Schettino alla Sapienza – lezione su come gestire il panico

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Simone Cosimi, Ufficio Stampa Sapienza di Roma
Fonte: WIRED.it - facebook

L’Italia è un paese unico al mondo. Il Capitano Schettino responsabile del disastro della nave Concordia ha tenuto una lezione all’università La Sapienza di Roma, ci sarebbe da coricarsi in terra dal ridere se non ci fosse stata una tragedia, dal mattino nella galassia del Web veniva pubblicato che Schettino era stato chiamato a tenere una lezione su come gestire il panico, notizia confermata dall’ANSA, successivamente da più parti è stato precisato che non si è trattato di “lectio magistralis”. Abbiamo scelto sull’argomento questo bell’articolo di Simone Cosimi pubblicato su Wired e il comunicato dell’ufficio stampa della Sapienza.

Io, tuttavia, mi sono chiesto ma se abbiamo mandato un bambino prepotente e sprovveduto come Renzi a fare il capo del governo abbiamo poco da stupirci se un docente universitario ha chiesto a Schettino di tenere una lezione; anzi proporrei allo stesso docente di chiamare Renzi a tenere una lectio magistralis sul governo dell’Italia dal titolo Com’è bello naufragare in questo mare …

Il miracolo italiano è che non siamo ancora affondati a picco – per ora….

(Gian Franco)

Schettino alla Sapienza: “Non era una lectio magistralis”

di Simone Cosimi, pubblicato su WIRED, 6 agosto 2014

 

Pareva evidente che si trattasse di una bufala. O almeno così tutti avremmo sperato. Per una serie di ragioni piuttosto chiare: l’iniziale uscita su pochissime fonti autorevoli – anche se poi si è aggiunta l’Ansa – l’assenza totale di uno scatto, una mezza foto che fosse circolata a suo tempo. Possibile che nessuno fosse stato avvisato? Troppo ghiotta l’immagine di uno dei personaggi più detestabili d’Italia impegnato addirittura in una lectio magistralis. Il periodo, anche: non mi pare si tenga alcunché ai primi di luglio, nelle università italiane, se non qualche esame fuori tempo massimo.

E poi ovviamente la totale assurdità che avrebbe comportato una scelta del genere: far salire sulla cattedra di una qualsiasi aula magna, rettore al fianco, l’ex comandante Francesco Schettino, indagato per il disastro della Costa Concordia: 32 morti, 110 feriti, un disperso.

A parlare oltre tutto della gestione del panico, con estratti che paiono confezionati da un qualche account umoristico di Twitter: “Sono qui perché sono un esperto, ho navigato in tutti i mari del mondo e so cosa comportarsi e come reagire”. Per inciso, stiamo parlando di quello del “torni a bordo cazzo”.

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    Gli abitanti di Genova mentre assistevano all’ingresso della Costa Concordia nel loro porto (foto: MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

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    Anche dalla spiaggia si assiste all’arrivo della Costa Concordia (foto: MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

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    La Concordia viene trainata da quattro rimorchiatori (foto: MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

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    La Concordia nelle fasi finali del suo ultimo viaggio (GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

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    Il passaggio del relitto della Concordia vicino alle coste della Corsica è stato accolto il 24 dalle proteste dei pescatori locali (PASCAL POCHARD CASABIANCA/AFP/Getty Images)

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    Pescatori e velisti corsi protestano per il rischio di danni ambientali legato al passaggio della Costa Concordia (foto: PASCAL POCHARD CASABIANCA/AFP/Getty Images)

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    La Costa Concordia arriva nel porto di Genova, dove nei prossimi due anni si procederà con il suo smantellamento (foto: MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

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    La concordia rimorchiata nel porto di Genova (foto: GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

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    I giornalisti si assiepano in attesa dell’arrivo della Concordia (foto: GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

  • Rigalleggiamento

    Rigalleggiamento

    (foto: Il relitto come appariva ieri dal Giglio, sotto lo sguardo dei turisti (foto:Federico Scoppa/Demotix/Corbis)

  • Maltempo

    Maltempo

    Il peggioramento delle condizioni meteo potrebbe far cambiare i piani di navigazione, spostandola più vicino alle coste toscane e liguri(foto: Federico Scoppa/Demotix/Corbis)

  • Al lavoro

    Al lavoro

    Al termine delle operazioni di rigalleggiamento i metri emersi del relitto saranno 14 (foto: Federico Scoppa/Demotix/Corbis)

