Fonte: Come Don Chisciotte
DI PERCY FRANCISCO GODOY – 21 agosto 2014
Marilyn Monroe, il cui vero nome era Norma Jean, fu vittima di un complotto che culminò nel suo assassinio la notte del 4 agosto 1962 in uno dei villini per gli ospiti di un Hotel situato al 12305 Fifth Helena Drive di Los Angeles. Il corpo dell’attrice fu trovato da Eunice Murray, che fungeva da sua assistente e cameriera e che si incaricò di chiamare la polizia alle 04:25 dell’alba del giorno 5, cioè 8 ore dopo la sua morte.
Sospettosamente la Murray riordinò la stanza, quella che poi fu nuovamente messa soqquadro, senza trovare tracce di barbiturici vicino al cadavere e notando Marilyn con ancora il telefono nella mano destra. Ma lei era mancina.
Il delitto Marilyn fu, apparentemente, architettato dalle alte sfere del potere negli Stati Uniti, a causa dei molti segreti che può aver sentito nei momenti intimi che ha avuto con Robert Kennedy e suo fratello, il presidente John Fitzgerald Kennedy e con Frank Sinatra e i suoi amici nella mafia.
Sono molte le versioni sui reali colpevoli, anche se la sua morte è stata classificata come un suicidio da parte delle autorità, che hanno venduto alla stampa l’idea del suicidio ingerendo 40 pillole di Nembutal, un forte barbiturico ad azione rapida.
Nella lunga lista dei sospetti sono stati presi in considerazione i fratelli Kennedy, l’FBI, Cosa Nostra e la stessa CIA. Diventato un problema di sicurezza nazionale, la CIA è stata spiata in modo permanente dal Burò su ordine diretto del suo capo, J. Edgar Hoover, così come la Central Intelligence Agency.
La sua risaputa ignoranza riguardo i dettagli delle scene tra le quali si muoveva la collocò al centro dei sospetti e contro le forze progressiste del paese e del mondo. Come il caso del suo incontro in Messico con Frederick Vanderbilt Field, che poi riferì tutto a Hoover il quale andò su tutte le furie per il sospetto che Marilyn rivelasse segreti a lei conosciuti a persona sospettata di attività comuniste. In quella visita poi ha anche incontrato lo scrittore messicano Jose Bolanos, anch’egli bollato come comunista dall’FBI.
Oggi è evidente che Marilyn Monroe era venuta a conoscenza tanto dei piani d’invasione della Baia dei Porci come dei diversi piani di assassinio contro il presidente cubano Fidel Castro. Una delle persone che possono essere state consapevoli dei piani per invadere Cuba e uccidere Castro era Marilyn Monroe, fatti scritti nel suo diario, che non aveva paura di mostrare a quelli che considerava suoi amici, così come fece col giornalista Robert Slatzer, nel luglio del 1962.
L’esistenza di questo diario è sempre stata la preoccupazione di James Jesus Angleton, capo del controspionaggio della CIA, che forse poi fece scomparire.
Il diario di Marilyn la portò alla morte e, soprattutto, la sua stupida minaccia di utilizzarne tutte le informazioni in esso contenute. Pensare che era considerata solo “un pezzo di carne”….
Sospetti attorno alla sua morte
L’autopsia sul corpo di Marilyn, identificata con il numero ID 81828, eseguita dall’assistente patologo Thomas Noguchi, con poca esperienza nel settore, fu uno dei fatti sospetti. Un’altro era che il corpo è stato inizialmente lasciato in un obitorio privato dove lo stavano già preparando. Le analisi iniziali fatte al corpo di Marilyn Monroe, tuttavia, escludono gli
elementi fondamentali per l’ipotesi del suicidio. Il corpo presentava diverse ecchimosi indicative di violenza su polsi e schiena e mancavano tracce di barbiturici nello stomaco della vittima, questo scartò l’idea dell’avvelenamento.
Grazie al lavoro dei complottisti le analisi dell’autopsia sparirono dall’ufficio della corte. Lo stesso successe coi suoi organi vitali, estratti per essere analizzati, scomparvero dall’obitorio senza motivo.
