di Elena Vertignano, 13 luglio 2017
Inutile girarci intorno: il terrorismo internazionale sta condizionando sempre più la nostra vita quotidiana, e le notizie che arrivano da questo fronte (termine usato non a caso, purtroppo) sono sempre più temibili, soprattutto per l’impossibilità di prevedere gli attacchi e la portata degli stessi.
Le dinamiche del turismo. Uno degli ambiti dove si sta facendo sentire il peso dello scenario geopolitico è inevitabilmente il turismo: Paesi come l’Egitto, la Tunisia o più di recente la Turchia continuano a perdere attrattività per i visitatori, mentre al contrario aumentano le prenotazioni verso mete ritenute potenzialmente più sicure, soprattutto per le località mediterranee come Cipro, Croazia o la stessa Italia.
Il contagio della paura. Proprio il nostro Paese, infatti, è ritornato con prepotenza al centro delle scelte di viaggio dei vicini europei, superando sia la Spagna che soprattutto la Francia, che dopo il combinato degli attacchi a Parigi e Nizza ha visto calare di molto le prenotazioni. Soltanto tra il 2014 e il 2015, infatti, nel Paese transalpino si è verificato un calo tra il 30 e il 50 per cento di visitatori, segno diretto del “contagio della paura“.
I bisogni del turista. Insomma, quando si viaggia – soprattutto quando si viaggia – bisogna rispondere innanzitutto alla percezione della sicurezza, non a caso posta ai vertici anche della nota piramide di Maslow sui bisogni del consumatore. Un fenomeno che, nel nostro Paese, si traduce con il “boom” del turismo interno, assecondando la scelta dei viaggiatori di preferire località vicine alla propria casa per sentirsi più sicuri.
La richiesta di sicurezza. È inevitabile che esista una significativa relazione tra consumo di turismo e sicurezza, e anche le compagnie e i broker assicurativi lo sanno bene: tuttavia, l’impatto del terrorismo internazionale non ha portato alla realizzazione di polizze dedicate per garantire servizi in caso di attacco, quanto piuttosto ha generato la realizzazione di strumenti più vicini alle richieste dei viaggiatori.
Come tutelarsi. Insomma, i turisti continuano a concedersi delle vacanze, scegliendo magari mete più vicine e considerate meno pericolose, ma allo stesso tempo decidono di tutelarsi su altri possibili inconvenienti: tra le polizze più apprezzate, ad esempio, ci sono quelle dedicate alle case delle vacanza, che consente al sottoscrittore di essere al sicuro non solo per l’annullamento o l’interruzione del soggiorno, ma anche e soprattutto nei casi peggiori in cui si verifichi la non conformità dell’immobile rispetto al preventivato o, peggio ancora, in caso di truffe da parte del proprietario.
La salute al primo posto. Quello che resta però il primo fattore di preoccupazione in viaggio, soprattutto per gli italiani, sono gli eventuali problemi sul fronte della salute: la richiesta più elevata da parte dei turisti tricolore, infatti, riguarda proprio le spese mediche, principalmente per chi si reca all’estero (e fuori dai confini europei) nel proprio viaggio. Come si legge sulla piattaforma specializzata polizzaviaggi.it, infatti, in Paesi come gli Stati Uniti dove la sanità è privata i costi dell’assistenza medica sono altissimi (si parla anche di mille dollari per il trattamento della frattura di un dito in un ospedale americano). Ecco perché lo stesso sito propone una assicurazione sanitaria per un viaggio in USA, calcolabile e acquistabile interamente online, che mette al sicuro da qualsiasi inconveniente possa capitare durante il soggiorno in una nazione dal sistema sanitario così diverso dal nostro.
Le altre paure. Sul podio delle assicurazioni scelte dai turisti italiani, poi, si posizionano anche le polizze che coprono eventuali aggressioni personali (una paura, anche questa, che deriva dalla situazione geopolitica internazionale e dai fatti di cronaca) e poi i rischi di calamità naturali, che però sembrano non preoccupare eccessivamente i viaggiatori.