Sinistra: anno zero

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti,

L’anno zero

di Alfredo Morganti – 27 aprile 2015

Verducci su SkyTg24 oggi ha rivendicato lo sforzo di mediazione del governo sull’Italicum. Ha detto che moltissime modifiche sono state accolte. e che anzi se ne discute da più di un anno. Non ha aggiunto che se n’è discusso molto, questo sì, ma con Berlusconi, tant’è vero che la legge non si cambia nemmeno se il vecchio Patto del Nazareno parrebbe saltato. Ma per il resto, ogni volta che la proposta di legge è cambiata strutturalmente, ciò ha riguardato i pattisti non il Parlamento e tantomeno il partito. Dico “parrebbe saltato”, perché le truppe cammellate di Verdini sono già lì, sottocoperta, pronte a sostenere il governo sulla legge elettorale e altrove, se servisse. Renzi , da parte sua, in vena ricattatoria, ha detto che se non passa l’Italicum cade il Governo, finisce il PD e viene pure l’Apocalisse. Io direi il contrario: se passa l’Italicum finisce il PD ma nasce, come da una crisalide, il Partito Unico della Nazione con Verdini dentro (anche se appare ancora fuori) e con la minoranza PD fuori (anche se appare dentro).

Questione di punti di vista insomma, ma la sostanza è che l’Italicum non porta verso il bipolarismo ma verso un sistema che prevede un dominus circondato da vassalli e, talvolta, pure da valvassini e servi della gleba. Per questo la differenza non è tra chi vuole la scissione, chi vorrebbe fare opposizione interna, chi invece vorrebbe un altro partito di sinistra, chi un nuovo Ulivo, chi una coalizione sociale, ecc. La differenza è tra chi vince e chi perde (spiace, ma la politica è fatta così): e se passa l’Italicum, se Renzi riesce nel suo intento di trasformazione costituzionale, se i partiti scompaiono, se al loro posto, con la scusa del premio alla lista, stravince in realtà una sorta di coalizione centrale (il PDR) avvinta come l’edera attorno al suo Capo, se tutto ciò accade le chiacchiere stanno a zero e domani non ci sarà né un partito di sinistra ex novo, né un nuovo ulivo, né una coalizione sociale, ma solo un anno zero della sinistra che rischia di non arrivare nemmeno all’anno uno. Forse non è chiaro a tutti, ma è così.

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