Statistiche e nuvole

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti 2 settembre 2016

Il PIL frena? Non c’è problema si cambia il misuratore. Per mettere in luce i grandi progressi italiani dell’era Renzi serve una nuova Istat, che misuri e ampli le proporzioni di tutto ciò che cresce (o si ritiene che cresca) e riduca invece il peso di ciò che non dà segni di crescita. Facile. Il segno ‘più’ sarebbe assicurato, senza bisogno che il governo, che ha molto da fare nella distribuzione di bonus, lo esiga ogni volta. Il manifatturiero è in crisi? Che problema c’è, si accantona. I servizi sono in crescita? Allora si ipervalutano. E magari si fa il contrario nel caso opposto. Il mondo cambia, d’altronde, è sempre più ‘nuovo’.

Oggi c’è chi va in vacanza con AirBnb: quanto pesa sul PIL questa cosa, si chiedono a Palazzo Chigi? Quanto ricerche su Google sono state fatte in questi mesi? E i messaggini sulle chat? E i cuoricini su uotsàp? E poi c’è un incremento di smile, bisogna tenerne conto, come no, dicono gli esperti di emoticon del premier. Ah, c’è stata anche una crescita esponenziale di voucher e di lavoro men che precario, polverizzato! È sempre un incremento, no?, perché non valorizzarlo. E magari ci potrebbero essere altri terremoti e nuovi fatturati connessi! Una sorta di economia del disastro, accanto allo spettacolo del dolore (che fa crescere l’audience televisivo: un’altro ‘più’). Come fa l’Istat a non considerarli? Ma se garantiscono da Palazzo Chigi che è tutto in crescita! Oste, è buono il vino? In ultimo, raccontavano ieri in televisione che la sessione estiva di calciomercato della serie A, come movimento di affari, è seconda in Europa solo alla Premier (attendiamo un tweet trionfale di Renzi). Mettiamo il calciomercato, allora, nel computo del PIL! Vedi che magari, alimentando infinite cordate di mediatori, i costi dei calciatori crescendo esponenzialmente, non alimentino fatturati e conti Istat.

Tutto progresso. E poi a gonfiare questi costi ci vuole poco, anzi sarebbe il toccasana. Facciamo un bell’incentivo. Senza pensare ad hashtag come #newistatoppure #cchiùPILpertutti, che già da soli potrebbero scalare le tendenze e aiutarci a tornare positivi. Ce lo chiede l’Europa, cribbio, ma soprattutto ce lo chiede Renzi.

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