Fonte: Lucia Del Grosso
Url fonte: http://www.luciadelgrosso.it/?p=1561
L’IMPORTANTE E’ ACCORDARSI – 26 settembre2015
Nel partito laburista inglese Corbyn ha mediato quando c’era da mediare, ma ha mantenuto la sua autonomia quando l’accordo era impossibile. Cioè nel 99% dei casi. “Ma come si fa a votare contro il governo del mio partito” è un pensiero che non alberga nel cervello di Corbyn: se è il caso lo fa.
In Inghilterra vige il bipartitismo e quindi è fatale (fatale, non normale, ecco perché detesto il bipartitismo) trovare nello stesso partito il diavolo e l’acqua santa. Ma l’acqua santa è attenta a non mischiarsi con il diavolo. E questa è la ragione per cui Corbyn ha potuto contendere la leadership del partito ai bleariani, con i quali non ha niente a che vedere.
Nel PD invece l’acqua santa si impone di redimere il diavolo (deve essere il nostro retaggio cattolico), ma siccome non ci riesce allora lo dice.
Come nel caso della riforma del Senato, vicenda approdata al tarallucci e vino dopo roboanti annunci di lotta dura senza paura.
Notare l’assurdità di tutto il percorso: su una riforma del Senato tutta sbagliata, sia nello specifico che nel combinato disposto della legge elettorale, ci si è infilati nel budello senatori eletti dai cittadini sì/no, facendone un casus belli, mentre doveva derivare dalla qualificazione del ruolo del Senato, che invece è confuso e pasticciato. Il resto, e cioè che una maggioranza/minoranza, in termini elettorali anche del 25%, potrà fare e disfare come le aggrada grazie ad una Camera di nominati, è stato oggetto di feroci dichiarazioni, ma non è stato quello il campo di battaglia. La madre di tutte le battaglie è stata la fottutissima elezione dei senatori. E anche lì si è mediato e peggio ancora non si capisce nemmeno quello che si è mediato, tra elezioni e ratifiche di elezioni. Tanto per confermare l’intento di Bersani di approvare una norma semplice e lineare (Azz!).
Non occorre avere la palla di vetro per immaginare che Renzi imporrà la più diabolica delle leggi elettorali per il Senato che la sinistra PD voterà disciplinatamente, mica si può fare casino dopo averla spuntatahahahahah sull’elezione dei senatori.
Poi ci sarà il referendum e lì noi se divertimo ad ascoltare la sinistra PD difendere la parola agli elettori nell’eleggere i senatori, mentre si parlerà d’altro e cioè che con questa riforma “Si affidano le sorti del paese all’arbitrio di una minoranza che diventa maggioranza per i rinforzi artificiali del premierato invece che per i consensi liberamente espressi dai cittadini”, come ha detto Walter Tocci nel suo intervento al Senato il 23 settembre.
E poi ci sarà il congresso del PD nel 2017 e la sinistra PD tenterà di emulare Corbyn, forte delle battaglie annunciate, ma non combattute. Anzi, scegliendo oculatamente le battaglie in qualche punto delle retrovie dove è più probabile strappare un accordicchio, come in questo frangente della riforma del Senato, facendo l’occhiolino: “Il metodo Mattarella, eh!”.
Immagino che il programma con cui la minoranza si presenterà alle primarie sarà: “Come sappiamo accordarci con la maggioranza noi nessuno!”.
Se Corbyn si fosse candidato con questo programma adesso non parleremmo di lui.