Scusa PD, perchè De Gasperi?

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Andrea Colli
Fonte: facebook

di Andrea Colli, 23 agosto 2014

MA PERCHÉ, si domanda la giornalista Daniela Ranieri, il Pd del 40,8%, ripulito dalla Rapida Srl di Renzi, rimesso sul mercato grazie a una rottamazione a rotta di collo, va a ripescare uno statista anti-comunista, nato nel 1881 nel Trentino austro-ungarico, deputato del Partito Popolare di Sturzo, fondatore della Dc della censura, della tartuferia morale, del Caf, delle tangenti, dei processi, di Andreotti, del potere untuoso e opaco mai del tutto esorcizzato? Perché il 19 agosto, dice, è stato il 60° anniversario dalla morte. Giusto. Solo che (e questa è iella) il 21 agosto ricorrevano anche i 50 anni dalla morte di Togliatti (che a De Gasperi voleva rifilare un calcio nel sedere con scarpe chiodate) e a giugno si sono contati i 30 dalla morte di Berlinguer, pressoché ignorati a sinistra grazie al film di Veltroni che ha catalizzato tutte le mozioni degli affetti e amen. Però alla Festa dell’Unità (espressione quanto mai macabra nel giorno del funerale del giornale di Gramsci) il totem da issare è De Gasperi, che la vince pure su Amendola e Gobetti, dissonante come uno stand di Eataly tra i tortellini, antico e moderno, sacro e laico, e invero quasi-santo per la Chiesa che lo sta sottoponendo a processo di beatificazione dal ’93. De Gasperi è sempre stato un’icona di destra, sponda di paragoni smodati: per Cossiga, Andreotti era il più grande statista dopo De Gasperi; per Rotondi, B. ha unito l’Italia, come De Gasperi. Era il Pippo Baudo della politica, un grande professionista di un’epoca luttuosa e lugubre, la cui anima veniva evocata nella seduta spiritica del caso Moro insieme a quella di La Pira. ADESSO tutti amano De Gasperi: per Guerini era “un uomo a cui guardare”; la Presidente Boldrini interrompe le vacanze per dire: “La lezione politica e civile dello statista DC mantiene straordinari caratteri di attualità”. Non si esce dalla tautologia, e tocca ai commentatori spiegare l’inaudito innamoramento. Brand nel brand (questo sono per Renzi le feste dell’Unità), traghettatore vintage nel trapasso traumatico da un ibrido sterile qual era il Pd alla Nuova Entità Renziana impegnata nell’erosione di ogni cascame ideologico, De Gasperi è diventato cool; uomo al fascino austero e un po’ polveroso di un Daniele Piombi, protagonista perfetto per le fiction di Rai1, titilla l’anima moderata e timorata dell’amalgama bislacco.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.