Sinistra, la pazienza di costruire un gruppo dirigente

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Claudio Bazzocchi
Fonte: facebook

di Claudio Bazzocchi – 8 marzo 2016

LA PAZIENZA, LA PASSIONE PER L’UMANO E L’AFFETTO NON PORTANO IN TV, MA…

Si apprende dalla stampa che dentro Sel stanno cercando di far fuori Fassina dalla corsa per il Campidoglio. Non mi interessa qui prendere partito per Fassina – a cui peraltro va tutta la mia stima — o per Sel, trovo utile però segnalare che quindici giorni dopo “Cosmpolitica” i maggiorenti di Sinistra italiana non solo discutono con toni guerreschi di grandi temi (diritti civili, utero in affitto ecc…) ma stanno già cercando di farsi le scarpe tra loro.

Posso dire che tutto questo non mi sorprende, potrei anche essere così antipatico e professorino da ricordare che l’avevo previsto. Ma nemmeno questo mi interessa più di tanto in questo momento. Mi preme infatti dire che non è più rinviabile una riflessione su come si costruisca un gruppo dirigente costituito da persone unite dall’affetto e da una comune passione per l’umano, in grado di sottrarli all’ambizione sfrenata e al politicismo postdemocratico.

Infatti, gli altri non sono solo la massa di manovra da spostare sul terreno per vincere una qualsiasi competizione politica, sono il prossimo che investiamo affettivamente perché stiamo costruendo assieme ad esso il nostro posto nel mondo. L’affetto, il bene, l’amore non sono elementi prepolitici per esercitare un generico rispetto all’interno della convivenza umana, né ciò di cui si potrà godere in un tempo nuovo liberato, quando finalmente si sarà raggiunta la liberazione. L’amore e l’affetto sono invece proprio ciò che l’umano esercita sempre in qualsiasi condizione, perché è attraverso quell’amore che si approssima alla verità, preserva la propria libertà e costruisce la polis come campo della mediazione, quella mediazione che lo distoglie dalla tentazione del nulla o del moralismo giacobino che mira a distruggere tutto ciò che reputa immorale o non coincidente con una verità stabilita da una dottrina. Gli altri non sono solo i sodali politici con cui condividere un’idea, gli altri sono coloro con i quali costruire la polis come campo della domesticazione umana. Gli altri non sono pedine, non sono iscritti o tesserati, non sono massa di manovra, sono coloro con i quali affrontare una difficile ma esaltante condivisione della libertà.

Ecco allora che costruire un gruppo dirigente sull’affetto permetterebbe di riflettere in un colpo solo sull’idea di uomo, sul perché le grandi rivoluzioni moderne si sono trasformate in Terrore e su una nuova idea di socialismo.

Purtroppo, la pazienza che ci vuole per costruire un gruppo dirigente e la passione per l’umano non fanno andare in TV e non portano voti nell’immediato. Ma sarebbero scandalosi. E lo scandalo fondato sull’affetto e la passione per l’umano, nel medio periodo, sarebbe molto affascinante.

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