Fonte: comedonchisciotte
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DI GZ da cobraf.com 03 dicembre 2014
“…il mercato dei fondi statali per i centri di accoglienza per gli immigrati è immenso. Gli inquirenti parlano della “possibilità di trarre profitti illeciti immensi (…) paragonabili a quelli degli investimenti illeciti realizzati con gli stupefacenti. Le intercettazioni parlano chiaro. Al telefono con Pierina Chiaravalle, Salvatore Buzzi, numero uno della cooperativa “29 giugno” e braccio operativo dell’organizzazione, domanda: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”
(dal Fatto di oggi, inchiesta sulla mafia degli appalti a Roma alle cooperative…)
“Noi quest’anno abbiamo chiuso… con quaranta milioni di fatturato ma tutti i soldi… gli utili li abbiamo fatti sui zingari, sull’emergenza alloggiativa e sugli immigrati, tutti gli altri settori finiscono a zero …” Salvatore Buzzi, intercettazione, il Fatto, 30 nov
Questo Salvatore Buzzi prende 30 anni per omicidio nel 1980, ma esce dopo solo quattro anni perchè in carcere si distingue laureandosi e scrivendo relazioni sui problemi carcerari che piacciono molto a Rodotà che lo segnala e lo raccomanda come detenuto modello e quindi lo scarcerano velocemente. Appena uscito si mette in affari con la Legacoop del PD da una parte e un ex criminale dei NAR dall’altra e mettono assieme un giro di 60 milioni di euro con le cooperative di detenuti e l’assistenza agli immigrati e agli zingari. Nelle intercettazioni si vanta che si fanno più soldi con l’assistenza sociale che con la droga
La spesa pubblica va ridotta in Italia. Per risollevare l’economia tagli le tasse a lavoratori e imprese, dirette e indirette. Ma la spesa pubblica va ridotta. Non leggete solo quello che diceva Keynes 80 anni fa
Non rompiamo le palle con Keynes, ma Keynes… perchè Keynes diceva … ehi! Al tempo di Keynes la spesa pubblica era il 10% del PIL, oggi è più del 50% del PIL.. Keynes diceva di aumentarla forse al 20% del PIL, mica al 50%…e tra parentesi era contro la globalizzazione, era protezionista…(Quando ho visto che nell’ultima versione del piano per creare moneta parallela in Italia Cattaneo ha messo 50 miliardi di aumento di spesa pubblica (invece di avere solo riduzioni di tasse come nel piano originario ho detto va beh… qui siamo alle solite…)
La spesa pubblica assistenziale in particolare va tagliata in Italia (in Svezia è diverso…). Se vuoi dare soldi a chi ne ha bisogno gli riduci le tasse e se è disoccupato e quindi non paga tasse, allora gli dai dei soldi in mano, cash e se li gestisce lui . Non metti in piedi dei “centri sociali di assistenza che con fondi della regione o della UE finanziano lavoro di cooperative…” per gestire i soldi di chi ne avrebbe bisogno perchè metà dei soldi si perdono per strada. Questi programmi in Italia sono pretesti per approfittare dei soldi pubblici. Chi entra nel giro degli appalti per cooperative di assistenza fa più profitti della mafia con la droga
E gli immigrati illegali non li assisti per anni, li reinpatri.
E gli zingari che si paghino la luce, acqua, gas, monnezza e il resto come tutti.
… al tavolo ci sono tutti quelli che a Roma contavano qualcosa: Gianni Alemanno (oggi indagato con Buzzi per associazione mafiosa), l’ex capo dell’Ama Franco Panzironi (arrestato con Buzzi), un esponente del clan dei Casamonica in semilibertà, l’attuale assessore alla Casa Daniele Ozzimo (al tempo consigliere Pd e pure lui indagato oggi dai magistrati: si è dimesso ), il portavoce dell’ex sindaco Sveva Belviso e il potente parlamentare del Pd Umberto Marroni, seduto, sorridente, vicino a Panzironi.
Mafia Capitale, Buzzi: “Con immigrati si fanno molti più soldi che con la droga”, Il Fatto, 2 dicembre
….Per la “cupola” di Roma l’emergenza immigrati era una miniera d’oro: i fondi per i centri d’accoglienza sono un piatto ricco e il sodalizio criminale ipotizzato dagli inquirenti fa in modo che parte di questi finanziamenti finisca nelle tasche delle cooperative amiche. Gli inquirenti lo chiamano “Sistema Odevaine“: “La gestione dell’emergenza immigrati è stato ulteriore terreno, istituzionale ed economico, nel quale il gruppo riconducibile a Buzzi si è insinuato con metodo eminentemente corruttivo – si legge nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari firmata dal gip Flavia Costantini – alterando per un verso i processi decisionali dei decisori pubblici, per altro verso i meccanismi fisiologici dell’allocazione delle risorse economiche gestite dalla P.A.”.
Un sistema studiato per far arrivare i soldi pubblici ai gestori amici “che si dividono il mercato“. E il mercato dei fondi statali per i centri di accoglienza per gli immigrati è immenso. Gli inquirenti parlano della “possibilità di trarre profitti illeciti immensi (…) paragonabili a quelli degli investimenti illeciti realizzati in altri settori criminali come lo smercio di stupefacenti. Le intercettazioni parlano chiaro. Al telefono con Pierina Chiaravalle, Salvatore Buzzi, numero uno della cooperativa “29 giugno” e braccio operativo dell’organizzazione, domanda: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”.
Il centro del sistema è Luca Odevaine. Ex vice capo di gabinetto del sindaco Walter Veltroni e capo della polizia provinciale di Roma, “Odevaine è un signore che attraversa, in senso verticale e orizzontale, tutte le amministrazioni pubbliche più significative nel settore dell’emergenza immigrati”, scrivono i pm. Perché è così importante la sua figura? “La qualità pubblicistica di Odevaine risiede nell’essere appartenente al Tavolo di coordinamento nazionale insediato presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione” e al contempo è “esperto del presidente del C.d.A. per il Consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”» , ente che soprintende alla gestione del C.A.R.A. di Mineo“. Un’intercettazione in cui Odevaine parla con il suo commercialista fotografa il suo ruolo: “Avendo questa relazione continua con il Ministero – spiega l’ex vice capo segreteria di Veltroni – sono in grado un po’ di orientare i flussi che arrivano da… da giù… anche perché spesso passano per Mineo… e poi… vengono smistati in giro per l’Italia… se loro c’hanno strutture che possono essere adibite a centri per l’accoglienza da attivare subito in emergenza… senza gara… (inc.) le strutture disponibili vengono occupate… e io insomma gli faccio avere parecchio lavoro…”.
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