Se D’Alema dà una lezione a Boschi sui bambini congolesi

per Gabriella

di Luca Sappino su “L’Espresso”

https://www.youtube.com/watch?v=eXVN3y2Ehk4&feature=player_embedded#t=4562

Grazie a Chiara Geloni per la segnalazione, questa volta. Perché cercavo di capire il fastidio che mi provocano le immagini del ministro Boschi che scende dall’aereo tenendo per mano i bambini congolesi e si fa fotografare. Perché un ministro che non ha avuto un ruolo chiave nella trattativa, e che infatti ha ringraziato i funzionari di un ministero che non è il suo, della Farnesina, organizza questa passerella? Perché mi infastidisce lo show, che comprende la discesa della scaletta, un book di foto in volo, e il sorriso soddisfatto e commosso mentre si confessa il gioco fatto durante il viaggio: «mi hanno fatto una treccina»? Va bene l’impegno su procedure più snelle, il messaggio che incoraggia le adozioni, ma non c’è qualcosa che vi disturba?

Un racconto di Massimo D’Alema, sì D’Alema, aiuta a capire, credo. Dopo un ora e 18 minuti, circa, D’Alema, intervistato alla festa dell’Unità di Roma, nel 2012, racconta di un caso «umanitario» che risolse in Libia: «Tornare e scendere con due bambine e fare le foto era una tentazione quasi irresistibile. Feci fermare l’aereo sulla pista, feci arrivare una macchina con i vetri oscurati e se ne sono andate via. Nessuno le ha mai viste. Mai. Ed è rimasta un’amicizia privata. Lei capisce che la politica fatta così è difficile che piaccia. Però io ne sono orgoglioso».

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