Un coro per la pace a Sanremo

per Gian Franco Ferraris
Un coro per la pace a Sanremo
L’associazione “Un Ponte per” ha fatto una proposta. Perché dare spazio a Zelensky, e non invece ospitare sul palco di Sanremo le voci di dissidenti e obiettori di coscienza russi e ucraini? Il leader ucraino ha già una copertura mediatica pazzesca, dicono, mentre nessuno (nessun giornalista in special modo) ha mai dato la parola a chi la guerra non la vuole, di entrambe le nazioni in conflitto, e vorrebbe invece negoziati e una soluzione diplomatica delle controversie. Bello, sarebbe bello. Guarderei Sanremo anch’io, se fosse. Ma voi ve la immaginate la canea che si alzerebbe se la Rai facesse una scelta del genere (e la Rai non ce la vedo proprio)? Canea politica, in primo luogo: ma come, si dà spazio e voce ai putiniani pacifisti? Ma anche di intellettuali, opinionisti, influencer, barbagianni e clown da salotto tv o da talk show, pronti a stracciarsi le vesti dinanzi alla provocazione disfattista? Ma ve la immaginate Lia Quartapelle, che magari va a bruciare in piazza la foto di Amadeus? Oppure Calenda che inzia uno sciopero della fame (beh, non ci crederei nemmeno se lo facesse in diretta fb)? Ecco questa è la classe dirigente italiana, pronta ad avvolgersi in una bandiera invocando le bombe atomiche, e a classificare come intelligence nemica chiunque provi a pronunciare la parola “negoziato”. Zelensky a Sanremo è in fondo il suggello finale di uno scempio ideologico e politico che ormai ci sovrasta e ci soffoca. Ben venga, allora, con i suoi proclami. Fiato alle bombe, Turchetti!
Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.