«Con ironia maschilista, ai limiti del sarcasmo sessista, il senatore Renzi mi chiama Lady Mastella… Non comprendo questo tentativo di stalkeraggio nei miei confronti, fuorviante e patetico. Io sarò una Lady’, ma lui non è né un Sir né un gentleman». Così Sandra Lonardo Mastella, rispondendo a una battuta fatta dal leader di Iv.
(askanews) Matteo Renzi getta ancora benzina sul fuoco. Nella enews del 5 gennaio 2021, l’ex premier torna all’attacco del governo minacciando l’uscita delle due ministre renziane – Elena Bonetti e Teresa Bellanova – se non si darà ascolto alle sue proposte, perché “Italia Viva non chiede poltrone”.
GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI – BY GIANBOY
Renzi si è detto inoltre pronto al confronto con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in aula al Senato, si legge nella sua newsletter, aggiungendo che se il premier ricorrerà ai “responsabili” per sostituire Italia Viva “non grideremo allo scandalo”; Renzi riguardo ai responsabili ha fatto riferimento a “Lady Mastella”, ovvero Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella e senatrice del Gruppo Misto, che ha replicato così “Io sarò una Lady ma lui non è né un Sir né un gentleman”. Il fantasma di una crisi di governo aleggia da prima di Natale, dopo le richieste di Italia Viva sul Recovery Plan e la gestione dei suoi 208 miliardi.
Tre le possibilità: un Conte-ter, un rimpasto, dove potrebbe entrare la fedelissima Maria Elena Boschi, o nuove elezioni, opzione che piace a Matteo Salvini e Giorgia Meloni.Il Movimento è compatto nell’appoggiare Conte. Il Recovery plan deve essere scritto anche insieme alle opposizioni, “il più possibile”, ha ribadito l’ex capo 5Stelle Luigi Di Maio a “Oggi è un altro giorno” su Rai 1. Il cinquestelle Riccardo Ricciardi – ad Agorà su Rai3 – ha messo in chiaro che “il M5S non appoggerà nessun governo che non sia il governo Conte”. Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato, dato da alcuni in partenza verso Italia Viva, in un’intervista al quotidiano Il Dubbio, ha sottolineato “che l’attuale maggioranza è l’unica possibile”, invitando tuttavia Conte “a fare di tutto per recuperare la coesione dei partner su un programma di legislatura che sia chiaro e coerente”.