Autore originale del testo: Fausto Anderlini
Sassi
Non so perchè ma non mi viene di tracciare un profilo epico curricolare di Claudio. L’operaio che diventa quadro politico e poi membro della classe amministrante locale e cose di questo genere. Evoluzioni (e involuzioni, come è normale che accada) delle quali non mi sento in grado di trarre alcuna sintesi o alcun significato. Di Claudio ricorderò questo: che a vent’anni era già calvo da un po’, che aveva il corpo ricoperto da un pelo rigoglioso che interessava anche le spalle e la schiena, che per un certo periodo viaggiava su una Skoda e conosceva i balli alla Filuzzi. Inoltre che mi è tanto dispiaciuto non poterlo vedere prima che la malattia lo spingesse nel nulla togliendolo alla vita della famiglia e degli amici. Però mi piace ricordare quell’ultimo capodanno a casa di Ciavatti quando ritornando da un certo tempo nel quale si era perso in altre compagnie in quel di Campolo si presentò con un panettone gigante e noi tutti lo accogliemmo in un abbraccio corale. Talchè cantammo a squarciagola tutti assieme fino all’alba. Malgrado tutto ci volevamo ancora bene. Claudio era animato da una volitiva e travolgente energia che spaziava dall’impegno sociale a quello sessuale. Capace di attingere a una inesauribile aneddotica popolare era naturalmente simpatico. Con lui sempre ci si divertiva. Per quanto non si limitasse nei giudizi non era capace di rancore. Soprattutto era generoso e nel suo cuore non albergava alcuna tirchieria, morale e materiale. Con lui ho vissuto momenti ameni di ogni tipo ed è stato veramente bello averlo come amico in un androceo circoscritto da legami forti e controversi. Faccio le mie condoglianze alla Sandra, la donna che infine gli ha voluto davvero bene, e ai suoi amici più cari, come Paolo ed Otello. Spero che troveremo il modo di parlare di lui e ricordarci di noi tutti. In una tenera assoluzione generale senza la fatica di alcuna riabilitazione. Il tempo stringe e la tela della nostra vita comune è sempre più lasca, corta e piena di buchi. Addio Claudio.
*La foto. Dovrebbe essere del principio degli ’80 del secolo scorso e la location quella della sala rossa di Via Barberie. Sulla sinistra, in piedi, il vecchio Masina e seduto Federico Castellucci. Nel mezzo Sassi e al suo fianco Otello Ciavatti. Sulla destra ci sono io e sul fondo si intravede un giovane Carlo Monaco.