Fonte: Originale
di Vincenzo Musacchio, 1 giugno 2018
Potrei scrivere bene di questo governo che è nato e potrei farlo in ossequio ad una “captatio benevolentiae” che forse mi procurerebbe molti applausi, ma siccome nella mia vita ho sempre detto ciò che pensavo anche quando mi procurava danni notevoli, ritengo che iI governo che ha visto oggi la luce per alcuni aspetti rasenta il paradosso: due capi che comandano un capo! Uno dei capi, due giorni fa aveva dichiarato la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica e oggi quest’ultimo l’ha nominato ministro. Mattarella che forza la Costituzione per non nominare Savona per le sue politiche anti europeiste, poi lo nomina ministro alle politiche europee.
Sono confuso! Probabilmente saranno le prime avvisaglie dei miei cinquant’anni. A spaventarmi ulteriormente è l’assoluta mancanza di cultura politica di molti degli esponenti di questo Governo messi in alcuni ministeri strategici. Poi la mia vecchia militanza politica mi porta a percepire una distanza enorme da chi al sud ha votato Lega e non riesco a comprenderne le ragioni. Per quel che riguarda i 5 stelle, invece, ho imparato a mie spese che gli ideali non ci sono. Hanno crocefisso i partiti legati al potere per poi diventarne loro stessi dipendenti. Nel governo ci sono uomini di Berlusconi, di Monti, di Brunetta, di Bank-italia. Mi chiedo come potrà essere questo il governo del cambiamento? Mi preoccupa anche un altro fattore che potrebbe diventare pericolosissimo e cioè il fatto che nasca un governo di destra (vedremo se razzista e xenofoba) senza una vera e propria opposizione. Mi sembra che la cd. sinistra abbia voluto questo governo non sedendosi al tavolo con i penta stellati, commettendo a mio avviso un errore madornale. E pensare che Roberto Fico, di cui nutro stima, ci ha anche provato!
Aveva ragione Pier Paolo Pasolini: “Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale”. Speriamo che questa volta le parole di Pasolini siano smentite dai fatti. Personalmente nutro profondi dubbi! Ai posteri l’ardua sentenza!
(Vincenzo Musacchio. giurista)