Vedo che la sola apparizione di Santori da l’orticaria a molti, specie a quelli cui le sardine risultarono indigeste sin da subito. In effetti il ragazzo stupisce per la sua ieratica imperturbabilità e lascia perplessi se essa nasconda una qualche forma di sapienziale saggezza o un polveroso mix di pensieri ovvi quanto confusi. Tanta acredine rivela comunque una ostinata stupidità.
A Santori si deve riconoscere l’invenzione di un format trasversale senza il quale non ci sarebbe stata quella mobilitazione elettorale che ha permesso di smentire i pronostici. Laddove abbondavano i profeti di sventura i più vari: gli sterili custodi di un classismo declamatorio e iperminoritario e la supponente sinistra liberal che si augurava il tracollo del governo giallorosso, Ricordo ancora le tesi giustificazioniste di chi celebrava il leghismo come una rivolta delle periferie proletarie contro i centri del neo-liberismo. Per non dire delle comparsate dei De Angelis, dei Rampini e altri seghini tutti protesi a generare sgomento e sfiducia presentando la marcia trionfale della Lega in Emilia come la giusta nemesi dell’odiato governo Conte. Tutti alleati di fatto della destra se non attivi propagandisti della stessa.
Senza quel moto intuitivo di massa attivatosi sulla Piazza Maggiore e da lì sull’intera asta metropolitana della Via Emilia oggi a gestire l’emergenza in regione ci sarebbero la Borgonzoni e uno stuolo di energumeni come il sindaco di Ferrara. Inoltre la caduta dell’Emilia avrebbe con ogni probabilità sancito la crisi del governo. Sicchè oggi ci troveremmo a fronteggiare la pandemia nel mezzo di una crisi di governabilità o, peggio ancora, nel pieno di un esperimento orbaniano. Non è che ci voglia grande intelligenza per capire il rischio corso. Eccheccazzo !