Autore originale del testo: Giovanna Ponti
Strage a Gaza e Tutti zitti i Paesi che si ritengono democratici e civili
Il problema è che quel che sta avvenendo a Gaza unito allo sbilanciamento dell’informazione su quanto avviene nelle due guerre mi rende insicura nei giudizi.
La domanda alla quale fatico a rispondere non sono i motivi per cui odiamo i russi, ma quelli per i quali tolleriamo Netanyahu e il suo governo.
Lo so bene che siamo figli della spartizione del mondo avvenuta nel dopoguerra secondo la quale noi siamo con gli americani e contro la Russia, e questo a prescindere da ogni ragionamento, so anche bene che Israele è stata assegnata a un popolo che per secoli è stato perseguitato, fino alla vergognosa pagina dell’olocausto e che quindi a Israele debba essere garantita l’esistenza. Ma quando la disparità della condanna nelle prese di posizione, nei pronunciamenti ufficiali, nelle misure per contrastare i due fronti è così impari qualcosa nella mia testa comincia a vacillare.
E così metto in fila un po’ tutto. E sì, trovo delle scusanti per l’aggressione russa perché al solito la Nato ha pensato di farsi un baffo degli accordi sottoscritti (a Minsk), perché nel Donbass vi era da anni una sanguinosa guerra civile e sì, anche per le misure prese da Zelensky, fin dal suo insediamento, contro qualsiasi associazione, partito, persona russofona.
Sono fermamente convinta che fosse avvenuto qualcosa di simile agli Usa, il loro governo non ci avrebbe messo un attimo per aggredire chi li minacciava.
Lasciatemelo dire, mi fa ridere proprio la contrapposizione aggressore / aggredito, sul quale poggia tutta la narrazione intorno alla questione, quando di aggressioni l’Occidente, con l’America in testa, ne ha fatte parecchie in ogni parte del mondo, a volte apertamente con guerre giustificate da motivi falsi (l’atomica dell’Iraq ad esempio), altre volte appoggiando governi più amici, come nei Paesi del Sud America, e anche rispetto a molti gruppi arabi che sono stati finanziati quando lottavano contro un governo non amico, scoprendo poi che erano “un po’” terroristi (e qui i casi sono stati molti).
Quando ho questi pensieri, divento putiniana, nel senso che nella logica nella quale ci troviamo, Putin ha fatto quello che doveva fare nell’ ottica di contrapposizione post-seconda guerra mondiale, che nessuno mette in discussione nonostante la Terra non sia più divisa in due blocchi.
L’Europa poteva evitare il conflitto con l’Ucraina? Forse no, ma il problema che le settimane nelle quali i carrarmati russi sono stati al confine, non ha mosso un dito. E’ subito entrata nell’ordine di idee di stare al fianco degli USA, perché in soldoni di questo si trattava: del vecchio dualismo, della spartizione del mondo, una logica che solo i ciechi non vedono che ormai sta tramontando.
Il resto è storia: sanzioni alla Russia che ci hanno impoveriti, produzione abnorme di armamenti e conseguenti spese per sostenere l’Ucraina, e pure ora, davanti al progressivo avanzare dell’esercito russo, l’Europa non solo non tenta alcuna azione diplomatica per evitare ulteriori perdite, ma continua a farneticare di vittoria Ucraina e consente che due Paesi, Francia e Inghilterra (che non è neanche più UE) comincino a pensare di mandare soldati, con quale funzione precisa non è dato sapere.
Tutta questa situazione però pare sia funzionale a creare un clima di sospetto e di odio contro la Russia, giustificato da strane teorie espansionistiche della Russia, che mirerebbero a Lisbona pare; un clima di paura irrazionale che chiama alla guerra e promette armamenti separati dei singoli Stati dell’Unione, a discapito del nostro sgangherato welfare, e vediamo la reazione di Ungheria, Polonia e Germania, in vista della necessità di difenderci dal disegno putiniano.
Mi ha colpito una frase di De Luca: dovremmo cominciare a preoccuparci che la Russia imploda perché là dentro ci sono spinte di varia natura che non riusciamo neanche a prevedere e che, bene o male, l’oligarchia tiene sotto controllo. Lo so è un discorso brutto, ma lo abbiamo visto accadere quando grandi nazioni si sono dissolte e sono emersi particolarismi, odi fra etnie o di tipo religioso, e qualcosina dovremmo avere imparato.
Questa lunga parte del post è solo per giustificare che, vista la narrazione occidentale, io rimango con tutti i miei dubbi: alcuni già svelati, come la distruzione del gasdotto Nord Stream nel ’22 e che ormai si accetta, a denti stretti, sia stato sabotato dagli ucraini; altri gravissimi atti con pareri diversi, Bucha ed ora Sumy ad esempio. Non riesco a farmene una idea chiara nello scambio di accuse sulle responsabilità. Quello che so è che la guerra continua ad essere una guerra e quindi non si escludono colpi. Quelli peggiori vengono dalla Russia perché è chiaro che sta avanzando. E perché mai dovrebbe fermarsi la Russia quando l’unico che sembra volere trattare è il Presidente USA del quale non si fiderebbe nemmeno un bambino di dieci anni e invece l’Europa persegue il suo piano di sostegno all’Ucraina? In quale logica si pensa possa accadere che la Russia cessi il fuoco? Per fare riorganizzare le fila dell’esercito ucraino con nuovi armamenti occidentali e magari uomini da mettere in campo? Di quel che resta dell’esercito ucraino perché guardate, io sono convinta che i poveri ucraini, farneticando sulla loro spontanea resistenza, sono stati semplicemente usati per interessi superiori e anche da noi europei.
A titolo di informazione: all’inizio della guerra sono fuggiti, giustamente, dall’Ucraina circa 6milioni e mezzo di persone, di queste 1milione e settecentomila sono riparate in Russia ( e questa cosa dovrebbe farci riflettere) e il rimanente è stato metabolizzato nei vari Paesi europei senza nessun trauma. E questo quando noi europei non riusciamo ad inserire i migranti che da anni premono ai nostri confini con un minimo di pianificazione, tanto da mandarne una manciata in Albania, per quanto ci riguarda come Italia, o da tenerli lontani dai nostri confini facendoli morire di freddo e di fame nelle foreste del nord-Europa o in acqua nel nostro mare Mediterraneo..
Ora dovrei dire la mia sulla situazione di Gaza e della Cisgiordania, ma anche se filtra poco e male, penso che non ci sia nessuno che pensi che sia una guerra. E’ una carneficina.
Poi qualcuno può giustificarla con il 7 ottobre e il terribile attacco del terrorismo di Hamas, ma pochi possono non vedere cosa sta accadendo,
E tutti abbastanza zitti, immobili, forse attoniti, ma incapaci di reazioni. Tutti Paesi che si ritengono democratici e civili.
