Si torni alla Costituzione, sia abrogata #buonascuola

per Gian Franco Ferraris
Fonte: avvocatirandogurrieri.it
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“Si torni alla Costituzione, sia abrogata #buonascuola”.

L’appello di 1.200 intellettuali scuote la politica

30-12-2017
Diventato virale in Rete un documento (riportato interamente in basso) che chiede di aprire discussione su riforme. Più di 1.200 sottoscrizioni, tra le firme: Cacciari, Urbinati, Galimberti, Settis
“L´ultima riforma della scuola è l´apice di un processo pluridecennale che rischia di svuotare sempre più di senso la pratica educativa e che mette in pericolo i fondamenti stessi della scuola pubblica”. Comincia così l´appello per la scuola pubblica promosso da sei insegnanti, un docente di Milano Bicocca, Andrea Cerroni, e una ex preside di Roma. Un documento di critica alla Buona scuola, ma non solo, in cui si chiede una moratoria – una pausa di riflessione – sui punti più contestati: i test Invalsi, l´alternanza scuola-lavoro, l´insegnamento delle materie in inglese, l´ennesima riforma dell´esame di Stato. Nato dal basso, in poco tempo è diventato virale, ha conquistato la rete, ma soprattutto mosso intellettuali e accademici.
Firmano Salvatore Settis, Massimo Cacciari, Tomaso Montanari, Umberto Galimberti, Nadia Urbinati, Michela Marzano, Romano Luperini, il filosofo Roberto Esposito, gli storici Giovanni De Luna e Adriano Prosperi, il sociologo Alessandro Dal Lago, i pedagogisti Benedetto Vertecchi, Massimo Baldacci e tanti altri educatori e professori universitari, insegnanti e critici letterari e dell´arte. Un elenco che si allunga a oltre 1.200 firme.
“Una risposta inattesa al nostro grido su quella che è un´emergenza culturale” , commenta Rossella Latempa, tra le promotrici dell´appello, docente di matematica e fisica a Verona. “E´ un documento per aprire una riflessione e contrastare il senso di impotenza che tanti insegnanti provano” , spiega Renata Puleo, altra prima firmataria, attivista con la “passione per la scuola”, dirigente scolastica in pensione. “Vogliamo andare oltre, animare un dibattito meno sclerotico, confidando in una moratoria e in futuri gruppi di lavoro parlamentari aperti a chi nella scuola lavora”. In buona sostanza, l´appello è che si ritorni alla scuola della Costituzione.
“La scuola è e deve essere sempre meglio una comunità educativa ed educante. Per questo non può assumere, come propri, modelli produttivistici, forse utili in altri ambiti della società, ma inadeguati all´esigenza di una formazione umana e critica integrale”, si legge nel documento che si trova via web. “Bisogna chiedersi, con franchezza: cosa è al centro realmente? L’educazione, la cultura, l´amore per i giovani e per la loro crescita intellettuale e interiore, non solo professionale, o un processo economicistico-tecnicistico che asfissia e destituisce?”.
Il documento affronta vari aspetti, tra cui il rapporto tra conoscenze e competenze (“una scuola di qualità è basata sulla centralità della conoscenza e del sapere costruiti a partire dalle discipline. Letteratura, Matematica, Arte, Scienza, Storia, Geografia, Filosofia, in tutte le loro declinazioni, sono la chiave di lettura del mondo”); innovazione didattica e tecnologie digitali (“servono innovazioni che sappiano valorizzare inoltre l´interculturalità, la creatività e l´immaginazione, il pensiero critico e quello simbolico, nella didattica così come nell´impianto complessivo della scuola”); la lezione (“nell´era di instagram, twitter e dell´ e-learning, la relazione e la comunicazione “viva” allievo/insegnante – nella comunità della classe – rappresentano fortezze da salvaguardare e custodire”); scuola e lavoro (“Non si frequenta un percorso di istruzione solo per prepararsi ad una professione.”); la valutazione (“È impensabile che enti terzi, estranei al rapporto educativo, entrino nel merito della valutazione formativa, come previsto dalla Buona Scuola”).
Scritto da Ilaria Venturi e pubblicato ne La Repubblica.it
30 dec (titolo originale “Moratoria sulla Buona scuola”: l´appello degli insegnanti firmato da intellettuali e accademici”).
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Appello per la Scuola Pubblica
 
Dalla Costituzione della Repubblica italiana:
Art. 3: ” [..]E´ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l´eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l´effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all´organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Art. 33: “L´arte e la scienza sono libere e libero ne è l´insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull´istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”
Art. 34: “La scuola è aperta a tutti. L´istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.”
Al Presidente della Repubblica
Ai Presidenti delle Camere
Al Ministro dell´Istruzione, Università e Ricerca
Gli insegnanti proponenti:
Giovanni Carosotti, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Milano.
Rossella Latempa, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Verona.
Renata Puleo, già dirigente scolastico, Roma.
Andrea Cerroni, professore associato, Università degli Studi Milano-Bicocca.
Gianni Vacchelli, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Rho (MI).
Ivan Cervesato, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Milano.
Lucia R. Capuana, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Conegliano Veneto (TV).
Vittorio Perego, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Melzo (MI).
La premessa
L´ultima riforma della scuola è l´apice di un processo pluridecennale che rischia di svuotare sempre più di senso la pratica educativa e che mette in pericolo i fondamenti stessi della scuola pubblica. Certo la scuola va ripensata e riformata, ma non destrutturata e sottoposta ad un processo riduttivo e riduzionista, di cui va smascherata la natura ideologica, di marca economicistica ed efficientista.
La scuola è e deve essere sempre meglio una comunità educativa ed educante. Per questo non può assumere, come propri, modelli produttivistici, forse utili in altri ambiti della società, ma inadeguati all´esigenza di una formazione umana e critica integrale.
È quanto mai necessario “rimettere al centro” del dibattito la questione della scuola.
Come? In tre modi almeno:
a) parlandone e molto, in un´informazione consapevole che spieghi in modo critico i processi in corso;
b) ricostituendo un fronte comune di Insegnanti, Dirigenti Scolastici, Studenti, Genitori e Società civile tutta; e, soprattutto,
c) riprendendo una lotta cosciente e resistente in difesa della scuola, per una sua trasformazione reale e creativa.
