Soumayla Sacko l’eroe. Battista dixit

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 5 giugno 2018

Non è la prima volta, ahimé, che cito benevolmente Pierluigi Battista e i suoi articoli sul Corsera. È tale e tanto il vuoto lasciato dalla sinistra, che mi capita di leggere spesso negli articoli altrui quel che vorrei leggere in articoli che la sinistra stessa non scrive più o sentire nelle parole che non pronuncia più, almeno con la convinzione schietta e appassionata di una volta.

Oggi Battista scrive di Soumayla Sacko, e lo definisce un sindacalista eroe, paragonandolo a chi diceva ai braccianti, un tempo, di non chinare mai la testa dinanzi al padrone. Scrive anche che nessuno denuncia più col vigore dovuto il fatto che in Italia ci sia lo schiavismo, e che nella sua rete tante donne e tanti uomini vi siano caduti nel silenzio generale o quasi. Possibile che nessuno dica a sinistra cose tanto sacrosante e appassionate, non ne abbia il coraggio, o l’onestà intellettuale oppure la semplice intelligenza? Possibile che, al massimo, chiediamo ad altri (al neo PdC Conte, ad esempio) di pronunciarsi, mentre dovremmo essere noi per primi a farlo? Io penso che sia finito il tempo in cui si chiedeva agli altri di dire qualcosa di sinistra. È venuto il momento di tornare a dire tutti, non solo i dirigenti ma anche una base di militanti ed elettori sempre più effimera, cose coraggiose, intelligenti, appassionate che muovano le coscienze, ridiano vigore morale, indichino una prospettiva politica netta, e siano utili, davvero utili alla causa della giustizia, che resta il comandamento primo della sinistra. Sennò si stia zitti, si badi alle quisquilie quotidiane, alle polemiche spicciole, ai pensieri cortissimi e non si reclami più la parola altrui invece della propria.

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