Fonte: Il Fatto Quotidiano
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La domanda
Caro Furio Colombo, hai notato che la decadenza di Roma, raccontata a base di buche, di fermate improvvise e inspiegate della metropolitana e di autobus fermi si è risolta da sola? Rimosso Marino, e con la serena guida del prefetto Tronca, tutto risolto. Manlio
La risposta
Però i media sono un’altra cosa. Una volta diffusa la parola d’ordine, di fonte politica, di Roma decadente e decaduta, dove tutto è ridotto a uno stato di rovina, una Roma Piranesi fatta di ruderi (a partire, s’intende, dai servizi mancanti del Comune) si è mobilitata una quantità di immagini uguali, di interviste identiche, di commenti che sembravano l’uno la riproduzione dell’altro, e una formidabile campagna “destra-sinistra” degna di un grande match di pugilato. A un colpo contro la Roma in rovina di Libero, seguivano severe ammonizioni della direzione Pd e giudizi durissimi di chi aveva fatto eleggere Marino, per dimostrare che la rimozione del predetto sindaco era indispensabile per la salvezza della città.
Avevano ragione. Una volta eliminato il sindaco, con l’espediente di far dimettere la parte la maggioranza del consiglio comunale eletta dallo stesso partito con lo stesso sindaco, la gravissima situazione della città di Roma, per miracolo, si è risolta. Sparite praticamente subito le tetre inquadrature delle bottigliette di plastica vuote che rotolano nell’incuria verso un Colosseo in evidente rischio di crollo. Si apprende dagli utenti quotidiani che le occasioni in cui i convogli della Metro partono e arrivano a porte aperte continuano come prima, ma non creano “incidente giornalistico”.
I cittadini hanno smesso di scrivere (o radio e giornali hanno smesso di pubblicare) i messaggini indicanti le condizioni insopportabili della via tale o tal’altra. Non so se sia vero che sono ritornati i camion-bar Tredicine, ma vedo aumentare ogni giorno l’ingombro di occupazioni abusive che erano scomparse con il Marziano a Roma.
Il fatto è che Roma non fa più scena, le foto delle piazze disastrate non fanno più prima pagina, i turisti stranieri non sono più esasperati, quelli italiani provano un nuovo affetto per Roma. E il Papa va da solo, in Panda, a farsi aggiustare gli occhiali. Non c’è un questuante in meno, ma una volta abbattuto un sindaco ingombrante, a che serve la noia di discutere un problema che non si può risolvere?
Al momento il fenomeno a cui stiamo assistendo è quello di persone riluttanti spinte con la forza a candidarsi o a tentare la corsa delle primarie. La morale è che Gianni Alemanno è un imputato come tanti, che alla fine la scampano con pochi anni condonati. E Ignazio Marino resta, nella memoria della città, il peggiore dei sindaci di tutti i tempi, come è stato certificato per i posteri da Matteo Orfini presidente del partito di Ignazio Marino e sostenitore della sua candidatura. Roma, comunque, è salva.
1 commento
Quest’articolo sarebbe stato auspicabile e utilissimo,una voce fuori dal coro,se fosse stato scritto nei tempi dovuti,cioè quando tutti i partiti e tutti i media ,in un’uniformità oscena,davano addosso a Marino.Ma ora che il danno alla città è fatto,che il mondo di mezzo scoperchiato anche grazie a Marino,si frega le mani speranzoso di riprendersi Roma ,dà solo una grande tristezza.E timore.Timore che,senza Marino,Roma torni città aperta.Aperta a mafie e malaffare