Bisogna chiedersi, con franchezza: cosa è al centro realmente? L´educazione, la cultura, l´amore per i giovani e per la loro crescita intellettuale e interiore, non solo professionale, o un processo economicistico-tecnicistico che asfissia e destituisce?
7 temi per un´idea di Scuola
da leggere come studente, genitore, insegnante, cittadino
1. Conoscenze vs competenze
2. Innovazione didattica e tecnologie digitali
3. Lezione vs attività laboratoriale
4. Scuola e lavoro
5. Metrica dell´educazione e della ricerca
6. Valutazione del singolo, valutazione di sistema
7. Inclusione e dispersione
Il documento
1. Conoscenze vs competenze
Una scuola di qualità è basata sulla centralità della conoscenza e del sapere costruiti a partire dalle discipline. Letteratura, Matematica, Arte, Scienza, Storia, Geografia, Filosofia, in tutte le loro declinazioni, sono la chiave di lettura del mondo, della società e del nostro futuro. Una reale comprensione del presente e la trasformazione della società richiedono riferimenti che affondano le radici nella storia, nelle opere, nelle biografie e nell´epistemologia delle discipline.
Crediamo che:
i) Aggregare compiti e prestazioni degli allievi attorno a competenze predefinite e standardizzate annienti l´organicità dell´educazione, riduca la complessità del mondo ad un “kit di pratiche”, che tali restano, anche con l´appellativo onorifico di “competenze di cittadinanza”.
ii) La competenza, unica e trasversale, si consegua nel tempo, nello spazio sociale, nei contesti comunicativi affettivo-cognitivi. La cittadinanza, a cui le competenze comunitarie aspirano, non è un insieme di rituali individuali da validare e certificare. Cittadinanza è “operare in comune”.
iii) Non abbia senso misurare “livelli di competenza” degli studenti, da attestare in una sorta di fermo-immagine valutativo. Il sapere non si acquisisce mai definitivamente. È continuamente rinnovato dalla maturazione, consapevolezza, interiorità, ricerca singolare e plurale, approfondimento di contenuti e pratiche.
2. Innovazione didattica e tecnologie digitali
Innovare non è bene di per sé, tantomeno in campo educativo. La didattica “innovativa” o digitale, oggi presentata come primaria necessità della Scuola, non vanta alcuna legittimazione scientifica né acquisizione definitiva da parte della ricerca educativa. Innovazioni e tecnologie, nelle varie accezioni global-ministeriali (debate, CLIL, flipped classroom, etc), rappresentano un insieme di “riforme striscianti” che demoliscono pezzo a pezzo l´edificio della Scuola Pubblica dal suo interno. Servono piuttosto innovazioni in tutt´altra direzione, che sappiano valorizzare inoltre l´interculturalità, la creatività e l´immaginazione, il pensiero critico e quello simbolico, nella didattica così come nell´impianto complessivo della scuola.
Crediamo che:
i) Ogni innovazione metodologica o tecnologia digitale sia un possibile strumento di ampliamento e accesso a contenuti e conoscenze. Sul loro impiego l´insegnante è chiamato a riflettere e valutare in maniera incondizionata e libera. Codificare pratiche e metodi, presentati come la priorità della Scuola, è una semplificazione retorica arbitraria, corrispondente ad un preciso modello culturale preconfezionato, che ridefinisce finalità e ruoli dell´istruzione pubblica in ossequio a un´ideologia indiscussa.
ii) L´inflazione di innovazioni didattiche e gli sperimentalismi digitali offrano spesso narrazioni impazienti ed elementari (slides, video, “prodotti”, progetti), propongano procedure stereotipate e associazioni banali, con grave danno per gli studenti e la loro crescita culturale, interiore e sociale.
iii) Non sia il mero ingresso di uno smartphone in classe a migliorare l´apprendimento o l´insegnamento. In quel caso si potrà, certo, aderire a un modello, attualmente dominante: quello che sostiene l´equazione cambiamento=miglioramento e digitale=coinvolgimento. Il miglioramento dell´apprendimento e dell´insegnamento passa, però, per altre strade: quelle dell´attuazione del dettame della nostra Costituzione.
3. Lezione vs attività laboratoriale
Nell´era di instagram, twitter e dell´ e-learning, la relazione e la comunicazione “viva” allievo/insegnante – nella comunità della classe – rappresentano fortezze da salvaguardare e custodire. La saldatura del legame intergenerazionale, la trasmissione coerente di conoscenze, percorsi e temi, il dialogo incalzante, la maieutica, la circolarità, la condivisione di interpretazioni e scelte linguistiche, il problematizzare insieme, l´attenzione ai tempi, alle reazioni di sguardi e comportamenti. Tutto questo è fare lezione, un incontro fra persone in cammino in una comunità inclusiva. Gli appellativi di “frontale”, “dialogata”, “laboratoriale” sono rifiniture burocratiche che non ne intaccano la sostanza. Una lezione può e deve essere un laboratorio educativo, di crescita e partecipazione, di scambi fra tutti e cambiamenti di ciascuno, insegnante incluso.
Crediamo che:
i) L´insegnante, come educatore, sia responsabile e garante di quell´ “incontro” che dà senso e valore ai fatti culturali della propria disciplina. La relazione di pari dignità ma asimmetrica tra maestro e studente, nel microcosmo della collettività di classe, permette agli allievi di imbattersi nel non conosciuto, di praticare l´incontro con la difficoltà del reale e del vivere in comunità, di aprire un orizzonte culturale diverso da quello familiare o sociale.
ii) Attenzione concentrata, aumento dei tempi di ascolto, siano condizioni per un “saper fare” come “agire intelligente”, che non si consegue assecondando l´uso delle tecnologie o seducendo gli alunni con dispositivi smart, ma in contesti di applicazione laboriosa, tempo quieto per pensare, discussione nel gruppo.
