“Yankee go home” sono le prime parole d’inglese che ho imparato… Le ho gridate un’infinità di volte, meritandomi qualche ora di “riflessione” sul pavimento della Questura di Milano, e qualche manganellata atlantista. Invecchiando ho cercato di diventare pompiere partecipando anche a delle fiaccolate, che sono una via di mezzo tra il corteo e la processione, tra l’invettiva e la supplica… Non ci sono riuscito, perché mi sono convinto sempre di più che è l’imperialismo americano che inquina i rapporti tra gli Stati, intossica i processi democratici dei popoli, e avvelena le relazioni internazionali. E’ il dominio pervasivo americano, in campo economico, culturale e militare, che impedisce lo sviluppo armonioso delle società, specie di quelle meno avanzate. Sono le ingerenze americane nella politica interna dei governi che limitano, riducono o annullano la libera espressione delle volontà popolari. Le ambizioni imperialiste di altri Stati sono la necessaria risposta per cercare di arginare l’espansionismo imperiale americano. Chi non ha tempo per ripassare la storia, può affidarsi alla geografia e guardare la cartina dell’Europa. Osservate dove si trova l’Estonia, paese NATO con annesse basi missilistiche, e dove si trova San Pietroburgo, la seconda città della Russia… E dall’Estonia scendete, giù, sempre più giù fino alla Romania e alla Turchia, e immaginate di essere russi… La Storia degli Stati Uniti contiene pagine oscure e opache, ma ne contiene anche di molto luminose. Speriamo ne arrivino altre… La via della pace è lastricata dei buoni consigli dei governanti, fedeli e fedelissimi degli USA. La pace, però, è una parola troppo abusata, gridata indifferentemente da pacifisti e da guerrafondai, dai miti e dai violenti, dai pochi “Gino Strada” e dai molti che insanguinano il mondo… Arriverà il solito equilibrio di paure, quella tela di compromessi bilanciati su opposte minacce, e sullo spettro di deserti e di cimiteri creati dalla reciproca violenza. Sarà meglio di niente, sarà meglio del peggio. Ed esulteremo, perché la chiameranno PACE.