Giuseppe Conte va benissimo per il segretario della CGIL Maurizio Landini, ma va malissimo per il segretario del PD Nicola Zingaretti.
E poiché chi decide è l’odontotecnico che siede pro tempore al Nazareno, gli italiani rischiano di ritrovarsi senza denti, oppure con una dentiera vecchia e nera.
Che nera!
Fra qualche mese, infatti, potremmo quasi certamente avere un Parlamento che, a maggioranza ampia e assoluta, concede a Matteo Salvini i pieni poteri.
Al Governo, assieme al risorto Capitano, potrebbero sedere Giorgia Meloni, Ignazio Larussa, Maurizio Gasparri e vari esponenti di CasasaPound e di Forza Nuova.
Immagino i provvedimenti sui problemi dell’immigrazione, del lavoro, della famiglia, dell’ecologia, dei diritti individuali…
Immagino anche il giubilo della coraggiosa Lucia Annunziata che farà uso della sua improbabile sintassi per mobilitarci ad organizzare girotondi…
Immagino anche il migliorista Emanuele Macaluso incitare il popolo della sinistra al lavoro e alla lotta…
Giuseppe Conte, avvocato e professore universitario, ha detto a Salvini, corpore praesenti, quel che nessun altro, neppure dall’opposizione, ha saputo dirgli, con tanta chiarezza di linguaggio e di argomentazioni.
Giuseppe Conte ha difeso, con parole alte e chiare la Costituzione, la stessa Costituzione che Zingaretti, appoggiando la riforma di Renzi, e votando Sì al Referendum, ha cercato di cambiare e di stravolgere.
Giuseppe Conte prima di diventare Presidente del Consiglio aveva sempre votato per la Sinistra, contrariamente alla quasi totalità dei Presidenti del Consiglio espressi dalla Sinistra…
Giuseppe Conte, cattolico e devoto di Padre Pio, ha usato parole ferme e inequivocabili a difesa della laicità dello Stato. Parole che molto raramente è capitato di ascoltare dalla bocca di suoi predecessori ostentatamente laici…
E’ vero, tuttavia, che c’è bisogno di una discontinuità.
Cominci Zingaretti a rinnegare il Jobs Act, legge che ha sostenuto assieme a tutte le leggi del governo Renzi.
E prosegua rinnegando l’obbrobrioso operato del collega Marco Minniti, degno predecessore dell’attuale ministro della disumanità.
In ogni caso… decidere di non andare con il M5S al Governo, vuol dire decidere di andare col M5S all’opposizione.
Se Zingaretti rifiuterà d’ingegnarsi a costruirci una protesi bianca, è perché a noi preferisce riservare una dentiera nera.