Un senso di vomito e vergogna – gli ultimi giorni della democrazia

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: marigo Giandiego
Fonte: facebook

di Marigo Giandiego – 1 agosto 2014

Mi rendo conto che la definizione di cui sopra appaia “forte”, ma purtroppo corrisponde alla verità. Alleanze innaturali e nefande, gruppi razzisti, normalmente impresentabili cui viene affidato il compito di “salvaguardare” gli ultimi brandelli di democrazia nominale presenti in questo paese. Il tutto condito da comportamenti da grida del mercato del pesce. Quello che sta avvenendo al Senato è, sicuramente, un teatrino ed una cortina fumogena, l’ho già detto in “interventi” precedenti, ma assume i contorni, ormai sin troppo soliti, del mercato delle anime.

La malattia è precedente e viene da lontano è strutturale, non occasionale, forse incurabile se permangono le condizioni sistemiche che l’hanno originata, fatto sta, che all’insulto di un senato che litiga sul poco e nulla dimenticando il paese si aggiunge l’onta di comportamenti deprecabili e vergognosi. L’attacco alla democrazia, non lo diremo mai abbastanza, è precedente e superiore all’aula del Sanato italiano, non è certo con la strenua resistenza di facciata delle opposizioni (queste soprattutto) che questo processo potrà essere fermato, solo una forte mobilitazione volontà popolare, forse potrebbe. La strada è sempre quella … e pare d’essere ripetitivi. Una profonda, rivoluzionaria, non violenta e graduale ma radicale modificazione del sistema, sorretta da una mobilitazione fortemente partecipata e motivata al cambiamento. Una ri-alfabetizzazione al comportamento democratico e partecipativo, minato e corrotto da anni di “berlusconismo mentale” e dalla continua opera di “ipnosi” dell’Elite al potere, che sta realizzando, senza troppa fatica, il suo progetto di Evo Medio Tecnologico. Sto parlando di Utopia? No non credo proprio! Sto parlando di Socialismo e di AreA di Progresso e Civiltà, sto parlando di una maturazione spirituale che riconduca l’italiota al rispetto di se stesso.

La Vergogna ed il vomito, invece, temo non saranno l’apice di questa storia, ne vedremo di peggio, sino a quando, nonostante gli urli e gli sbraiti guerreschi d’un Grillo sempre meno brillante, l’opposizione a questo “sistema” sarà ridotta a quel che abbiamo in questo momento, cioè poco e niente. Ipnotizzati ed avvinti in questo “minuetto del Grande Nulla, costretti in difesa, obbligati ai tempi ed ai ritmi imposti da altri.
(giandiego)

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