SUPERANDO LE MEZZE VERITA’

per Filoteo Nicolini

SUPERANDO LE MEZZE VERITA’

È un dato di fatto che nella vita reale gli errori totali non siano così dannosi quanto le mezze o i quarti di verità. Gli errori totali vengono presto scoperti, mentre le mezze e i quarti di verità continuano a sopravvivere e ingannare le persone. Si comincia a convivere con queste verità parziali, ed esse diventano parte della vita e causano problemi e confusioni. Oggi, per esempio, non ci rendiamo conto dell’unilateralità della concezione galileo-copernicano del mondo, o almeno non ne vediamo il carattere illusorio, o siamo troppo accomodanti per esaminarlo. Guardiamo dalla Terra fino al firmamento pieno di stelle, soli, pianeti, comete e così via. Ma con quali mezzi esaminiamo tutto ciò che ci circonda e ci guarda dallo spazio cosmico? Lo esaminiamo con matematica, con la scienza della meccanica. Ciò che si trova intorno alla Terra viene per così dire derubato di spirito, privato dell’anima, perfino della vita. Lo vediamo come un grande meccanismo, infatti, con l’aiuto di leggi matematiche e meccanicistiche. Con l’aiuto di questi calcoli matematici e leggi meccanicistiche lo comprendiamo magnificamente! Naturalmente, e a scanso di equivoci, bisogna valorizzare le conquiste di un Galileo, di un Keplero e altri, ma è necessario riconoscere quello che rappresentano nella comprensione e nella coscienza umana. Questi grandi spiriti del secolo XVII ci mostrano semplicemente l’Universo come un grande meccanismo. È una mezza verità, frutto della modernità, che nasconde una illusione. Eppure, ci viene ancor oggi presentata come verità assoluta, quando è solo un punto di vista, come fotografia da un solo lato. Se fotografo un albero da un lato, può essere una fotografia corretta, ma non dà la visione dell’intero albero. Se lo fotografo invece da quattro lati posso invece ottenere un’idea più esauriente.

Ma non dobbiamo trarre false conclusioni da quanto appena detto. Sarebbe una falsa conclusione evitare la scienza. Dobbiamo conoscere la scienza; dovremmo avere una conoscenza esatta di tutto ciò che viene da questa direzione, ma con la piena consapevolezza che stiamo ricevendo un aspetto illusorio, una illusione necessaria alla nostra educazione. Non dobbiamo evitare quello che la scienza moderna ci dice ma imparare a conoscerla meglio. Perché la scienza moderna ci dà un’illusione esterna dell’universo, ed abbiamo avuto bisogno di questa illusione per elevarci. Dobbiamo elevarci fino alla realtà completa, acquisita attraverso la ricerca spirituale, per passare dal carattere illusorio alla vera realtà.

Ci sono tante persone oggi, innumerevoli persone che prendono per vera una mezza verità, una mezza verità molto significativa, e che non entrano nella questione della sua giustificazione puramente ipotetica. E’ altrettanto unilaterale vedere il mondo esclusivamente attraverso il Vangelo e rifiutare ogni altra ricerca della vera realtà, come lo è guardare il mondo dal punto di vista di Galileo e Copernico, o della scienza materialistica in generale. Il Vangelo è stato donato a coloro che vissero nei primi secoli del Cristianesimo, che lo comprendevano come verità assoluta; però credere che oggi il Vangelo possa darci tutto il Cristianesimo è semplicemente una mezza verità. È un mezzo errore che confonde le persone credenti e quindi fornisce alle forze di opposizione il mezzo migliore per raggiungere la meta. Quanti sono coloro che pensano di parlare per umiltà cristiana, ma in fondo con arroganza, quando dicono: “Oh, non abbiamo bisogno della scienza dello spirito! la semplicità, la semplicità dei Vangeli ci conduce a ciò di cui abbiamo bisogno dell’eterno!» La spaventosa arroganza si esprime, per la maggior parte, in questa apparente umiltà, che può molto bene essere usata per allontanarci dalla ricerca spirituale. Nel tempo in cui apparirono i Vangeli, gli uomini erano ancora permeati dalla luce nel loro pensiero, sentimento e visioni, e potevano comprenderne il messaggio nel cuore. Ma oggi non è possibile comprendere il Vangelo in questo antico senso. Nessuna reale comprensione del Cristo si può guadagnare se ci si affida soltanto al Vangelo, soprattutto nella forma in cui esso è stato tramandato. Da nessuna parte oggi esiste una comprensione meno vera di Cristo che nelle varie fedi e confessioni. Il Vangelo deve essere approfondito dalla scienza dello spirito se vogliamo comprenderlo realmente il Cristo. È quindi interessante esaminare i singoli Vangeli e arrivare al loro reale contenuto. Accettare il Vangelo così com’è, come innumerevoli persone lo accettano oggi, e particolarmente come viene insegnato oggi, non è un cammino verso Cristo; è un cammino lontano da Cristo.  Quindi le confessioni si allontanano sempre più da Cristo.

Nella concezione di Cristo si accetta oggi il Vangelo e solo il Vangelo, senza la profondità data dalla scienza dello spirito. Alla fine, si arriva a un Cristo, ma non è la realtà del Cristo. Ciò a cui conduce il Vangelo è un’allucinazione del Cristo, una immagine o visione interiore, ma solo un’immagine. Il Vangelo di oggi indica la via per giungere ad una visione del Cristo, ma non alla realtà di Cristo. Questo è proprio il motivo per cui la teologia moderna è diventata così materialista. Il risultato è simile a quello che si ottiene quando si esamina il caso di Paolo sul cammino a Damasco. I teologi, che dovrebbero confermare il cristianesimo, ma chi in realtà lo minano, dicono: Paolo era semplicemente malato, soffriva di nervi mentre si incamminava a Damasco.

Il punto è che attraverso il Vangelo solo, senza gli approfondimenti del veggente, si può arrivare solo ad allucinazioni, a visioni, ma non alle realtà; il Vangelo non ci dà il vero Cristo, ma solo un’allucinazione del Cristo. Il vero Cristo va ricercato oggi attraverso tutto ciò che si può ottenere dalla conoscenza spirituale del mondo.

Perché è semplicemente il materialismo più crudo a cui si ispira gran parte della modernità.

La teologia cristiana soccombe quando non vede più il Cristo nell’uomo Gesù Nazareth. Vede solo l’essere umano, il “semplice uomo di Nazaret”.

Tanto più l’uomo Gesù di Nazareth poteva essere considerato un uomo come qualunque essere umano, meglio era, così si compiaceva una certa tendenza materialistica della teologia moderna. Dell’elemento soprasensibile dell’Evento del Golgota, la teologia moderna è disposta a riconoscere poco, molto poco.

L’unico modo per sfuggire al pericolo che ci minaccia, il pericolo dell’incomprensione e dell’ignoranza quando sguazziamo nelle illusioni, se si accettano le lusinghe delle forze oppositrici, è spingerci sempre più in profondità in queste cose, realizzando che la conoscenza umana deve essere ricercata in uno strato più profondo.

FILOTEO NICOLINI

IMMAGINE: Andrej Rublev, Trinità

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