Fonte: facebook
di Gianpiero Cassina – 23 settembre 2014
Sull’art. 18 cominciamo a stabilire la verità. Il reintegro già ora è eccezionale. Però il lavoratore per cui il giudice sentenzia il reintegro tratta da posizioni di forza l’indennizzo economico. L’obiettivo degli imprenditori è solo quello di poter licenziare a buon mercato; con un ulteriore vantaggio: creare una condizione di dominio sulla forza lavoro: un fattore di produzione considerato alla stessa stregua di quelli tecnologici. Insomma la vittoria del liberismo.. Per questo si tuteli almeno il licenziamento discriminatorio, anche conseguente a comportamento antisindacale. Ciò premesso si può discutere, in una fase di crisi e di incondizionata vittoria del capitale (scusate se il mio continua ad essere un linguaggio marxiano), dell’opportunità di aggiornare l’art.18, ritenendo prioritaria la lotta alla disoccupazione, specie giovanile (la massa dei disoccupati costituisce il primo fattore di debolezza politico-sindacale degli occupati) e considerando l’inderogabilità di introdurre forme di sostegno universale al redditto. Però Renzi non può usare contro i Sindacati i toni della destra. Insopportabile!