4. Scuola e lavoro
Non si va a scuola semplicemente per trovare un lavoro, non si frequenta un percorso di istruzione solo per prepararsi ad una professione. Dal liceo del centro storico al professionale di estrema periferia, la scuola era e deve restare, per primo, un “luogo potenziale” in cui immaginare destini e traiettorie individuali, rimettere in discussione certezze, diventare qualcos´altro dalla somma di “tagliandi di competenza” accumulati e certificati. L´apertura alla realtà sociale e produttiva può realizzarsi, volontariamente, attraverso forme e progetti di scambio organizzati autonomamente dagli istituti scolastici. Non imposti ex lege dal combinato Jobs Act e Buona Scuola. Pratiche calibrate in base ai contesti e alle finalità educative, che in nessun modo gravino sulle famiglie o sugli allievi in termini di sostenibilità e gestione.
Crediamo che:
i) L´alternanza scuola lavoro non rappresenti affatto un´opportunità formativa per i ragazzi, quanto piuttosto una surrettizia sperimentazione del “lavoro reale” che entra fin dentro i curricula scolastici, sottraendone tempo e qualità e distorcendone le finalità.
ii) Oltre ad approfondire il solco tra sapere teorico e pratico, alternanza è sinonimo di disuguaglianza. Percorsi ineguali in base a contesti, tessuti sociali e reti familiari, che peggiorano in proporzione alla fragilità delle condizioni economiche e delle opportunità culturali di luoghi e famiglie.
iii) Bisogna recuperare l´idea di Scuola come luogo della vita dotato di un tempo e spazio propri, non corridoio di passaggio tra infanzia e adolescenza – considerate età “minori” – e occupazione adulta.
iv) Sia necessario portare la conoscenza del lavoro nelle classi, non gli studenti a lavorare. Logiche, dinamiche e problematiche dell´occupazione entrino nel dialogo educativo, per aiutare i giovani ad orientarsi, attrezzarsi a comprenderle e intervenire per modificarle.
5. Metrica dell´educazione e della ricerca
Educazione e ricerca accademica sono oggi terreno di confronto tra tutti i soggetti sociali, politici, economici ad esse interessati. Gli orientamenti internazionali delle politiche formative e di ricerca lo testimoniano e innescano una competizione globale in cui ranking internazionali (OCSE) e nazionali (INVALSI, ANVUR) comprimono gli scopi formativi e di studio sulla dimensione apparentemente neutra di “risultato”, oltre ad indurre a paragoni privi di rigore logico. Educazione e ricerca universitaria non sono riducibili ad un insieme di pratiche psicometriche globali, a cui sottoporsi in nome del principio di etica e responsabilità. Il futuro della Scuola e dell´Università sono questioni politiche nazionali, da collocare in un contesto europeo e interculturale di confronto e valorizzazione delle differenze, libero e democratico.
Crediamo che:
i) Scuola e Ricerca universitaria siano oggetto di vera e propria “ossessione quantitativa”, da parte di organismi internazionali e nazionali.
ii) La logica dell´adempimento e della competizione azzerino il lavoro di personalizzazione nella formazione scolastica ed erodano progressivamente spazi di progettualità libera nella ricerca universitaria (attraverso la sottomissione a criteri di valutazione non condivisi).
iii) Le scelte operate da MIUR, INVALSI ed ANVUR, modifichino profondamente comportamenti e strategie nelle Scuole e nelle Università, generando condotte di mero opportunismo metodologico-didattico e scientifico nonché la perdita di “biodiversità culturale”, strumento indispensabile per affrontare le complessità del futuro, oggi imprevedibili.
6. Valutazione del singolo, valutazione di sistema
La valutazione degli studenti è impegno unico, qualificante e delicato dell´insegnante, condiviso con la comunità dei docenti e dei discenti, consapevoli del cambiamento tipico dei processi di apprendimento. È un´osservazione “prossimale” (e responsabile) modulata su tempi lunghi, sull´evoluzione del singolo allievo, delle pratiche di insegnamento, del gruppo, del contesto. È impensabile che enti terzi, estranei al rapporto educativo, entrino nel merito della valutazione formativa, come previsto dalla Buona Scuola. Singolarmente anacronistico appare che, dopo decenni di ´crisi del fordismo´ in economia, si voglia introdurre la ´fordizzazione´ nell´educazione. Le menti, soprattutto durante le prime fasi della formazione, sono delicate, creative e si conciliano con “tempi e metodi” d´antan assai meno delle berline.
Crediamo che:
i) Accostare una valutazione di agenzie esterne a quella del corpo docente nel “curriculum dello studente”, mini la relazione di fiducia scuola-famiglia, spostando l´attenzione sull´esito, più che sul processo e sul percorso, togliendo ogni significato agli obiettivi di personalizzazione ed inclusione che la Scuola afferma di perseguire;
ii) Un´agenzia “terza” (INVALSI) non possa svolgere compiti di valutazione e di ricerca pedagogico-didattica orientanti programmi e curricola: la terzietà non è, inoltre, comparabile con gli incarichi affidati dal MIUR per la valutazione (diretta e indiretta) di docenti e dirigenti attraverso meccanismi di premialità.
iii) La presenza di agenzie esterne nella valutazione del singolo rappresenti un´espropriazione di quella responsabilità complessa, raffinata negli anni con l´esperienza e la condivisione collegiale, della professionalità di ogni insegnante: la valutazione dei propri studenti;
7. Inclusione e dispersione
La dispersione scolastica, l´inclusione autentica e la riduzione delle disuguaglianze necessitano di interventi politici sistematici, di fondi strutturali, impegni comunitari, di monitoraggio costante, conoscenza e capitalizzazione delle pratiche esistenti. A partire da investimenti e piani territoriali: infrastrutture, associazioni, biblioteche; fino ad arrivare a Scuola, con risorse costanti per costruire una fitta ed efficiente rete di recupero dei disagi, delle solitudini e delle difficoltà degli allievi più fragili. Se è vero che la Scuola e i buoni insegnanti fanno la differenza, è ancor più vero che la dispersione ha una sua mappa che si sovrappone a quella geografica ed economica dei tessuti degradati e delle periferie impoverite, di situazioni e storie difficili da ribaltare e su cui incidere. Dare alle Scuole risorse e spazi adeguati alla costruzione di didattiche di recupero e opportunità di accoglienza non è sperpero di denaro pubblico, ma progettazione politica di inclusione autentica, unica vera prospettiva di crescita e ricchezza del paese.