  • Incidenti

    Incidenti

    Durante le operazioni di rigalleggiamento c’è stato uno sversamento di idrocarburi, riparato attraverso l’utilizzo di panne assorbenti (foto: Federico Scoppa/Demotix/Corbis)

  • Al Giglio

    Al Giglio

    Tra poche ore il relitto dovrebbe finalmente lasciare le coste del Giglio, dove è rimasto per oltre due anni e mezzo da quel 13 gennaio 2012 (foto: Maria Novella De Luca/Demotix/Corbis)

  • La nave riemersa

    La nave riemersa

    (foto: Giuseppe Cacace/Afp(Getty Images)

  • Il relitto

    Il relitto

    (foto: Giuseppe Cacace/Afp/Getty Images)

  • Visione frontale

    Visione frontale

    (foto: Giuseppe Cacace/Afp/Getty Images)

  • Il gigante che riemerge

    Il gigante che riemerge

    (foto: Tiziana Fabi/Afp/Getty Images)

  • La Costa Concordia

    La Costa Concordia

    (foto: Tiziana Fabi/Afp/Getty Images)

La Costa Concordia all’arrivo nel porto di Genova. Si possono vedere gli enormi danni riportati dalla nave durante l’incidente che più di due anni fa è costato la vita a 33 persone (foto: GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

Ci sono studi accademici comparativi — si legge su Quotidiano.net, che ha piazzato la storia sul cartaceo, e TgCom24, fra le primissime testate a rilanciarne le parole seguite poi dal Secolo XIX, Il Giornale e infine dalla Stampa e Repubblicache mettono a confronto il disastro della Costa Concordia rispetto ad altre tragedie simili. Come mai durante l’attentato alle Torri Gemelle c’erano persone che si lanciavano dalle finestre e durante il naufragio della Concordia nessuno fece un gesto del genere?”. Insomma, neanche a scriverle a tavolino cose del genere. Eppure.

Eppure Schettino ci ha abituato a uscite ogni oltre limite, selfie con ammiratrici, telefonate ai familiari delle vittime e candidature all’Isola dei Famosi compresi. Ed è forse questo il punto più delicato: il personaggio è il modello ideale attorno al quale costruire panzane a volontà. Che però, appunto, potrebbero non essere tali. O almeno non del tutto: è insomma il prototipo perfetto per le mezze bufale. Costano meno, circolano meglio. Proprio come in questo caso.

Come se non bastasse la ricostruzione dell’evento a cui avrebbe partecipato è decisamente fumosa. Non si capisce, parlo dei pezzi usciti, quando si sia tenuto, non ci sono date. Si dice solo che sarebbe intervenuto un paio d’ore alla fine di una tre giorni organizzata dal master in scienze criminologiche, a sua volta messo in piedi dalla cattedra di psicopatologia forense, alla facoltà di Medicina della Sapienza di Roma.

Bastava tuttavia indagare un po’ per scoprire una pagina evento di Facebook, questa, dove in effetti l’intervento di Schettino era previsto per lo scorso sabato 5 luglio al Circolo aeronautica Casa dell’Aviatore in viale dell’Università 20, a Roma. Per la precisione, nell’ambito di un seminario organizzato dal criminologo Vincenzo Mastronardi, titolare del master in questione, e intitolato Dalla scena del crimine al profiling. Un’ottantina i partecipanti, non una roba per le masse insomma.

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Il quadro, per come lo raccontavano molti colleghi, non mi tornava. Troppi dettagli da una parte, troppo pochi dall’altra. Più che una bufala, insomma, sembrava una notizia gonfiata a dismisura.

Così ho contattato Mastronardi per capire com’è andata: “Non si è trattato di alcuna lectio magistralis – racconta da Roccaraso, dove oltre tutto non ha connessione e dice di non aver del tutto compreso cosa si stia  scatenando – e l’intervento di Schettino è stato brevissimo, a commento di una ricostruzione in 3D dell’incidente. Oltre tutto, c’è una differenza fra invitare una persona e chiamarla per partecipare in un contesto scientifico. L’abbiamo interpellato per dire la sua, non abbiamo promosso l’evento. Insomma, ci interessava come protagonista di quel tragico fatto“.

Bene, ma nessun dubbio sull’opportunità di coinvolgere un personaggio così controverso, per giunta con un procedimento in atto? “In realtà non l’ho chiamato io – mi dice Mastronardi – ma sono stato convinto da altri suoi colleghi partecipanti al seminario, quel giorno dedicato al giornalismo investigativo, a chiamarlo per par condicio. Per permettergli insomma di dire la sua. A dire il vero, però, ho sperato fino alla fine che non si presentasse“.

