Fonte: politicaPrima.it
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Tornano le liste di proscrizione antiebraiche
Due parole sull’autore di questa lista. Sauro Trombini è un amico dell’attivista Samantha Comizzoli. In realtà non sappiamo in quale altro modo presentarlo perché non siamo in grado di desumere il suo ruolo attivo all’interno della società.
Tutto quello che sappiamo è che si tratta di un uomo che ogni tanto perde la calma su facebook e MINACCIA DI MORTE qualcuno, come lo scrittore Erri de Luca, reo di essersi schierato in passato a difesa di Israele e di non aver quindi aderito alle istanze dei filopalestinesi, molto diffusi nell’ambiente della sinistra radicale e dei No Tav di cui pure Erri De Luca fa parte. Un “traditore” insomma. (fonte: L’Informale).
Samantha Comizzoli è un’attivista anti israeliana a tutto tondo, autrice di un documentario intitolato “Israele – Il cancro”; una che il 17 agosto scorso postò sulla sua pagina Facebook: «Agli israeliani ci sarebbe da sparargli solo per questo». Una frase che ha dato molto da pensare anche perché pochi mesi prima, ad aprile, scrisse: «Avete mai pensato di tirare una bomba? Di reagire in qualche modo al mostro?», e ancora: «Mi auguro che Israele sprofondi nel nucleo della terra e che quindi l’inferno torni da dove è venuto, all’inferno».
Ecco con chi abbiamo da fare.
La lista ha origine nella pagina Facebook di Sauro Trombini,un personaggio già noto per aver pubblicato in precedenza una lista di nomi, poi rimossa dalla direzione di Facebook. Ora ci riprova in maniera ancora più massiccia con una nuova lista di proscrizione ancora più vasta che comprende tra i 3.000 e i 4.000 nomi (ma aumenta) tra i quali anche alcuni minorenni. Il sistema è sotto certi aspetti innovativo. Il personaggio pubblica una lista di nomi che lui ritiene essere “nazi-sionisti” e per questo da lui bloccati, gente che spesso non ha nulla a che vedere con la dura guerra mediatica tra filo-israeliani e odiatori ma che magari ha commentato un post o è iscritto a qualche pagina vicina a Israele. Perché “innovativa”? Perché il sistema è molto subdolo in quanto non si presenta come una lista di proscrizione ma semplicemente come una lista di nomi bloccati da mostrare agli amici come se fosse un invito a mettere alla berlina tali nomi in quanto “nazi-sionisti”, ebrei o amici degli ebrei.
In questa lista c’è anche il nome di un amico del nostro blog, ANGELO MALACH LEONE RUBINO, cui va la nostra solidarietà e l’invito a non preoccuparsi più di tanto.
Al di la della legalità o meno della lista di proscrizione (saranno la Polizia e la Magistratura a fare chiarezza su questo punto) è questo sistema DA LEGGI RAZZIALI che rievoca vecchi sistemi nazisti che disturba. Mettere alla berlina delle persone per le loro idee o per la loro religione è senza dubbio un atto NAZISTA vietato non solo dalle leggi italiane ma anche da quelle internazionali. Come lo è paragonare chi non la pensa come te a qualcosa di disumano (paragonarlo a una bestia), un sistema già usato in precedenza proprio dai nazisti.
Il mio pensiero naturalmente va alle liste di proscrizione anti ebraiche stilate dai Nazisti cui seguì quell’orrore infinito noto col nome di “OLOCAUSTO”.
Insomma, sembra che la storia non ci abbia insegnato niente.
L’antisemitismo in Europa è aumentato del 40 per cento nel 2014, con il risultato di spingere un crescente numero di ebrei a interrogarsi sul proprio futuro nel Vecchio Continente.
Le cifre sono eloquenti: nell’anno 2014 vi sono stati 766 «episodi di violenza» rispetto ai 554 del 2013 e di conseguenza «molte strade d’Europa sono divenute il teatro di una caccia all’ebreo» ha affermato Moshe Kantor, presidente del Congresso ebraico europeo, illustrando i risultati di un’indagine da cui emerge che «alcuni ebrei sono oggi obbligati a non frequentare le loro istituzioni e sinagoghe per motivi di sicurezza». «Sono questi i motivi che li spingono ad abbandonare l’Europa – ha aggiunto – perché molti hanno paura perfino di camminare per strada e si ritirano dietro alte mura e fili spinati. Questa è la nuova realtà della vita ebraica in Europa». In particolare, ad essere aumentati sono gli «atti violenti, con armi o meno, come incendi e vandalismo». Vi sono stati 68 atti «violenti con armi» contro gli ebrei e loro proprietà nel 2014, inclusi gli attacchi al Museo ebraico di Bruxelles, la sinagoga di Copenhagen e il supermarket HyperCacher di Parigi, raddoppiando il dato rispetto al 2013.
Gli episodi di «violenza senza armi» sono stati invece 101. Per effetto di questi attacchi 306 persone sono state in qualche maniera colpite, con un balzo in avanti del 66 per cento, mentre gli attacchi contro le sinagoghe sono stati 114 ovvero un aumento del 70 per cento. Gli incendi dolosi sono triplicati. «L’atmosfera in Europa è cambiata – ha spiegato Dina Porat, direttore del Kantor Center – e di conseguenza un crescente numero di ebrei europei si chiede che futuro hanno, come singoli e come Comunità, nei Paesi dove sono nati e risiedono».
L’antisemitismo in Europa è in crescita costante dagli anni Ottanta ed ha avuto una forte accelerazione a seguito della Seconda Intifada e dei conflitti militari Israele-Hamas combattuti nel 2009 e nel 2014. Gran parte degli attacchi contro gli ebrei europei avvengono da parte di gruppi o singoli ostili ad Israele. Il rapporto del Kantor Center è stato pubblicato alla vigilia di Yom Ha-Shoà, il giorno in cui Israele ricorda i sei milioni di ebrei trucidati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel sito di Radio Islam, di recente è stata pubblicata una lista di ebrei influenti in Italia, anche questa una vera lista di proscrizione, dove figurano tanti giornalisti e persone famose.
Il giudice delle indagini preliminari di Roma Vilma Passamonti, su richiesta della locale Procura, ha disposto il 31 dicembre scorso l’ordine di sequestro preventivo del sito web www.radioislam.org e sulla versione italiana www.abbc.net, per propaganda all’odio razziale. La misura è stata eseguita dalla polizia postale il 5 gennaio.
Nella lista compaiono i nomi di “ebrei influenti” in Italia, di imprenditori, intellettuali, giornalisti e anche una serie di documenti riguardanti il “potere ebraico in Italia”. A tal proposito, il giornalista Paolo Mieli, inserito nella lista ha detto in un’intervista:
“La lista degli ebrei è pericolosa: stiamo sottovalutando l’antisemitismo dilagante”. “Credo che la lista di Radio Islam unisca, a un vecchio elenco di giornalisti ebrei, altri nomi che hanno un unico punto di contatto: aver difeso, anche una sola volta, lo stato di Israele». «Sono tutti obiettivi perché la lista è insieme antisemita e anti-israeliana”.
In conclusione, dobbiamo riflettere su questa involuzione del pensiero antiebraico che ci riporta al clima di ottant’anni fa, quello che fu di preparazione all’OLOCAUSTO, una delle più grandi vergogne dell’umanità.