Crediamo che:
i) I temi in gioco siano cruciali e non ci si possa limitare a chiedere alla Scuola di fare meglio solo con ciò che ha. Semplificare compiti e programmi, organizzare corsi di recupero pomeridiani che ricalchino quelli antimeridiani, medicalizzare le diversità, sono scorciatoie che restano agli atti come prove burocratiche di adempimenti amministrativi;
ii) La Scuola abbia un valore politico. Dunque ha il diritto di chiedere di indirizzare risorse pubbliche su questioni di importanza sociale e morale che ritiene prioritarie. Dispersione scolastica e abbandoni precoci non sono solo capi d´imputazione su cui è chiamata a rispondere, ma problematiche che nelle attuali condizioni assorbe e subisce.
In virtù di queste considerazioni:
1) Chiediamo un´azione di moratoria su:
Ø obbligo dei percorsi di alternanza-scuola lavoro e del requisito di effettuazione per l´accesso all´esame di Stato conclusivo del II ciclo
Ø obbligo di impiego metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning, apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua straniera)
Ø uso dei dispositivi INVALSI a test censuario per la valutazione degli esiti scolastici, obbligatorietà della somministrazione funzionale all´ammissione agli esami di licenza del primo e secondo ciclo
Ø modifiche relative all´esame di Stato, che renderebbero di fatto sempre più marginale la didattica disciplinare.
2) Chiediamo l´apertura di un ampio dibattito governo-Scuola di base-organizzazioni sindacali-cittadinanza sulle questioni di cui al punto precedente e su tutto l´impianto della Legge 107/2015.
Per aderire: compila il modulo google cliccando il link seguente. contatti: appelloscuolapubblica@gmail.com Firma anche tu: Appello per la Scuola Pubblica
Le sottoscrizioni pervenuteci via email sono riportate nell´elenco che segue. Per visualizzare, con aggiornamenti in tempo reale, le sottoscrizioni via web cliccare su questo link
