Un paradosso infinito

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

di Luigi Altea, 31 maggio 2018

Se il prof. Giuseppe Conte fosse riuscito a formare il Governo, avremmo avuto un Presidente del Consiglio che ha sempre votato a sinistra.

Il paradosso dovrebbe far riflettere…

Mentre la cosiddetta sinistra si appresta a rilanciarsi, attingendo idee, stimoli e dirigenti dalla Leopolda, o da Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo, la destra lepenista e la destra (post) fascista, attingono idee, stimoli, dirigenti e soprattutto consensi, da quello che fu il bacino della sinistra.

Tanto “peggio” è la destra, tanto “meglio” dovrebbe cercare di essere la sinistra.

Ed invece, più la destra si incattivisce, più diventa identitaria, sovranista, xenofoba e democraticamente, a dir poco, approssimativa, e più la sinistra cerca di riproporsi sfumando i suoi valori e sbiadendo i suoi colori.

Come se solo rassomigliando, almeno un po’, alla destra, fosse possibile sconfiggerla.

Non c’è da meravigliarsi se lo smarrimento è tanto.

 “ Prima di tutto l’Italia” gridava la sinistra, mentre approvava la legge Fornero.

“ Prima di tutto gli italiani” urla la destra, che quella legge vuole cancellare.

Ammettiamolo: è difficile non smarrirsi…

Per far argine ai “nuovi barbari” pare si stia preparando un fronte repubblicano, al quale parteciperebbe Renzi, Berlusconi, Calenda, Boldrini e una parte di LeU.

Lo ammetto: a questo punto io mi sento una pecorella forse irrimediabilmente smarrita.

Per tornare all’ovile avrò bisogno di un pastore credibile e convincente, anche se non avrà l’odore delle pecore…

La Sinistra ritroverà se stessa, solo quando farà pace con il suo popolo, amando la sua umanità.

E cioè quando cercherà e riscoprirà ogni frammento, ogni fremito di umanità, nelle esistenze povere di vita di un popolo ingannato e deluso.

Quando riuscirà a ricondurre nelle menti, e a fissare nei cuori, i brividi di umano che sgorgano dalla fatica e dai gemiti degli umili.

Chi è fuggito nel bosco non tornerà a casa per incitamenti, appelli, suppliche, o per paura del buio, ma per passione…

La passione si accende per una opportunità intuita, per una speranza intravista…

La passione divampa da parole, da gesti, da comportamenti capaci di rubarci, ancora una volta, il cuore.

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