Autore originale del testo: Fausto Anderlini
Torbide acque
Chi tace acconsente. Se Bonomi vilipende i partiti e celebra pubblicamente Draghi, seduto in prima fila, come l’uomo della provvidenza…. se un Ministro autorevole come Giorgetti mette lo stesso Draghi a capo di una Repubblica presidenziale ‘de facto’…e se in entrambi i casi l’interessato pur così clamorosamente tirato in ballo non dice nulla, si deve supporre che questa in effetti sia l’ambizione dell’uomo, o comunque un’eventualità che non si sente di escludere. Ipotesi che con la Mauthe abbiamo supposto sin dal primo momento.
Faccio notare che lo scenario proposto da Giorgetti è lo stesso che a suo tempo perorò Randolfo Pacciardi, l’ubiquo esponente repubblicano al centro di limacciosi legami con forze eversive (grossetano, era vicino di provincia di Licio Gelli) che col suo movimento ‘Nuova Repubblica’ mirava all’instaurazione di un regime gollista. Alla caduta del primo centro-sinistra questo antifascista di estrema destra, come Edgardo Sogno, invitò l’allora Presidente della Repubblica Antonio Segni a prendere direttamente l’iniziativa con la nomina, dopo messaggio alle Camere, di un Presidente del Consiglio di esclusiva fiducia del capo dello Stato.
Nè più nè meno di quanto combinato in via d’eccezione da Napolitano e poi da Mattarella e che dovrebbe divenire regola con l’ascesa al Colle del ‘grande timoniere europeista.
Di progettate democrature non ce n’è una sola. In antitesi al ‘sovranismo’ della destra radicale c’è anche un ‘europeismo torbido’ che quanto ad eversivismo non gli è da meno.
C’è davvero da augurarsi che i due governi Conte, specie il secondo, non siano ricordati come gli ultimi con una legittimazione parlamentare in linea con la Costituzione. Del resto se l’analisi della caduta del Conte due è quella di una ‘crisi di sistema’ la conseguenza di un ‘cambio di ‘sistema’ è del tutto logica. Rivela l’intento di chi l’ha propagandata.