Certo è, insomma, che non si è trattato di una lectio magistralis – come tutti vanno urlando – in un luogo storico della cultura nostrana ma di una cosa decisamente diversa. Un seminario a numero chiuso, ma aperto a tutti non solo agli studenti, organizzato sì da un docente della Sapienza nell’ambito di un master ma in un luogo che formalmente non appartiene all’ateneo romano.Ho scelto quella sede proprio per tenere l’evento il più possibile separato dal contesto universitario” conclude Mastronardi, che a breve dovrà spiegare la faccenda al rettore. Buona fortuna.

Tuttavia voglio andare un po’ oltre. Quasi non m’interessava se la notizia fosse vera o falsa. Com’è evidente, è solo una notizia raccontata molto male, pompata a massicce dosi di botulinismo mediatico. Quel che serve è invece notare che in fondo in un Paese in cui abbiamo invitato in cattedra chiunque, ex terroristi compresi, non c’è nulla da stupirsi.

Non è un caso che si sia scatenato il panico – quello vero, dell’indignazione in buona fede – sui social network. Segno che in una fetta d’opinione pubblica non sorge neanche il dubbio che possa essere una patacca, un’esagerazione o meno: si salta immediatamente oltre perché il contesto ha insegnato nel corso degli anni che tutto è possibile nello sgangherato network delle università italiane, sempre alla ricerca di visibilità e trovate per far parlare di sé e attrarre iscritti.

Insomma, il terreno è fertile, fertilissimo. Situazioni come l’intervento di Schettino dimostrano in ogni caso il prezzo che si paga quando si abbassa l’asticella. Da professori e rettori che invitano chiunque ai giornalisti che non verificano dettagliatamente i fatti, dandone la giusta portata, fino ai singoli individui che non si interrogano su cosa sia davvero accaduto – rarissimi i punti di domanda nel flusso schifato dei tweet – ma sparano alzo zero appena acquisita mezza riga di notizia. D’altronde nessuno li ha abituati a farlo.

Così, basta individuare il personaggio giusto per ballare sul confine fra realtà e incertezza. Anche se, il più delle volte, la prima supera spesso, e tragicamente, ogni più mesta fantasia.

Lectio magistralis o seminario estivo, infatti, poco cambia sull’opportunità di invitare Francesco Schettino, a Concordia appena recuperata, in qualsivoglia evento formativo.

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da: UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE – UNIVERSITA’ LA SAPIENZA

In merito alla notizia comparsa oggi sulla stampa che il sig. Francesco Schettino – attualmente a giudizio presso il Tribunale di Grosseto per il grave disastro della Costa Concordia nel quale sono decedute 32 persone – è intervenuto in un seminario all’interno del Master in Scienze criminologico-forensi “Dalla scena del crimine al profiling” la Sapienza indignata per il fatto prende le distanze dall’iniziativa del Direttore del Master prof. Mastronardi. Tutti ricordano il dialogo da Livorno tra il Comandante dell’area-Tirreno e lo Schettino, con l’ordine perentorio di ritornare sulla nave, che nel mezzo del disastro era stata abbandonata dallo Schettino con i passeggeri in grave pericolo. Basterebbe questo per bollare l’iniziativa del direttore del Master prof. Mastronardi come deviante rispetto alle finalità di un qualsiasi evento accademico. Alle patetiche scuse del Prof. Mastronardi, immediatamente chiamato telefonicamente dal rettore, fa riscontro il programma, ora acquisito, di “Sabato 5 luglio 2014, Circolo Aeronautica, Casa dell’Aviatore, … ore 11.00-12.30 – Ricostruzione dell’evento critico della Costa Concordia con l’aiuto della grafica in 3D… commenterà il COMANDANTE FRANCESCO SCHETTINO” (sic!!!). Proprio il programma accentua la gravità dell’episodio per le sedi (Università e Aeronautica militare), per l’assenza di contradditorio (sarebbe stato interessante la presenza di qualcuno dei passeggeri o di chi ha avuto un parente deceduto), per non esservi stata una doverosa astensione essendovi un procedimento giudiziario penale in corso (con l’aggravante di dare strumentalmente allo Schettino una platea universitaria).

La libertà accademica di cui godono i docenti universitari per dettato costituzionale impone anche di essere responsabile, proprio perché si è in una comunità educante. La Sapienza prende le distanze dal così grave episodio, lo condanna fermamente, e deferisce immediatamente il prof. Mastronardi al Comitato Etico, perché ne valuti i profili, anche ai fini disciplinari.

 

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