Fonte: politicaPrima.it
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di Maurizio Alesi – 22 ottobre 2015
Nella legge di stabilità in arrivo in Parlamento, Matteo Renzi ha voluto l’innalzamento della soglia per l’uso del contante, da 1.000 a 3.000 euro.
Come è sua abitudine non centra le priorità per gli italiani e sbaglia la rotta. In questo caso, come un fungo fuori stagione, una questione che nessuno (dicasi nessuno) aveva avvertito. Ma quando mai, in questi ultimi anni si è parlato di soglia per i contanti? Glielo hanno forse chiesto i pensionati, gli impiegati statali, i comunali, gli esodati, i disoccupati?
Eppure ha avvertito il bisogno urgente di gonfiare le tasche di qualcuno con rotoli di banconote, come se fosse la cosa più attesa. Ogni italiano normale si sarà chiesto: ma chi, uscendo da casa con già 1000 euro nel portafoglio, soffriva per non poterne avere 3000? Oggi il più ricco esce con non più di 100 euro e, al supermercato come dal benzinaio, paga col bancomat o la carta di credito. E allora a chi è venuto incontro l’imprevedibile fiorentino? Cerchiamo di ragionarci su per capire la ratio di questa genialata. Renzi ha risposto in una delle sue pittoresche conferenze stampa, che il provvedimento è un modo per aiutare i consumi e il turismo. Il turismo? Ma che c’azzecca, direbbe qualcuno, il turismo.
I turisti usano con regolarità la moneta elettronica e pagano tutto con la carta di credito, anche il caffè al bar. E quando arrivano in Italia sanno che non è prudente uscire con troppo denaro appresso, stanno attenti agli scippi e a chi tenta di defraudarli gonfiandogli il conto. E allora a chi serve movimentare tutti quei soldi di carta? Non ci vuole grande acume per capire che tante banconote servono solo a chi ha interesse a non lasciare traccia dei soldi che spende e, soprattutto, che spende in nero.
Chi possiede 3000 euro in tasca non può non possedere anche una carta elettronica. Perché mai mettersi a contare tanti bigliettoni quando per pagare qualunque cosa basta strisciare un Pos o addirittura usare lo smartphone? Ma quale persona normale spende mille euro a botta cash? Proviamo adesso a dare qualche notizia.
La soglia per i pagamenti in contante, fissato nel 2011 a mille euro aveva l’obiettivo dichiarato di contrastare il riciclaggio e l’evasione. Quel tetto fu alzato da Berlusconi (e da chi sennò), e successivamente Monti lo riportò a 1000 euro. Oggi Renzi ci riprova e lo porta a quota 3000 obiettando che in altri Paesi i limiti non esistono. Non dice però che il Portogallo ha da tempo un limite di 1000 euro come l’Italia mentre Parigi, che Renzi ha preso come termine di paragone, l’ha abbassato a quel livello dall’1 settembre di quest’anno.
Il confronto con altri Paesi in ogni caso è insensato poiché, per esempio, Paesi come gli Usa o la Germania hanno un sistema sanzionatorio molto più efficace di quello nostro (quasi inesistente), e poi l’evasione fiscale non è di massa come dalle nostre parti. L’economia sommersa in Italia ha un valore, secondo le stime dell’Istat, compreso tra 225 e 275 miliardi di euro uguale al 17% di PIL. L’aumento della soglia a 3000 euro non può che alimentare ulteriormente lo sviluppo di quei valori.
Angelino Alfano si è subito dichiarato contento di intestarsi questo risultato, ottenuto da Renzi che lo ha accontentato senza battere ciglio. Ma quelli che oggi plaudono all’aumento dell’uso del contante, la pensavano in maniera del tutto opposta nel novembre del 2014. Il deputato di Scelta Civica Gianfranco Librandi (che oggi esulta per l’aumento della soglia), è lo stesso che votò l’abbassamento a 1000 euro esprimendosi così: “La scelta di limitare la circolazione del contante e di procedere a un progressivo abbassamento della soglia è motivata dall’esigenza di fare emergere le economie sommerse in considerazione del vasto utilizzo di tale modalità di pagamento in Italia e alla necessità di aumentare la tracciabilità delle movimentazioni finanziarie per contrastare il riciclaggio dei capitali di provenienza illecita, l’evasione e l’elusione fiscale”.
Oggi, tutti in piedi pronti ad obbedire e a smentire se stessi, compreso il Ministro dell’Economia Padoan che la pensava allo stesso modo di Librandi e che oggi è allineato e si inchina al suo capo. A condannare questa improvvida decisione scende in campo persino l’Agenzia delle Entrate oltre che tutta l’opposizione, compresa quella interna dello stesso PD.
E anche il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ha definito la nuova soglia una “scelta sbagliatissima”, secondo il quale: “l’incremento dell’uso di carte di pagamento ha un impatto positivo sia sulla riduzione del sommerso, e di conseguenza sulle entrate fiscali, sia sui costi di gestione del contante”. “Così non si fa lotta all’evasione ma c’è bisogno di stabilità normativa. L’essere arrivati a 500 e risalire a 3mila dà l’impressione che purché si spenda, va bene. “Il contante più libero è un regalo alla mafia”, parola di Raffaele Cantone.
Ma Renzi tira dritto anche di fronte al procuratore nazionale antimafia Franco Roberti che sostiene che è un segnale pessimo per la legalità, una scelta sbagliata che favorisce l’evasione fiscale, la circolazione del nero e danneggia la lotta al riciclaggio di denaro frutto di reato. Danneggia gli onesti e chi è impegnato a contrastare e reprimere gli illeciti.
In altre parole, questo provvedimento è un grande favore alla criminalità poiché aiuta a spendere meglio i proventi di un crimine, che quasi sempre sono in contanti e si riciclano i capitali illeciti. Non dimentichiamo inoltre che anche l’estorsione avviene attraverso il denaro cartaceo. Lo stesso vale per l’usura, e per la corruzione. A sollazzarsi per la splendida trovata è il suo maestro Berlusconi che non perde occasione per dire sorridente e soddisfatto: “Matteuccio mi copia”.