Stefano Parisi: “Il 2020 sarà decisivo per l’Italia, La Lega di Salvini, M5S e il PD di Zingaretti hann dimostrato soltanto di essere uguali

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Stefano Parisi

Stefano Parisi è un esponente della destra moderata, mentre io sono nato di sinistra… tuttavia condivido molte cose che scrive sulle cause che hanno condotto il Paese al declino economico e nel degrado sociale.(gf)

Penso pure che la sua proposta di federazione di forze politiche “moderate” sarebbe utile a varare l’arca antipopulista che è necessaria per ricostruire il Paese sul modello del CLN del dopoguerra – difficile da realizzare nella società italiana attuale.

di Stefano Parisi

Buon anno nuovo! Il 2020 sarà decisivo per chi lavora per dare all’Italia un orizzonte diverso dallo statalismo e dal giustizialismo oggi dominanti. La Lega di Salvini, M5S e il PD di Zingaretti, al di là dei toni più o meno pacati, in due anni hanno dimostrato soltanto di essere uguali tra loro e, purtroppo, uguali a chi ha governato prima di loro. Debito, burocrazia, tasse. Le stesse politiche in deficit, lo stesso assistenzialismo per il Sud mentre il Nord viene dimenticato, norme e apparati che impediscono investimenti nelle infrastrutture, politiche che respingono investimenti produttivi necessari a far ripartire l’economia. Il risultato è sotto i nostri occhi. L’Italia cresce meno degli altri grandi Paesi europei, come del resto accade da 20 anni a questa parte.

È il momento di offrire una alternativa chiara e seria a questo declino. Studiamo, prepariamoci, organizziamoci, uniamoci perché nei prossimi anni ci sono due alternative: o si afferma una nuova forza liberale, popolare, riformista in grado di condizionare i prossimi governi oppure l’Italia sarà condannata a proseguire nell’isolamento, nel declino economico e nel degrado sociale. Dovremo essere pronti a fare molte cose per dare una proposta di benessere alle nostre famiglie. Ridurre il perimetro di intervento dello Stato in economia. Tenere in ordine i conti pubblici per attrarre investimenti e creare lavoro. Chiudere imprese fallite come Alitalia e difendere le imprese dalla burocrazia, dalle tasse e dall’aggressione della magistratura più ideologica. Modernizzare la pubblica amministrazione con una grande rivoluzione digitale. Pagare tasse giuste in cambio di servizi che funzionano. Permettere ai giovani, alle donne e agli anziani di lavorare di più perché solo così, lavorando tutti di più, riusciremo a creare nuovo lavoro ed eviteremo che si scarichi altro debito pubblico sulle nuove generazioni, come stanno facendo i populisti con il Reddito di cittadinanza e Quota 100.

Bisogna dare più opportunità ai giovani con scuole e università di qualità, aperte, in un sistema integrato dove far incontrare ricerca, innovazione, impresa e lavoro, come avviene nelle economie più dinamiche. Dobbiamo riformare la giustizia perché il problema non è la prescrizione ma difendere la nostra cultura delle garanzie dall’assalto dei giustizialisti. E quindi ridurre l’uso della custodia cautelare, il numero degli errori giudiziari, superare la obbligatorietà dell’azione penale, separare le carriere in magistratura e riformare il CSM. Scuola, università, sanità, servizi pubblici, vanno ripensati costruendo un nuovo welfare mutualistico e di comunità, premiando i dipendenti, i dirigenti, gli insegnanti più bravi, pagandoli di più invece di sperperare le poche risorse che abbiamo con nuove assunzioni indiscriminate.

Bisogna garantire agli italiani una cosa sola, più libertà. Più libertà di scelta, libertà educativa, libertà di curarsi, libertà di muoversi e di lavorare. Libertà nella responsabilità cioè in una cornice di doveri e non solo di diritti che ognuno pretende per soddisfare il proprio interesse di parte, ideologico e corporativo. Essere liberi vuol dire anche vivere sicuri nelle nostre città, investendo nelle nuove tecnologie. Dobbiamo integrare gli immigrati che lavorano, mettono su famiglia e pagano le tasse, che rispettano le regole e le nostre tradizioni. Fermare l’immigrazione irregolare con una azione diplomatica e militare più forte da parte dell’Europa. Resteremo nella NATO, resteremo europei e amici di Israele.

Riusciremo in tutto questo se le forze politiche e i movimenti di ispirazione liberale e popolare sapranno federarsi, superando schemi usurati, divisioni interne e personalismi. Ci riusciremo trovando al nostro interno quelle competenze nuove, quella capacità di risolvere i problemi che il populismo si lascia dietro irrisolti. Costruiremo finalmente una casa politica nuova con leadership forti: non persone sole al comando né ambigui esperimenti di democrazia diretta ma una spinta spontanea e democratica dal basso che vuol dire innanzitutto più coesione sociale. I leader di domani saranno persone capaci di fare delle scelte, di prendere delle decisioni, di guidare le comunità verso obiettivi e un futuro migliore.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.