1. Salvatore Settis, professore emerito, Scuola Normale Superiore di Pisa.
2. Tomaso Montanari, professore ordinario Università degli Studi di Napoli, Federico II.
3. Umberto Galimberti, già professore Università Ca´ Foscari, Venezia.
4. Lucio Russo, professore ordinario, Università degli Studi di Roma, Tor Vergata.
5. Giuseppe Longo, professore École normale supérieure, Parigi.
6. Nadia Urbinati, professore Columbia University, N.Y.
7. Michela Marzano, professore Université Descartres- SHS Sorbonne, Parigi.
8. Romano Luperini, già ordinario a Siena, professore aggiunto a Toronto e scrittore.
9. Adriano Prosperi, già professore Scuola Normale Superiore di Pisa, membro Accademia dei Lincei.
10. Roberto Esposito, professore ordinario Scuola Normale Superiore di Pisa.
11. Adolfo Scotto di Luzio, professore associato Università degli Studi di Bergamo.
12. Massimo Baldacci, professore ordinario, Università di Urbino.
13. Benedetto Vertecchi, professore emerito, Università di Roma Tre.
14. Giovanni De Luna, storico, già docente Università di Torino.
15. Roberto Casati, direttore di ricerca presso l´Institut Jean Nicod, ENS e EHSS, Parigi.
16. Vittoria Fiorelli, professore ordinario Università Suor Orsola Benincasa.
17. Giuseppe De Nicolao, professore ordinario Università degli Studi di Pavia.
18. Francesco Coniglione, professore ordinario Università degli Studi di Catania.
19. Lamberto Maffei, professore emerito Scuola Normale di Pisa.
20. Giulio Ferroni, professore ordinario, Università degli Studi La Sapienza, Roma.
21. Aldo Magris, professore ordinario Università degli Studi di Trieste.
22. Ana Maria Millan Gasca, professore ordinario Università di Roma Tre.
23. Anna Angelucci, insegnante scuola secondaria secondo grado.
24. Teresa Mariano Longo, Université de Picardie Amiens.
25. Enrico Rogora, Professore associato, Sapienza Università di Roma.
26. Ferruccio Capelli, direttore Casa della Cultura di Milano.
27. Christian Laval, sociologo, professore presso l´Université Paris Nanterre.
28. Nico Hirtt, ex insegnante, scrittore e attivista, ideatore dell´Appel pour une Ecole democratique, Belgio.
29. Angelo Vulpiani, professore ordinario, Università degli Studi La Sapienza, Roma.
30. Alessandro Sarti, Professore a Ecole des Hautes Etudes, Parigi.
31. Angelo d´Orsi, professore ordinario Università di Torino.
32. Mario Perugini, professore a contratto Università Bocconi, Milano.
33. Aurelio Musi, professore ordinario Università degli studi di Salerno.
34. Eugenio Mazzarella, professore ordinario Università degli Studi di Napoli, Federico II.
35. Luigi Mascilli Migliorini, professore ordinario Università Orientale Napoli.
36. Paolo Galimberti, professore ordinario Università degli Studi di Milano.
37. Nicla Vassallo, professore ordinario Università degli Studi di Genova.
38. Michelangelo Bovero, professore ordinario Università degli Studi di Torino.
39. Rossella Fabbrichesi, professore associato Università di Milano.
40. Gianfranco Marrone, professore ordinario Università di Palermo.
41. Arianna Bove, Lecturer Queen Mary University, Londra.
42. Massimo Donà, professore Ordinario Università San Raffaele, Milano
43. Anna Valvo, professore ordinario Università degli Studi di Enna Kore.
44. Amedeo De Dominicis, professore ordinario Università della Tuscia (Viterbo).
45. Paolo Liverani, professore ordinario Università di Firenze.
46. Vincenzo Vespri, professore ordinario Università degli Studi di Firenze.
47. Andrea Bellelli, professore ordinario, Università degli Studi La Sapienza, Roma.
48. Laura Catastini, già insegnante di scuola secondaria di secondo grado, ora Università di Roma Tor Vergata
49. Franco Ghione, professore onorario Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
50. Mario Rigutti, astronomo e divulgatore scientifico.
51. Valerio Massimo Manfredi, archeologo e scrittore.
52. Carlo Montaleone, già professore ordinario degli Studi di Milano.
53. Francesco Germinario, Fondazione Micheletti, Brescia.
54. Quirino Principe, critico musicale e saggista, Conservatorio Giuseppe Verdi (MI) e Università di Roma Tre.
55. Simonetta Soldani, già professore ordinario Università degli Studi di Firenze.
56. Alberto Burgio, professore ordinario, Università di Bologna.
57. Giovanni Maria Carlomagno, professore emerito Università di Napoli Federico II
58. Umberto Curi, professore odrinario, Università degli Studi di Padova.
59. Carmelo Vigna, professore emerito Università Ca´ Foscari, Venezia.
60. Roberto Mancini, professore ordinario Università di Macerata.
61. Paolo Mottana, professore ordinario Università di Macerata.
62. Riccardo Marchi, professore associato, University of South Florida, Tampa.
63. Silvana Borutti, professore ordinario, Università degli Studi di Pavia.
64. Saverio Ansaldi, professore Università di Reims, Francia.
65. Franco Cardini, professore ordinario Università di San Marino.
66. Eduardo Consiglio, Professore emerito Università Federico II, Napoli
67. Rossella Bonito Oliva, professore ordinario Università Orientale, Napoli
68. Walter Privitera, professore associato Università degli Studi Milano-Bicocca.
69. Raul Mordenti, professore ordinario Università di Roma “Tor Vergata”
70. Matteo D´Acunto, professore ordinario Università Orientale, Napoli
71. Mauro Gallegati, professore ordinario Università Politecnica delle Marche.
72. Roberto Ciccarelli, giornalista presso il Manifesto.
73. Edoardo Greblo, professore Università degli Studi di Trieste.
74. Beatrice Bonato, insegnante scuola secondaria secondo grado, Udine.
75. Alessandro Dal Lago, scrittore già professore ordinario Università di Genova.
76. Carlo Vercellone, professore Università di Paris 8, Parigi.
77. Enrico De Divitiis, professore emerito Università degli Studi di Napoli, Federico II.
78. Francesco Barbagallo, professore emerito Università di Napoli Federico II.
79. Corrado Petrocelli, Rettore Università di San Marino.
80. Vincenzo Costa, professore ordinario Università degli Studi del Molise.
81. Maria Luisa Bianco, professore ordinario, Università del Piemonte Orientale.
82. Paolo Luca Bernardini, professore ordinario, Università dell´Insubria.
83. Luigi De Matteo, professore ordinario, Università Orientale, Napoli
84. Fabio Perocco, professore associato, Università degli Studi Ca´ Foscari, Venezia.
85. Bruno Mazzoni, professore ordinario, Università di Pisa.
86. Hykel Hosni, professore associato Università degli Studi di Milano.
87. Francesca Coin, ricercatore Università degli Studi Ca´ Foscari, Venezia.
88. Franco “Bifo” Berardi, scrittore e attivista.
89. Tiziana Terranova, professore associato Università Orientale, Napoli.
90. Davide Borrelli, professore associato, Università degli Studi del Salento, Lecce.
91. Sandro Graffi, professore emerito Università di Bologna.
92. Simona Feci, professore associato Università di Palermo, presidente della Società italiana delle Storiche (SIS)
93. Massimo Campanino, professore ordinario Università di Bologna.
94. Maria Pia Santoli, docente Conservatorio S. Cecilia di Roma.
95. Mauro Cardi, compositore, docente presso Conservatorio di Musica L´Aquila.
96. Paolo Tozzi – Primo Ricercatore INAF – Osservatorio Astrofisico di Arcetri.
97. Irene Bragantini, professore ordinario Università Orientale, Napoli.
98. Roberto Pertici, professore ordinario Università di Bergamo.
99. Mario Vegetti, professore emerito Università degli Studi di Pavia.
100. Silvia Vegetti Finzi, psicologa, già docente Università degli Studi di Pavia.
101. Vanni Codeluppi, professore ordinario Università IULM, Milano.
102. Giovanni Levi, professore emerito, Università Ca´ Foscari, Venezia.
103. Mauro Ferrari, professore ordinario Università Ca´ Foscari, Venezia.
104. Domenico Gallo, magistrato, Roma.
105. Fulvio De Giorgi, professore ordinario Università di Modena e Reggio Emilia.
