Ieri i liberali e popolari del centrodestra in alcune regioni italiane hanno dato l’ennesima prova di essere subalterni all’agenda imposta da Salvini. L’ipotesi dell’eliminazione della quota proporzionale dalla legge elettorale esclude qualunque possibilità di garantire rappresentanza parlamentare alle forze politiche che non si riconoscono nel sovranismo e populismo della destra. Aver accettato di rinunciare alla quota proporzionale umilia le forze moderate che rinunciano così a qualunque ruolo futuro.
Certo, probabilmente il referendum non ci sarà, e la frettolosa decisione di ieri di alcuni consigli regionali delle regioni guidate dal centrodestra è un ennesima sceneggiata della politica vuota di idee e di proposte. Ma quel che più è grave, è che non c’è più nessuna autonomia dalla leadership di Salvini da parte di Forza Italia. In questo quadro voglio ringraziare Manfredi Palmeri, consigliere regionale di Energie PER l’Italia della Lombardia, che si è sottratto a questo ricatto.