Toccherà votare i grillini. E Grillo è ormai superfluo

per Lina Lombardo

da www.rischiocalcolato.it   6 febbraio 2014   di Maurizio Blondet

Ebbene: i grillini hanno gridato, strepitato, spintonato gli altri parlamentari, gridato loro che sono venduti e (se donne) pompinare? Si deve ammetterlo: è il minimo che potevano fare. Hanno insultato la Boldrini e in lei «tutte le donne»? Hanno fatto bene, benissimo. Questa tizia si è fatta votare in liste di una cosiddetta «Sinistra Ecologia e Libertà» (l’ultimo sedicente partito rosso) per poi dare alle grandi banche private questo regalo – e peggio, per privatizzare completamente Bankitalia mantenendone la natura pubblica (ossia intoccabile): e sarebbero queste le «istituzioni» da difendere? Sono istituzioni marce, tutte dal Quirinale al governo alle Camere elette su liste dei cacicchi, senza tralasciare i grand commis (Befera, Mastrapasqua) e i milioni di parassiti che occupano gli uffici pubblici: e come tipico, l’ultimo atto di «istituzioni» del genere è il saccheggio totale del popolo. È ovvio che si difendano con le calunnie, la propaganda diffamatoria e persino con la forza pubblica, che hanno a disposizione. 

L’esproprio di massa è dietro l’angolo. Del resto, «ce lo chiede l’Europa»…

 Aggiungo l’altro saccheggio. Sta avvenendo sotto i vostri occhi, e – se siete lavoratori del privato, nelle vostre tasche. Avete letto i titoli dei giornali?

 Inps, conti in rosso per 14 miliardi

 E ciò, nonostante per effetto della legge Fornero, il numero delle nuove pensioni liquidate nel 2012-2013 è stato dimezzato, da 1,14 a 649 mila pensioni nuove. Come mai l’Inps a cui pagate i contributi, e che vi dà meno pensioni di prima, non è in attivo? Effettivamente, era in attivo di ben 41 miliardi (soldi vostri) fino al 2011; poi Mario Monti – con il Decreto Salva-Italia (e ammazza gli italiani) – ha inglobato nell’Inps l’Inpdad. È l’ente di previdenza degli statali. Siccome le amministrazioni pubbliche non hanno mai pagato realmente e completamente i contributi, e la gestione è perlomeno allegra, l’Inpdap è in una colossale bancarotta. «Le gestioni dei lavoratori pubblici con 8,8 miliardi di rosso nel 2013 e 11,48 previsti per il 2014 (il patrimonio è a meno 26,2 miliardi a fine 2013 e a -37,7 nel 2014)», ci istruiscono i giornali di regime. 

 Tuttavia, l’Inpdap non cesserà di pagare le pensioni ai suoi protetti privilegiati. Perché? Perché Monti, ha messo le pensioni degli statali a carico di voi lavoratori privati. I parassiti sono diventati doppi-parassiti.

 È per loro che voi giovani che pagate i contributi, anche se precari al minimo, non vedrete mai un soldo in vecchiaia. Anzi: secondo un sindacalista della Cgil, di questo passo «entro un anno e mezzo il patrimonio Inps sarà dimezzato», insomma anche i pensionati attuali rischiano di vedersi dimezzare le pensioni in essere, perché gli statali sono entrati a sedersi a tavola. 

 Ringraziate i partiti che non hanno impedito, anzi favorito, questa ulteriore rapina. Ringraziate soprattutto i sindacati che dovevano difendervi, tanto più che l’Inps era e resta un loro feudo; i sindacati hanno scelto di difendere gli statali e di tradire voi. È questa la pura e cruda verità.

 Almeno lo (ex) Inpdap diventato Inps cessasse di pagare ai suoi protetti i grassi e costosi privilegi. Invece continua. Esso dà agli statali, e solo a loro, «piccoli prestiti; prestiti pluriennali (5-10 anni); mutui ipotecari edilizi; vacanze studio in Italia e all’estero per i figli degli iscritti; case albergo per anziani; convitti per giovani; master e borse di studio.» Provate voi a chiedere un piccolo prestito all’Inps, voi che contribuite nel privato; o provate a chiedere un mutuo per la casa. O «vacanze di studio in Italia e all’estero» per i vostri figli. Vi diranno: che cosa credete? Che l’Inps sia Babbo Natale? Ebbene: è Babbo Natale, ma per gli statali. A spese vostre. (Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica)

 Ebbene: spiace dirlo, ma i grillini hanno ragione. Stanno combattendo la battaglia sacrosanta, forse l’ultima. Sbavature ed eccessi che commettono sono nulla di fronte agli eccessi di queste caste di farabutti, ormai senz’altro programma che rubarci l’ultimo spicciolo per durare ancora qualche mese. E gli strilli scandalizzati e corali dei media (che noi contribuenti paghiamo), dei partiti (tutti) e del venerabile Colle, otterranno un solo risultato: alla fine ci costringeranno a votare Movimento 5 Stelle. 

 Si sono guadagnati il mio voto, almeno alle Europee. 

 È l’ultima speranza. E mi spiace dirlo, perché sapete il disprezzo che nutro per Grillo (il Belinone) e Casaleggio (l’utopirla). Però devo ammettere che i parlamentari grillini sono migliori dei loro capi che pretendono di guidarli dal web. Sono anche molto cresciuti. Al punto che – io credo – possono rendersi autonomi dai due sopraccitati uto-belinoni. 

 Grillo infatti è superfluo, e l’ha dimostrato con l’ultima uscita. Quando sul sito ha invitato i suoi fanatici a dire «cosa farebbero alla Boldrini» se l’avessero in auto – eccitando la peggior pancia della Rete – ha fatto una cosa peggio che inutile: una cosa dannosa al Movimento 5 Stellee ai suoi deputati senatori. Questi, con la loro opposizione e protesta al bavaglio che gli aveva messo la Boldrini, avevano ottenuto una vittoria almeno morale; l’opinione pubblica ha capito ed è con loro. Lo stupido, gratuito teppismo di Grillo Beppe ha dato il pretesto alle «istituzioni» luride e ai media (pagati) di criminalizzare il Movimento, di dargli dei fascisti, dei nazisti, degli incivili e barbari, di stupratori, di femminicidi…

 Insomma Grillo ha fatto di tutto, con il suo intervento del tutto inutile, per trasformare la grande vittoria morale in una sconfitta. E perché? Perché i due citrulli devono riempire ed aggiornare il sito in qualche modo, non hanno idee per farlo, e buttano lì quel che capita o che gli dice la pancia, piena di odii e di rabbie impotenti. Tocca dare ragione a Gasparri: «Grillo non è un cattivo politico, è una cattiva persona».

 Il suo intervento dannoso configura il caso classico di cui parlava Talleyrand: «È peggio di un crimine, è una scemenza». E le scemenze in politica sono peggio dei crimini . Grillo non imparerà mai, Casaleggio men che meno. È ora di farne a meno, deputati del 5 Stelle. Richiamateli all’ordine. Rendetevi autonomi. Lasciateli strepitare e delirare dal web.

 Quando il gioco si fa duro ed entrano i leoni, anche nel circo il Direttore grida: «Fuori i pagliacci!».

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