Anche le ricerche investigative sono state alquanto insolite: fu interrogato solo lo psichiatra dell’attrice, Ralph Greenson, e nemmeno sotto giuramento. Il medico ha testimoniato che Marilyn in precedenza aveva fatto già altri quattro tentativi di suicidio, anche se Greenson riconosce che la vittima non si è suicidata. La conclusione, come previsto, è stata che la morte di Norma Jean è stata causata da suicidio.
La presenza di Robert Kennedy nella scena, testimoniata da diverse persone, è stata ignorata, così come un rapporto di polizia dell’agente Lynn Franklin, che fermò nelle vicinanze una Mercedes scura, che viaggiava ad alta velocità per Beverly Hills, al cui interno si trovavano l’attore Peter Lawford, cognato di Kennedy in compagnia del dottor Greenson e dello stesso Robert Kennedy.
Il detective che si è occupato del caso, Jack Clemmons, sempre sicuro di trovarsi di fronte ad un omicidio, è stato sollevato dall’investigazione e trasferito in un’altra stazione di polizia.
Spionaggio e agguato
In realtà, nella morte di Marilyn, è stata coinvolta la mano della CIA, la stessa che si trovava dietro l’assassinio dei suoi amanti John F. Kennedy e di suo fratello Robert. Anche l’esecutore dell’omicidio dell’attrice, il mafioso Sam Giancana, fu assassinato la notte del 19 luglio 1975, quando aveva 67 anni ed era impegnato a friggere salsicce in una padella e a fumarsi un sigaro. Un proiettile calibro 22 nella nuca e un altro in bocca misero fine alla sua vita. Altri cinque colpi in faccia sono stati il macabro regalo del killer assoldato per ucciderlo.
Giancana aveva studiato il piano per uccidere Marilyn su ordine della CIA, usando due dei suoi scagnozzi, Needles e Mugsy, in una sinistra cospirazione che l’odio e la diffidenza di Cosa Nostra e dell’Agenzia sono stati diretti per incolpare Bobby Kennedy e vendicarsi di suo fratello.
Marilyn Monroe ha avuto accesso a informazioni relative alla CIA, tanto sulla disgraziata invasione della Baia dei Porci nel 1961, così come ad un altro piano simile che si pensava di attuare nel giugno del ’62, codificato dalla CIA in un file con la sigla 6246, ma non effettivamente realizzato. Non si nega che l’attrice venne a sapere dell’esistenza di missili nucleari a Cuba derivati da un accordo tra l’isola e l’Unione Sovietica, un evento che portò alla cosiddetta crisi di ottobre.
Non mancava poi chi assegnò alla Monroe un ruolo nell’attività di spionaggio nel contesto della Guerra Fredda, come ha fatto la rivista Weekly World News il 29 aprile 1997. La quale affermò che l’attrice era un agente sovietico fin dal 1953. Secondo questa rivista sensazionalista, la ragazza d’oro aveva incontrato Nikita Sergeevic Krusciov, leader sovietico, in ben undici occasioni.
Inoltre l’FBI sospettava che Marilyn passasse informazioni a persone con presunti legami con l’URSS, soprattutto nella sua famosa visita in Messico tra il 20 febbraio e il 3 marzo del 1962, in cui ha intervistato José Bolaños, sospettato di lavorare allo stesso tempo per l’FBI e il KGB, e Frederick Vanderbilt Field, conosciuto in quel paese come un comunista.
Molte domande rimangono sul tavolo, senza dubbio. Marilyn Monroe non sarà stata per caso utilizzata dall’FBI per spiare Kennedy, i suoi amici e i suoi mariti: James Dougherty (1942-1946), Joe Di Maggio (1954) e Arthur Miller (1956-1961)?? Non sarà stata lei stessa un agente della CIA diventata successivamente una minaccia che doveva essere rimossa??
La bella bionda, sex simbol della sua epoca, è stata senza dubbio uccisa. E’ stata il frutto del piacere mondano per molti uomini potenti e il centro di intrighi e complotti. E’ stata utilizzata da tutti ed eliminata quando divenne un fastidioso problema.
Percy Francisco Godoy
Fonte: http://percy-francisco.blogspot.it
Link: http://percy-francisco.blogspot.it/2014/05/unbello-estorbo-para-la-cia-marilyn.html
23.05.2013