Papa Francesco è proprio fissato contro la guerra. Non perde un’occasione per ricordarci che l’uso della forza non ha mai risolto nulla.
Mi permetto di umilmente dissentire, limitandomi ad un unico e significativo esempio.
Senza la breccia di Porta Pia e la presa di Roma, oggi noi italiani non vivremmo in un paese libero e democratico.
Anziché due ne avremmo solo uno: Papa Francesco Re al posto dei Presidenti Mattarella e Draghi.
D’accordo, forse si otterrebbe un certo risparmio, qualche economia di scala, visto anche che il Papa ama spostarsi su una utilitaria, ma che razza di democrazia sarebbe senza il bilanciamento dei poteri?
Con tutto l’affetto che nutro per questo Papa, preferisco avere come governante Mario Draghi, sia perché è un grande esperto di monete, di virus e di gas, ma soprattutto perché con il suo indiscusso carisma garantisce la nostra sicurezza.
Non voglio neppure immaginare cosa sarebbe di tutti noi, se al posto delle basi missilistiche americane avessimo dei centri per l’addestramento delle guardie svizzere…
E tuttavia, la conseguenza davvero drammatica sarebbe che a capo della diplomazia dell’Italia avremmo il cardinale Pietro Parolin, un pacifista fanatico e radicale.
Pensate: non ha mai insultato la grammatica, non ha mai bombardato la sintassi, è sempre stato rispettoso della consecutio temporum, e soprattutto non ha mai dichiarato guerra all’Accademia della Crusca. Un vero pacifista clerical chic…
No, senza la breccia di Porta Pia sarebbe stato un disastro, una grandissima disgrazia per tutti gli italiani e specialmente per i venditori di bibite.