106. Miguel Benasayag, medico, filosofo e fondatore del Collettivo Malgré Tout, Parigi.
107. Massimo Cacciari, professore emerito Università Vita e Salute, San Raffaele, Milano.
108. Sandro Mezzadra, professore ordinario, Università di Bologna.
109. Riccardo Bruzzese, professore ordinario, Università degli Studi di Napoli, Federico II.
110. Salvatore De Martino, Professore ordinario, Università degli Studi di Salerno.
111. Giuseppe Cacciatore, professore emerito Università degli Studi di Napoli, Federico II.
112. Claudio D´Amato Guerrieri, già professore ordinario all´Università di Bari.
113. Claudio Bonanno, professore associato, Università di Pisa.
114. Gianfranco Borrelli, professore ordinario, Università di Napoli.
115. Massimo Cencini, ricercatore CNR, Roma.
116. Enrico Guglielminetti, professore ordinario Università degli Studi di Torino.
117. Giovanni Pacchiano, scrittore, già docente.
118. Carlo Toffalori, professore ordinario, Università di Camerino.
119. Maya Gathan, direttore master studi museali presso l´Istituto Lorenzo de´Medici, Firenze.
120. Riccardo Piergallini, prof. ordinario, Università di Camerino.
121. Paolo Di Luca, ricercatore, Università Federico II di Napoli.
122. Marco Persichetti, docente presso il Conservatorio S. Cecilia, Roma.
123. Mariangiola Dezani, professore ordinario Università di Torino.
124. Rodolfo Figari, professore associato, Università Federico II, Napoli.
125. Guglielmo Forges Davanzati, professore associato, Università del Salento.
126. Sergio Pagano, professore associato Università degli Studi di Salerno.
127. Carlo Formenti, ricercatore universitario in pensione, Lecce.
128. Fulvia Mecatti, professore ordinario Università degli Studi Milano-Bicocca.
129. Paolo Leoncini, già docente Università degli Studi Ca´ Foscari, Venezia.
130. Giorgio Tassinari, professore ordinario Università degli Studi di Bologna.
131. Marco Antoniotti, professore associato, Università degli Studi Milano-Bicocca.
132. Andrea Fumagalli, professore associato, Università degli Studi di Pavia.
133. Sergio Labate, professore associato Università di Macerata.
134. Vicenç Beltran, professore ordinario, Università di Roma “La Sapienza”.
135. Mirko Bevilacqua, professore associato, Università di Roma “La Sapienza”.
136. Alberto Peruzzi, professore ordinario Università degli Studi di Firenze.
137. Claudia Bonsi, assegnista di ricerca, Università Milano-Bicocca.
138. Giuseppe Caputo, professore associato Università degli Studi di Palermo.
139. Marco Grimaldi, ricercatore, Università di Roma “La Sapienza”.
140. Stefano Petrucciani, professore ordinario Università di Roma “La Sapienza”.
141. Roberto Tottoli, professore ordinario, Università Orientale di Napoli.
142. Fulvio Delle Donne, professore associato Università della Basilicata.
143. Caterina Resta, professore ordinario Università degli Studi di Messina.
144. Valeria Pinto, professore associato, Università Federico II di Napoli.
145. Daniele Galli, Laboratorio astrofisico di Arcetri, INAF, Firenze.
146. Stefano dal Bianco, ricercatore Università degli Studi di Siena.
147. Nicola Cusumano, ricercatore Università degli Studi di Palermo.
148. Giuseppe Nicolaci, professore ordinario, Università degli Studi di Palermo.
149. Giuseppe Longoni, ricercatore confermato,Università degli Studi di Milano.
150. Marco Romito, assegnista di ricerca Università degli Studi di Milano-Bicocca.
151. Sergio Ruocco, Data Storage Institute (A*STAR), Singapore.
152. Simona Tersigni, professore presso Sophiapol, Paris Nanterre, Francia.
153. Dario Menasce, ricercatore INFN, Università degli studi di Milano-Bicocca.
154. Claudio La Rocca, professore ordinario Università di Genova.
155. Roberto Serpieri, professore ordinario, Università Federico II, Napoli.
156. Francesco dell´Isola, professore ordinario Università La Sapienza, Roma.
157. Stefano Isola, professore ordinario, Università degli Studi di Camerino.
158. Nicola Spinelli, professore ordinario Università di Napoli, Federico II.
159. Antonio Lopes, professore ordinario, Università Orientale di Napoli.
160. Giuseppe Germano, professore ordinario Università Federico II di Napoli.
161. Franco Fabbri, musicista e musicologo.
162. Daniele Agiman, docente presso il Conservatoio “G.Verdi” di Milano.
163. Matteo D´Amico, docente presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma.
164. Giuseppe Girgenti, professore associato Università San Raffaele Milano.
165. Lorenzo Sacconi, professore ordinario Università degli Studi di Trento.
166. Marcello Gombos, ricercatore CNR-IMM SS, Napoli.
167. Alessandro Pertosa, docente a contratto, Università di Macerata.
168. Alessandro Arienzo, ricercatore Università degli Studi di Napoli Federico II.
169. Cinzia Gamba, ricercatrice, Università degli Studi di Pavia.
170. Fabrizio Illuminati, professore associato Università degli Studi di Salerno.
171. Roberto Velardi, professore associato Università Orientale, Napoli.
172. Elisabetta Sarmati, professore associato, Università di Roma “La Sapienza”.
173. Emanuele Leonardi, ricercatore Università di Coimbra, Portogallo.
174. Giovanni Polara, professore emerito Università Federico II di Napoli.
175. Marco Mangani, professore associato Università di Ferrara.
176. Sergio Lanza, docente Conservatorio di Alessandria.
177. Antonio Politi, full professor University of Aberdeen (UK).
178. Rosanna Cillo, assegnista di ricerca Università Ca´ Foscari, Venezia.
179. Angelo Semeraro, già professore ordinario Università del Salento.
180. Alessandra Coppola, professore ordinario Università di Padova.
181. Annamaria Cavalli, professore ordinario Università di Parma.
182. Roberto Finelli, professore senior Università di Roma tre.
183. Maria Accame, professore associato, Università di Roma La Sapienza.
184. Barbara Chirullo, ricercatore, Istituto Superiore di Sanità, Roma.
185. Achille Rossi, sacerdote, filosofo, educatore, Città di Castello.
186. Nicoletta Rozza, assegnista di ricerca Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
187. Franco Ciliberti, già insegnante di scuola secondaria, Città di Castello.
188. Rosalba Dimundo, professore ordinario Università “Aldo Moro” di Bari.
189. Rosanna Pettinelli, professore ordinario Università “La Sapienza” di Roma.
190. Maurizio Franzini, professore ordinario, Università “La Sapienza” di Roma.
191. Alessandra Petrina, professore associato Università di Padova.
192. Antonella Salomoni, professore universitario, Università della Calabria.
193. Andrea Gareffi, professore ordinario, Università di Roma Tor Vergata.
194. Alessandra Coppola, professore ordinario Università di Padova.
195. Francesco Toto, ricercatore Università di “Roma Tre”.
196. Daniele Lo Vetere, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Siena.
197. Emanuela Annaloro, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Palermo
198. Aldo Meccariello, co-direttore della rivista KAINOS e insegnante.
199. Marina Boscaino, insegnante scuola secondaria secondo grado, portavoce Comitato nazionale LIP scuola, Roma
200. Eliseo Tambone, insegnante e membro del Comitato Nazionale LIP scuola.
201. Mauro Presini, insegnante e membro del Comitato Nazionale LIP scuola.
202. Giovanni Cocchi, insegnante e membro del Comitato Nazionale LIP scuola.
203. Carlo Salmaso, insegnante e membro del Comitato Nazionale LIP scuola.
204. Tonia Guerra, insegnante e membro del Comitato Nazionale LIP scuola.
205. Maria Guagliardito, insegnante e membro del Comitato Nazionale LIP scuola.
206. Loredana Fraleone, insegnante scuola secondaria secondo grado, Roma
207. Marco Fulvio Barozzi, insegnante Formazione Professionale, San Giuliano Milanese (MI).
208. Ivan Spelti, già insegnante di scuola secondaria di secondo grado, Reggio Emilia.
209. Mariangela Galatea Vaglio, insegnante scuola secondaria di primo grado, scrittrice,
Venezia.
