestabile decadenza del nostro paese.

L’Italia, dopo aver dato il meglio di se stessa, ora sta dando il peggio.

Ogni giorno il più peggio, come direbbe la ministra più migliore…

E purtroppo avviene in tutti i campi e su ogni fronte.

Che non avremmo mai più avuto un Leonardo, un Michelangelo, un Dante o un Leopardi, lo sapevamo già da tanto tempo.

Così come sappiamo che non saranno né superati e neppure eguagliati i grandi del cinema, del teatro, della musica, e della politica.

Ora sappiamo anche… che non avremo più i “martinitt”, quei bambini orfani e abbandonati che, partendo ultimi, riuscirono ad arrivare primi, e con il loro ingegno e il loro lavoro costruirono degli “imperi” industriali.

I sedicenti imprenditori di oggi frignano e battono cassa.

Per investire chiedono soldi allo Stato, e cioè a tutti i cittadini, anche a quelli poveri, e abbandonati…

E soprattutto reclamano riforme che, qualsiasi cosa voglia dire, nasconde sempre la brama di ottenere più privilegi per loro e meno diritti per i lavoratori.

Guardateli e ascoltateli bene quando parlano.

Sembrano più calvinisti di Calvino!

Avendo ereditato qualche fortuna, o avendo avuto qualche successo come manager, credono di essere gli “eletti”, i predestinati alla salvezza.

Essendo partiti primi, con largo margine di vantaggio, si compiacciono di essere riusciti a conquistare un podio, benché traballante, e considerano gli altri come una massa d’infelici destinati alla dannazione.

Non c’è speranza dunque per l’Italia? Ma certo che c’è, ed è grande, benché vestita di stracci.

Arriva dai paesi che ancora non hanno potuto esprimere il meglio di sé, perché schiavizzati, colonizzati e sfruttati dai “valori occidentali”

Dall’Africa ci porta in dono l’arte di cantare e di danzare l’unità del pianeta, a noi specialisti di divisioni

Dall’America latina ci porta il senso irrinunciabile della giustizia sociale.

Dall’Asia l’arte della meditazione profonda, a noi cultori del frivolo.

Sì, tornerà ad essere bellissima l’Italia.

Sarà come un bambino che gioca coi colori…

 

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