di Pina Fasciani – 10 ottobre 2017
Scriveva Hemingway ” Ogni morte mi riduce, perché io faccio parte dell’umanità. E, dunque, non chiedere mai per chi suona la campana..”
La sofferenza per la morte di ogni singolo uomo, nella guerra civile in Spagna contro il franchismo, era la sua sofferenza. Chiedere per chi suona la campana era una riduzione della perdita, chi perdeva invece era una intera umanità non il singolo uomo.
È, a ben vedere, una visione collettiva, che sottolinea uno sguardo sul mondo, un senso di marcia, al cui centro c’è la condizione umana interamente intesa.
Questo sguardo dobbiamo avere per ridisegnare il mondo.
La sinistra oggi deve riappropriarsi della capacità di guardare alla sofferenza umana, alla perdita di valori, agli elementari bisogni inevasi, e dare risposte.
A questo compito dobbiamo assolvere in questo momento storico perché le ricette capitalistiche, il tanto agognato “mercato” libero da regole, ha ormai assunto un volto disumano, ridotto gli uomini e le donne a strumenti, oggetti al servizio dei potenti. La crisi ci ha detto questo, non si può tirare la corda all’infinito, anche lì c’è un limite. Il limite della ribellione, la fuga da terre impoverite, lacerate da guerre, oppure di impossibili consumi illimitati per foraggiare il sistema.
Su questo scontro tra pochi potenti e una intera umanità sta il senso del ruolo della sinistra.
La sua ri/nascita è necessità se non vogliamo vedere morire la nostra umanità.
I tentativi di questa rinascita ci sono in tanti Paesi. Vanno sostenuti e potenziati.
Anche in Italia. Articolo Uno nasce per questo.
Se questo è allora mi domando oggi, trasposto in politica, per chi suona la campana?
Io credo che suoni per chi vuole imbrigliare questa rinascita, per chi ha capito che il vento sta cambiando. Per chi intende continuare a mantenere le mani libere per conservare il potere acquisito. Usano ogni mezzo, lecito e illecito, denigrano, sminuiscono, comprano, blandiscono, usano, strumentalizzano. Fanno tutto per conservare se stessi, fino a concepire leggi “immorali” come è stata definita la nuova legge elettorale. Laddove costringono l’elettore a diventare un mero strumento per sancire parlamentari già decisi e coalizioni già decise.
Tutto si fa senza scrupolo alcuno. A dispetto della Costituzione, della democrazia, delle Istituzioni democratiche.
Nervi saldi allora, radichiamoci nell’idea che sarà una battaglia lunga e difficile, ma teniamo la barra dritta, non sono consentite distrazioni, c’è una destra da battere e una sinistra da fondare.
Procediamo con rapidità, abbiamo molto da fare, gli attacchi arrivano ogni giorno, stampa, tv, li amplificano.
Impegnamoci in Sicilia, prepariamo il programma, lavoriamo nei territori, facciamo la lista unitaria. Costruiamo un grande soggetto autonomo, libero, di sinistra, socialista, democratico.
Loro non lo vogliono, ma dovranno rassegnarsi… Perché i rintocchi già li sento arrivare.
Tempo scaduto.