210. Letizia Forte, insegnante scuola secondaria superiore.
211. Rosario Paone, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Messina.
212. Angelo Ferracuti, scrittore.
213. Michela Becchis, storica dell´arte e scrittrice, Roma.
214. Bruno Arpaia, scrittore, Milano
215. Gianluca Carmosino, giornalista e direttore del quotidiano web Comune.info.
216. Giovanni Marconato, psicologo e formatore, Treviso.
217. Lina Francavilla, già dirigente scolastico, Milano.
218. Marina Galmarini, insegnante di scuola secondaria di secondo grado, Milano.
219. Giovanni Tonzig, già docente a contratto presso Politecnico di Milano.
220. Francesca Romana Capone, cultore della materia Università degli Studi di Torino.
221. Flavio Maracchia, insegnante scuola primaria, Roma.
222. Anna Paola Fornaci Ranaldi, insegnante di scuola secondaria di secondo grado, Roma.
223. Roberto Calogiuri, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Trieste.
224. Lucia De Faveri, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Mogliano Veneto (TV).
225. Fulvia Carbonera, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Novara.
226. Sara Stocchini, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Verona.
227. Giovanni Ceriani, insegnante e fondatore di “Diritti per le nostre strade”, Verona.
228. Fernanda De Rinaldi, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Verona.
229. Giuseppina Todarello, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Roma.
230. Nicola Fusco, insegnante scuola secondaria secondo grado, Bari.
231. Pietro Li Causi, insegnante scuola secondaria secondo grado, Palermo.
232. Giusi Livoti, insegnante scuola secondaria secondo grado, Piazza Armerina (EN).
233. Paolo Bonavoglia, già insegnante di scuola secondaria secondo grado, Venezia.
234. Claudia Rancati, insegnante scuola secondaria secondo grado, Genova.
235. Daniela Mastracci, insegnante scuola secondaria secondo grado, Frosinone.
236. Salvatore Salzano, insegnante scuola secondaria secondo grado, Pavia.
237. Maristella Bellosta, già insegnante scuola secondaria di secondo grado, Milano.
238. Tonino Pellegrino, già insegnante scuola secondaria, Roma.
239. Laura Bortolotti, insegnante scuola secondaria secondo grado, Verona.
240. Antonella Lanza, insegnante scuola secondaria secondo grado, Torino.
241. Alberta Bartoli, insegnante scuola secondaria superiore, Verona.
242. Simona Terzulli, insegnante scuola secondaria secondo grado, Torino.
243. Donatella Iozzi, insegnante scuola secondaria secondo grado.
244. Franca Gusmini, insegnante scuola secondaria secondo grado, Milano.
245. Francesca Gnan, insegnante scuola secondaria secondo grado, Torino.
246. Giorgio Kurschinski, insegnante scuola secondaria secondo grado.
247. Anna Ferrara, insegnante scuola secondaria secondo grado.
248. Roberta Olmastroni, insegnante scuola secondaria secondo grado, Siena.
249. Maria Elena Nepi insegnante scuola secondaria secondo grado, Siena.
250. Andrea Libero Carbone, insegnante scuola secondaria secondo grado.
251. Barbara d´Aumiller, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Verona.
252. Gianfranco Marini, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Quartu S.Elena (CA)
253. Carla Fabiani, insegnante scuola secondaria secondo grado, Lecce.
254. Antonella Moretti, insegnante scuola secondaria secondo grado, Bari.
255. Mariangela Giubelli, insegnante scuola secondaria secondo grado, Verona.
256. Cristina Pirrami, insegnante scuola secondaria secondo grado, Verona.
257. Michele Riggio, insegnante CPIA, Catania.
258. Gianni Paiano, insegnante scuola secondaria secondo grado, Torino.
259. Florinda Cantile, insegnante scuola primaria, Caserta.
260. Raffaele Roma, insegnante scuola secondaria secondo grado, Napoli.
261. Donatella Cortellini, insegnante scuola secondaria secondo grado, Bologna.
262. Alessandro Della Corte, assegnista Università dell´Aquila.
263. Riccardo Caneba, insegnante scuola secondaria secondo grado, Roma.
264. Mariarosaria Perrelli, insegnante scuola secondaria secondo grado, Verona.
265. Rossella Dalfiume, insegnante scuola secondaria secondo grado, Venezia.
266. Marina Nardovino, insegnante scuola secondaria secondo grado, Roma.
267. Elena Maria Fabrizio, insegnante scuola secondaria secondo grado, Lecce.
268. Edoardo Gianfagna, insegnante scuola secondaria secondo grado, Brescia.
269. Angione Rosa Pasqua, insegnante scuola secondaria secondo grado, Brescia.
270. Barbara Bertani, maestra, Reggio Emilia.
271. Valeria Sgambati, insegnante scuola secondaria secondo grado, Milano.
272. Anna di Bernardo, docente scuola primaria, Napoli.
273. Delia Cantile, docente scuola primaria, Caserta.
274. Anna Graziano, docente scuola primaria, Caserta.
275. Michelina Bamundo, docente scuola primaria, Caserta.
276. Enza Bruno, docente scuola primaria, Caserta.
277. Maria Cantile, docente scuola primaria, Lago Patria (CE)
278. Pietro Rosa, docente scuola secondaria, Bologna.
279. Emanuela Cremisi, insegnante scuola secondaria secondo grado, Torino.
280. Cosimo Franco Manni, insegnante scuola secondaria, Brescia.
281. Roberto Villani, insegnante scuola secondaria primo grado, Roma.
282. Alfredo Tifi, insegnante scuola secondaria secondo grado, Macerata.
283. Maria Beatrice Di Castri, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Firenze.
284. Fausto Melissano, insegnante scuola secondaria secondo grado, Maglie (LE).
285. Maria Sambroia, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Torino.
286. Giuseppe Meinardi, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Torino.
287. Marco Damiani, insegnante scuola secondaria secondo grado, Roma.
288. Marco Magni, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Roma.1
289. Marco Basile, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Roma. 23
290. Stefano Beniamino Vaselli, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Roma5
291. Claudia Abbondanza, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Roma6
292. Paola Merciai, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Roma.
