di Luigi Altea 2 aprile 2016
Il migliore alleato del rumore degli stivali dei prepotenti, è il silenzio delle pantofole di coloro che dovrebbero vigilare e opporsi.
Non ricordo governi senza macchia, non credo ci siano mai state maggioranze senza intrallazzi e con gli armadi profumati di lavanda…
E tuttavia, ciò che sconcerta oggi è l’indifferenza dei cittadini, ciò che spaventa è il disinteresse dell’opinione pubblica.
Mentre in altri paesi basta l’annuncio di una legge ingiusta per scatenare le piazze, per accendere il dibattito e per indurre i governi a più equi propositi, noi italiani sembriamo rispondere disciplinatamente a una sorta di tacito appello a rientrare nei ranghi, a seguire la corrente, a restare passivi e silenziosi.
Il troppo lungo lavoro di emeriti presidenti, contro ogni forma di conflitto, e per l’adozione delle larghe intese come metodo permanente di governo, ha finito per addormentare le coscienze, per devitalizzare la democrazia.
I soli che strillano, più o meno sguaiatamente, sono gli improbabili statisti, che nella diffusione dell’odio per lo straniero credono d’aver trovato la soluzione per qualsiasi problema.
Silenziosi e quasi impauriti appaiono i sindacati, di fatto collaborazionista è l’opposizione reduce del Nazareno, rassegnata e sconfitta si presenta la cosiddetta “sinistra PD”, ormai ridotta a imbarazzante simulacro di una Storia antica e bella.
Il 17 Aprile ci sarà il Referendum, che è la messa solenne della democrazia.
Il sagrestano al potere ci ha già ordinato di disertare la messa.
Il Gran Sacerdote, nel Colle più alto, sembra assente e resta silente.
Un’Italia in pantofole.