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di Manuel Santoro, segretario nazionale di Convergenza Socialista
Le società moderne sono dilaniate da processi di impoverimento progressivo di tipo culturale e sociale da diversi decenni ormai. Il capitalismo finanziario ha, da un lato, progressivamente distrutto, con la complicità della politica, lo stato sociale il quale era da considerare il minimo sindacale, l’ultimo baluardo agli egoismi di pochi e, dall’altro, spostato con forza crescente pezzi di ricchezza dai meno abbienti ai più ricchi.
Chi suo malgrado si trovava nelle classi sociali meno abbienti è scivolato sempre più verso il baratro mentre la ricchezza a livello globale andava concentrandosi in poche mani. Il sistema di società dentro il quale questi processi sociali avvengono spontaneamente ha nell’accumulo del capitale il suo baricentro. Il capitalismo, molto semplicemente, costruisce la propria piattaforma ideologica sulla centralità del capitale. Prima il capitale e poi, forse, l’essere vivente.
E se volessimo provare ad invertire i fattori? Per farlo dovremmo lavorare sull’alternatività di sistema. Dovremmo risvegliare l’unico antagonista che può non solo frenare i processi selvaggi del capitalismo ma porre l’essere vivente, non solo l’essere umano, prima del capitale. Il socialismo, appunto.
Il grande capitale, i nostri padroni moderni, le grandi multinazionali che schiavizzano il lavoro ovunque sia possibile, hanno sempre avuto timore di una completa ed esaustiva alternatività ideologica, strutturale, allo status quo, quando cioè la lunga via al socialismo aveva anima e corpo e la visione in una società diversa era reale, tangibile, nella discussione politica internazionale e tra la gente. Ora non più. Scomparsa la visione di una alternatività di sistema, scomparsa l’ideologia socialista dal lessico della politica, non vi è alcun argine oggi al dilagare della povertà culturale e sociale delle nostre società moderne. Si parla di sinistra, e sono diverse, e ci si perde senza poter scalfire minimamente l’ideologia dilagante della centralità del capitale. Perché? Semplicemente perché sinistra è l’antitesi della destra, non del modello di società basata sulla centralità del capitale. Essere di sinistra non significa affatto essere necessariamente per una alternatività di sistema. La diade “sinistra-destra” può tranquillamente vivere all’interno della società capitalista, senza alcuna contraddizione ideale o ideologica apparente. La diade “socialismo-capitalismo” ovviamente no in quanto essi sono due sistemi di società alternativi per definizione.
Se dunque, oggi, non ci sono più gli argini che possano almeno rallentare la dilagante avanzata dello sfruttamento capitalista a livello mondiale, è necessario costruirne di nuovi e a livello internazionale. Abbiamo compreso la necessità storica di una chiara ripresa del pensiero socialista e di una definitiva formulazione dell’ideologia socialista. Un risveglio ideologico socialista, quindi, è indispensabile.
Piantare la rinnovata bandiera dell’ideologia socialista nelle nostre società è il nostro compito. Il primo passo è stato fatto e ora si tratta di far evolvere, far crescere la progettualità socialista intorno a questa boa, a questo punto di riferimento acquisito. Come procedere, quindi, nel caso in cui un completo risveglio ideologico socialista si consideri necessario? In due direzioni parallele: sviluppo politico e organizzazione politica.
Per sviluppo politico si intende il potenziamento graduale ma costante della preparazione politica, intesa sia nella sua componente educativa e istruttiva sia nella sua componente ideologica. Lo sviluppo politico della militanza, e quindi del partito, consiste nello studio profondo della storia politica, della filosofia politica socialista e nell’attrezzarsi con tutti quegli strumenti atti ad analizzare le cause e delineare le soluzioni per le problematiche strutturali delle società moderne. Per organizzazione politica, invece, si intende il raggruppamento omogeneo di regole, pratiche e processi democratici entro il quale si svolge la dialettica socialista del partito ed entro il quale la militanza svolge l’attività politica. Lo sviluppo politico e l’organizzazione politica sono ingredienti necessari, ma non certo sufficienti, per lo svolgimento dell’attività politica socialista in questo secolo.