Sblocca Italia. A rischio l’ambiente e la salute

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Asia Lucia Cricchio
Fonte: PoliticaPrima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2015/02/sblocca-italia-rischio-lambiente-e-la.html

Trivellazioni-petroliferedi Asia Lucia Cricchio 23 febbraio 2015

Con la pubblicazione dello Sblocca Italia, il decreto legge n. 133 del 12 settembre 2014 poi convertito con la Legge n. 164 dell’11 novembre, il Governo ha avocato a se le competenze e le autorizzazioni riguardanti l’apertura di impianti petroliferi e di gas naturali, anche quelli chiusi da tempo.

In buona sostanza, tutto ciò che riguarda il settore delle risorse energetiche nazionali riveste carattere di interesse strategico e di pubblica utilità, ottenendo così una semplificazione delle procedure amministrative.

Presa-diretta-Sblocca-Italia-Video-replicaE questo NOI, popolo delle rete, lo sapevamo ma non tutti gli italiani lo sanno e non tutti guardano la domenica sera Presa Diretta su RaiTre preferendo altro. 7 sono le Regioni che hanno impugnato presso la Corte Costituzionale lo Sblocca Italia e fra queste manca la Sicilia, considerata oro nero dal Governo Renzi e da Crocetta, e anche la Basilicata.

Pensate che proprio in Basilicata sono aumentate le richieste petrolifere a tal punto che se andassero tutte quante in porto il 77% del territorio sarebbe oggetto di estrazione. E anche l’agricoltura risente fortemente della presenza degli impianti che provocano conseguenze gravi agli allevamenti e alla produzione dei latticini. Nessuno compra formaggio di quelle zone e muoiono persino le mucche e le pecore.

petrolio-trivella-09Greenpeace, Legambiente, WWF si sono messe di traverso per fermare questo scempio e crescono le preoccupazioni per l’aumento delle malattie tumorali e dei problemi cardiaci. “4 comitatini”, dice Renzi non fermeranno il suo progetto. Anche Ficarra e Picone con “u mari un si spirtusa” fanno la loro parte, ma, intanto, le richieste di nuovi impianti continuano ad arrivare anche in Sicilia.

Gli scienziati ed i tecnici affermano che il petrolio trovato in Sicilia potrà essere estratto per un massimo di 3 anni, ma la cosa non dissuade il governo.

scala-dei-turchi-agrigentoPresi di mira: Scala Dei Turchi, Scoglitti, la zona di Montalbano. Pozzallo e Ragusa riceve persino una richiesta per trivellare su terraferma e quindi domani anche sotto casa mia potrebbe arrivare una simile pretesa.

Sciacca, altro brutto destino. Il vulcano “Empedocle” a largo della costa non ci risparmierà le scosse e il rischio dei morti dell’Indonesia insieme ai nostri potrebbero trasformarsi in dati per teorie scientifiche fra qualche decina di anni.

Chi conosce questi luoghi della Sicilia sa che sono le perle della nostra Terra e vergognosamente devo dire che non tutti difendiamo i nostri tesori.

E se domani cominciassero a trivellare… potremmo dire addio a quei pochi turisti che scelgono la Sicilia come meta delle loro vacanza.

Ovviamente l’industria del Petrolio è favorevole e convince pure Crocetta che 2 anni fa firmò l’appello di Greenpeace.

prisutto_palmiroPer Don Palmiro Prisutto, parroco di Augusta, impegnato da tempo nella lotta all’inquinamento, ogni 28 del mese legge durante l’omelia i nomi delle vittime di tumore, 477, che ha raccolto in un registro, quella in corso “è una strage nel silenzio”. Lo Stato come una “madre assassina”, meglio sarebbe dire padre assassino visti i dati ed i condannati per omicidio.

Quanto vale la nostra vita? Non valiamo niente per i governi. Sono circa 79 milioni di euro le entrate petrolifere previste in Sicilia, ma nessuno valuta i costi e l’impatto ambientale devastante. Per questo è necessaria una maggiore consapevolezza dei cittadini che non possono restare indifferenti nei confronti di una questione così grave per l’ambiente e la salute di ognuno di noi.

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