Svezia-Italia, la libertà dell’economia e gli sghei del rimpasto

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Svezia-Italia, la libertà dell’economia e gli sghei del rimpasto
Il capo del sindacato svedese degli ospedalieri ha definito la situazione nei loro nosocomi “terribile”. Le terapie intensive sono stracolme. Ogni mese si dimettono in media per sfinimento 500 tra medici e infermieri. Una vera e propria debacle. Spiegabile con l’atteggiamento assunto sin dall’inizio dalle autorità politiche e sanitarie svedesi, ossia l’indifferenza verso il contagio e l’obiettivo dell’immunità di gregge. Tradotto: morti in un numero superiore a ogni altro paese scandinavo (tanto per fare paragoni omogenei). Sin da inizio pandemia in Svezia si fregiarono della decisione di non effettuare lockdown e di lasciare ai cittadini libertà di scelta, pregandoli solo di mantenere le distanze.
Si teorizzò l’immunità di gregge come risolutiva. Si preferì non limitare alcun movimento e assembramento, se non in termini molto astratti o speciosi. Si scelse, insomma, la libertà di consumo, di divertimento, lo spritz libero, si disse che loro non erano mica come i paesi mediterranei, ai quali servivano restrizioni forzose. Si decise che l’economia veniva prima, che bar, paninari, ristoranti, negozi di scarpe, lavoro in presenza, ammucchiate serali, occasioni di socialità che facevano ‘sghei’ o ‘danè’ erano sacri e intoccabili, e che l’individuo (con i suoi capricci) veniva prima di tutto. La Svezia in sostanza non si fermava (tipo lo slogan milanese di inizio Covid), perché loro erano più civili ed evoluti di noi (così interpreto io, un po’ faziosamente). Com’è andata a finire lo vediamo.
Così sarebbe andata a finire anche da noi se Salvini al Papeete non si fosse suicidato politicamente e se non fosse spuntato il governo Conte II dal cilindro del destino (nonostante ci fosse anche a sinistra chi voleva le elezioni anticipate). In questi mesi se abbiamo resistito alle sirene del consumismo e dell’economia, lo dobbiamo alla fermezza di alcuni ministri in special modo e della compagine nel suo complesso, che ha tenuto duro, accompagnando il Paese al distanziamento senza forzature, senza rivolte sociali, senza contraccolpi, senza bancarotta. L’Italia è stata traghettata alla fase del vaccino integra, nonostante i tanti morti, la tanta sofferenza, la cattiva disciplina di alcuni, lo spettacolo orribile di presidenti di regione e destra, la pessima figura dell’informazione, la spinta dei potentati verso il gruzzolo europeo.
Bene, oggi tutto questo impegno del governo Conte dovrebbe essere cancellato con un rimpasto-colpo di spugna, apparecchiando la tavola magari a Salvini e Confindustria, solo perché l’ego (e/o la disperazione politica) del toscano ha bisogno di visibilità e di prendersi la sua fetta; solo perché le lobby premono; solo perché pezzi di classe politica tentennano e solo perché a parti consistenti di classe dirigente luccicano gli occhi dinanzi alle vagonate di euro in arrivo. All’indecenza non c’è mai fine, come vedete.
Se, e dico se, in Italia ci fosse (tra l’altro) un grande e plurale partito della sinistra, che ci tenesse uniti, riducesse a zero la frantumaglia politica e togliesse potere di veto alle mosche cocchiere, forse ci sentiremmo più tranquilli, forse questo sarebbe un Paese più democratico (nel senso di unito, partecipato, consapevole, socialmente sensibile, in dialogo e in ascolto) e il rischio di vedere altri morti e altra sofferenza, pur di scatenare l’assalto al forziere con tanto di mascherina (quella di Zorro però), si ridurrebbe sensibilmente.
Ma così non è. Sciacalli e fan del ‘liberi tutti’ anzitempo (per due soldi di consenso elettorale), affaristi economici smaniosi di intascare la loro parte di gruzzolo e dilettanti politici allo sbaraglio si affollano sul proscenio, penetrando anche nei raggruppamenti di centro sinistra come cavalli di Troia. Il rimpasto, a questo punto, sarebbe solo il suggello finale di questa manovra, che marcia da mesi e che adesso, dinanzi alla possibilità reale del vaccino, viene allo scoperto e tenta la botta finale. Fatevi sentire, lo ripeto. Non può finire così. Non sarà una manovra politica a zittire il Paese.
Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.