di Fabio Belli 6 febbraio 2019
Le nuove forme di comunicazione, per quanto spesso complementari e alternative a quelle tradizionali, sono in grado di somministrare varie forme di contenuti dall’effetto istantaneo destinati ad un’opinione pubblica perlopiù disorientata, distratta e poco incline all’approfondimento.
Pertanto non sempre la conoscenza acquisita in rete può fornire un punto di vista in controtendenza specie se l’utilizzo dei dispositivi connessi ad internet non avviene in modalità di ricerca analitica e di verifica attiva delle informazioni, bensì passiva ed affine agli altri media al punto da produrre risposte sintetiche per argomenti complessi che necessiterebbero di ulteriori approfondimenti piuttosto che di sbrigative conclusioni puerili e manichee.
Talvolta però anche in presenza di argomenti molto articolati può essere utile una spiegazione sintetica anche per poterla criticare parzialmente o totalmente e quindi utile per la formazione del bagaglio culturale personale e per la propria coscienza critica.
Può accadere che un’eloquente semplificazione sia ritenuta per taluni individui molto accattivante da essere addirittura presa a modello e sostituita integralmente al proprio pensiero; ma per tal altri può apparire eccessivamente distante sia dalle proprie convinzioni che dalla complessità del problema e quindi rappresentare quasi un teorema da scartare a priori.
Nello specifico occorre portare l’esempio dell’attuale crisi venezuelana che in questi giorni, occupando tutte le aperture dei notiziari e delle prime pagine delle testate di informazione, ha innescato le più variegate mistificazioni della realtà contribuendo ad una narrazione strumentale con il corredo dei cinguettii virali dei soliti VIP politici, tutt’ora figure insostituibili per gran parte dell’elettorato nostrano.
La posizione di questi nostri figuranti della politica si è dunque accodata a quella degli interessi delle élite del potere mondiale che storicamente hanno tentato spesso di sovvertire il verdetto del popolo.
Le soluzioni al problema che sono state proposte, oltre a rigettare la sovranità di un paese, non hanno tenuto in considerazione le ingiustizie che hanno caratterizzato la storia di quel continente: in tempi remoti lo sterminio ed il confinamento delle popolazioni native e in epoca recente l’ostacolo alla formazione di leadership contrarie a politiche neoliberiste.
Ma per contestare questo ennesimo tentativo di propaganda a senso unico, basterebbe riflettere sulle drammatiche conseguenze del golpe cileno del 1973 sia da un punto di vista storico che sociale: un colpo orchestrato dall’esterno per mezzo dei soliti noti e preceduto da una pianificata destabilizzazione economica, rassomigliante terribilmente a quella subita dal popolo venezuelano negli ultimissimi anni.
Pertanto in assenza di tempo per approfondire certe tematiche è un’ottima regola pensarla all’opposto di certi egocentrici politicanti che sono soliti contraddire loro stessi per conformarsi ai dettami dei loro burattinai agendo nel mondo virtuale “socialmediatico” come inopportuni influencer.
Un ottimo teorema ed un ottima partenza è dunque quello di diffidare di tutti quei messaggi accattivanti infarciti di meme, foto e hashtag divulgati da chi usa la retorica come unico strumento per catalizzare le masse fungendo da braccio esecutore di un potere sempre più ineluttabilmente distante dagli esiti delle consultazioni democratiche.
È altresì possibile non rinunciare a efficaci sintesi servendosi ad esempio dell’infografica della foto di questo articolo che può dare lo spunto per un’opportuna analisi, ma solo previa verifica delle asserzioni contenute.
A dimostrazione che, a prescindere dall’uso dei mezzi di informazione e dai contenuti che riceviamo, occorre sempre un doveroso appello all’approfondimento e alla memoria, non solo quella sfornata per un giorno all’anno come se fosse un amaro dolce tradizionale da ingurgitare, bensì un ricordo costante di tutti gli errori ed orrori della storia che incredibilmente vengono riproposti all’umanità sotto edulcorate forme di rassicuranti soluzioni.