293. Francesco Benedetti, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Roma.
294. Albina Maria Rigo, già insegnante scuola secondaria secondo grado, Verona.
295. Alessandra Catalani, insegnante di scuola secondaria di secondo grado, Jesi (AN).
296. Massimo Bondioli, maestro, Piadena (CR).
297. Ido Borsini, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Osimo (AN).
298. Stefania Tuccinardi, archeologa e insegnante di scuola secondaria, Roma.
299. Adriana Paoletti, docente di Scuola Secondaria Superiore di San Benedetto del Tronto.
300. Maria Forte, insegnante di scuola secondaria superiore, Mestre (VE).
301. Cristina Zaltieri, insegnante scuola secondaria secondo grado, Milano.
302. Isabella d´Isola, già insegnante scuola secondaria superiore, Milano.
303. Veronica Schlatter, insegnante scuola secondaria primo grado, Milano.
304. Elena Maria Faglia, insegnante scuola secondaria secondo grado, Milano.
305. Anna Maria Velardi, insegnante scuola secondaria secondo grado, Napoli.
306. Giovanni Torsello, insegnante scuola secondaria secondo grado, Galatina (LE).
307. Gabriele Miniagio, insegnante scuola secondaria secondo grado,Roma.
308. Marisa La Mantia, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Palermo
309. Maddalena Cavalleri, insegnante scuola secondaria secondo grado, Verona.
310. Marta Fusai, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Siena
311. Laura Cherubini, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Siena
312. Fabio Milazzo, insegnante di scuola secondaria di secondo grado/ricercatore, Messina.
313. Palma V. Alerino, insegnante di scuola secondaria di secondo grado
314. Maria Teresa Pirovano, insegnante di scuola secondaria di secondo grado, Milano.
315. Ubaldo Corradi, insegnante di scuola secondaria di secondo grado, Milano.
316. Nicola Fanizza, insegnante di scuola secondaria di secondo grado, Milano.
317. Biagio Cipollaro, poeta e insegnante di scuola secondaria di secondo grado, Milano.
318. Giorgio Mascitelli, scrittore e insegnante di scuola secondaria di secondo grado, Milano.
319. Agnese Fusco, libraia e fisioterapista, Firenze.
320. Carla Testa, insegnante Scuola Secondaria di Primo grado, Lecce.
321. Monica Tondelli, insegnante scuola secondaria secondo grado, Milano.
322. Debora Cilia, insegnante scuola secondaria secondo grado, Milano.
323. Riccarda Dell´Oro, insegnante scuola secondaria secondo grado, Milano.
324. Francesca Tucci, insegnante scuola secondaria secondo grado, Milano.
325. Giuseppina P. Morciano, insegnante scuola secondaria secondo grado, Casarano (LE).
326. Teodoro Custodero, insegnante di scuola secondaria secondo grado Este (PD).
327. Daniele Iannotti, dottore di ricerca, insegnante precario scuola secondo grado, Lecce.
328. Paola Montanari, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Milano.
329. Lucilla Castoldi, insegnante scuola superiore di secondo grado, Cremona.
330. Marina Franchino, insegnante scuola secondaria de secondo grado, Milano.
331. Maria Pia D´Ormea, insegnante scuola secondaria secondo grado, Casarano (Le).
332. Romana Passante, insegnante scuola secondaria secondo grado, Milano.
333. Bruno Milone, insegnante scuola secondaria superiore, Milano.
334. Tiziano Cardosi, pensionato, Firenze.
335. Pasquale Paiano, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Casarano (LE)
336. Cecilia Ricci, professore associato, università del Molise.
337. Cristiano Luciani, docente di lettere nei Licei e università.
338. Gino Sorio, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Padova.
339. Lucia Andriolo, insegnante scuola secondaria secondo grado, Noventa Vicentina (VI).
340. Antonio Latempa, insegnante in pensione scuola secondaria secondo grado, Salerno.
341. Annunziata Amato, insegnante in pensione scuola secondaria di primo grado, Salerno.
342. Maddalena Zarattini, insegnante in pensione scuola secondaria di primo grado, Verona.
343. Alessandra Battistella, insegnante scuola secondaria di primo grado, Treviso.
344. Tiziana Drago, ricercatore Università degli Studi di Bari.
345. Piero Totaro, professore ordinario Università degli Studi di Bari.
346. Andrea Canova, professore associato Università Cattolica del sacro cuore, Brescia.
347. Piero Bevilacqua, già professore Università La Sapienza di Roma.
348. Alberto Giovanni Biuso, professore associato Università di Catania.
349. Angela Gigliola Drago, ricercatore Università degli Studi di Bari.
350. Daniela Saresella, professore ordinario Università degli Studi di Milano.
351. Enzo Scandurra, già ordinario Università la”Sapienza”, Officina dei Saperi.
352. Roberto Budini Gattai, già professore Università degli Studi di Firenze.
353. Carlo Levi Minzi, pianista e docente presso il Conservatorio G. Verdi, Milano.
354. Emilio Baccarini, professore associato Università di Roma, Tor Vergata.
355. Alfonso Gambardella, dirigente scolastico in pensione, Salerno.
356. Angela De Benedictis, già professore ordinario, università di Bologna.
357. Umberto Scarpetta, docente presso il Conservatorio G. Verdi di Milano.
358. Luigi Vavalà, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Trani (BT).
359. Anna Solimini, insegnante scuola secondaria secondo grado, Trani (BT).
360. Bruno Accarino, professore ordinario, Università di Firenze.
361. Bruno Bongiovanni, già professore Università di Torino.
362. Diego Quaglioni, professore ordinario, Università di Trento.
363. Sandro Chignola, professore ordinario, Università di Padova.
364. Edoardo Esposito, professore ordinario, Università di Milano.
365. Fabio Pollice, professore ordinario, Università del Salento, Lecce.
366. Gennaro Lopez, già docente Università Roma Tre, direttore dell´associazione professionale
“Proteo Fare Sapere” – Roma
367. Franco Barbanera, professore associato Università di Catania.
368. Nicola Casagli, professore ordinario Università di Firenze.
369. Ugo de´ Liguoro, professore associato Università di Torino.
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