Spread alle stelle e borsa ancora giù: Di Maio dà la colpa al “terrorista” Moscovici

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Globalist
Fonte: globalist

di Globalist – 1 ottobre 2018

Il miracolato vice-premier continua la strategia del vittimismo insultando chi critica e denunciato il complotto contro lui e Salvini

Lo spread, che non è un’entità astratta ma il tasso di interesse che paghiamo su debiti (e prestiti) è arrivato a 282,9 (mentre la Francia che si cita come paese che ha fatto una manovra con un deficit simile sta al 35,2). La Borsa di Milano dopo il crollo di venerdì (meno 3,7%) è scesa ancora dello 0,49%. Penalizzando ulteriormente i risparmiatori.
Lo stesso Mario Draghi (chissà se farà parte del complotto anche lui) aveva detto nelle settimane precedenti che le tante, troppe chiacchiere e dichiarazioni di ‘guerra’ dei fascio-penta-leghisti non avevano certo aiutato la stabilità economica di un paese che – va ricordato – ha un debito enorme. 
E il debito non è qualcosa sulla quale dire ‘me ne frego’ per far sfoggio di un priapismo d’accatto ma si tratta di soldi da restituire (con gli interessi) altrimenti se i nostri finanziatori dovessero chiudere i rubinetti non solo resterebbe l’enorme debito da ripagare ma dovremmo cercare altri creditori che – nel malaugurato caso fosse la Cina – non farebbero altro che darci credito prendendosi aziende e infrastrutture.
Ossia i ’sovranisti’ dovrebbero svendere a prezzi da saldo l’Italia. Che è di tutti gli italiani e non un ostaggio delle follie dei razzisti e miracolati del Cambiamento o della Demenza che dir si voglia.
Ma nella strategia congiunta del vittimismo e dell’insulto, la colpa è degli altri. E lo sprovveduto Di Maio che tanto piace a Orietta Berti continua nella sua linea impudica di dare del terrorista a chiunque critichi quello che legittimamente si più criticare. Ieri – senza essere preso a calci nel sedere da un’opinione pubblica talora più ignorante di lui – si era permesso di citare una pacata e circostanziata analisi dell’economisa Lucrezia Reichlin come esempio di terrorismo mediatico portato avanti dai ‘nemici dell’Italia’. Di Maio che critica Lucrezia Reichlin è un abominio assoluto. Da un lato uno che ne sa di economica molto meno di quanto ne sappia di geografia. E dall’altra parte una studiosa stimatissima in ambito accademico (loro che vogliono mettere a controllare i concorsi universitari un’ex Iena trombata…).
E adesso Di Maio ha trovato un altro alibi, ossia un altro colpevole: “Evidentemente a qualcuno non andava bene che lo spread non si fosse impennato – ha spiegato il vice premier grillino – un commissario, Moscovici, si è svegliato e ha pensato di fare dichiarazioni contro l’Italia per alimentare tensioni sui mercati. Qualche istituzione europea gioca a fare terrorismo sui mercati”. Che ha aggiunto: “se si parla già di declassamento probabile del rating per il deficit che è in linea con quello degli altri anni, allora comincio a pensare che ci sia un pregiudizio nei confronti del nostro governo”. 
Secondo il vice premier pentastellato, se “il gioco è che, siccome c’è il governo del cambiamento, dobbiamo dare addosso, allora non c’è Def che tenga, allora ci sono istituzioni che hanno un pregiudizio”.
La funesta giornata dei risparmiatori italiani
Chiusura in calo anche oggi per la Borsa di Milano. Nella parte pomeridiana della seduta, Piazza Affari ha completamente annullato il tentativo di rimbalzo dopo lo scorso venerdì nero, quando era crollata del 3,7% alla luce dell’accordo della maggioranza di governo per aumentare il deficit di bilancio al 2,4% del Pil. In uno scenario di Borse europee moderatamente positive e con Wall Street ben intonata al rialzo, Piazza Affari si è aggiudicata la maglia nera. L’indice Ftse Mib ha segnato -0,49% a 20.609,99 punti, l’All Share -0,42% a 22.820,67 punti.
Affossate le banche, con lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali che ha terminato sfiorando i 283 punti base. Tonfo di Banco Bpm (-5,75%), accompagnata da Ubi (-4,57%), Bper (-3,94%), Intesa Sanpaolo (-3,91%), Mediobanca (-3,05%), UniCredit (-2,34%). Tra le blue chip, forti vendite anche su Telecom Italia, che ha ceduto il 5,3% a 0,4953 euro: oggi Barclays ha tagliato il rating sul titolo a underweight, riducendo il prezzo obiettivo da 0,7 a 0,46 euro su considerazioni legate sia all’ingresso di Iliad sul mercato italiano del mobile sia ai costi astronomici dell’asta per le frequenze sul 5G.
In netta controtendenza, invece, Moncler (+4,58%), Buzzi (+3,64%), Tenaris (+2,7%), Fca (+2,3%), StM (+2,23%), Campari (+2,04%).
Riguardo alle cifre di bilancio dell’Italia, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis in giornata ha dichiarato: “la nostra valutazione ad oggi, sulla base di quello che è emerso, è che non è compatibile con il Patto di stabilità e di crescita”.
Tra le Borse del vecchio Continente, Parigi ha guadagnato lo 0,24%, Francoforte lo 0,75%, Madrid lo 0,19%. In lieve calo Londra (-0,17%).

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