SEPULVEDA, L’ERRORE DI TGCOM24, LA FRETTA
E I VERI MISFATTI DELL’INFORMAZIONE
Ha suscitato scandalo sulla Rete l’errore del sito di Tgcom24 di attribuire a Luis Sepulveda la paternità di “Cent’anni di solitudine”. Per tanti appassionati di Gabriel Garcia Marquez o semplicemente di letteratura è come dire che dopo l’inverno c’è l’estate: un errore marchiano. Chiunque abbia lavorato in una redazione sa che la fretta può indurre tutti – e sottolineo tutti – in sbagli clamorosi, che a freddo mai faresti. E oltre alla fretta c’è l’inconscio: non serve aver letto Freud per capire che il lapsus incombe senza pietà e non ci sono santi: non lo “vedi” arrivare. Naturalmente lo scherno e il dispiacere dei tanti che hanno denunciato il “granchio” sono sinceri e bene ha fatto la redazione di Tgcom24 a scusarsi per un errore che è durato poco. Ma chiunque conosca come si fa concretamente l’informazione, come chi scrive, è obbligato ad uscire dall’ipocrisia: gli errori più gravi non sono quelli inconsci di un lapsus o di una momentanea ignoranza, ma semmai quelli consci: gli omissis, la manipolazione di una notizia, la subordinazione ad un portavoce che ha potere. I veri errori, i veri omicidi ad una informazione onesta sono quelli commessi col silenziatore non per colpa della fretta.