Salvini, l’orco del cavalcavia di Garbagnate, è rassicurante per il popolo italiano

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Fausto Anderlini

di Fausto Anderlini – 29 maggio 2019

Trash Kratos

Berlusconi, Renzi, Salvini…. il bestiario pseudo-carismatico degli pseudo-partiti personalizzati evolve di male in peggio e già tremo a pensare a quel che verrà dopo…. il trash sembra (anzi è) la legge bronzea della democrazia schizo stil novo. In successione sempre più concitata in una insaziabile tendenza a surrogare nel modo più disgustoso il prodotto obsoleto. Il trash come elemento apparente e perciò tangibile del Kratos. Il brutto come rutilante volontà di potenza. E perciò doppiamente eccitante e rassicurante. Se non son brutti, strafottenti, zotici, ignoranti, cattivi e antipatetici non piacciono alla ‘gente’. Gente per la quale la devozione politica è lo sviluppo proiettivo e oltremodo creativo della parte più recondita e vergognosa di sé. L’Io peggiore. Anzi l’Es, tout court.

Bersani fu svillaneggiato perché è e appariva come una brava persona. Inoltre le sue acute metaforologie popolari piacevano solo agli intellettuali. Oggi se ancora aggrada per qualcosa è perché viene ascoltato da una nicchia di pubblico quando si fa sera, alla luce tenue dell’abat-jour sul comodino. Come un innocuo placebo parlante la buona politica. Se il Pd ‘tiene’ in qualche modo il campo è perché trae beneficio dalla sua inclinazione alla doppia leadership. L’adrenalinico e sgraziato Calenda, e anche l’incomprensibile umanità di Pisapia (il lato platealmente cretino della bontà) compensano il soporifero e raziocinante Zingaretti (per non parlare dei disgustosi renziani ancora in giro). Avere una buona cultura e un certo rispetto di sé di tipo intellettuale è per un leader la più grande delle sventure, a meno si ostenti una spietata cafonaggine. L’ironia intellettuale (vedasi D’Alema) sgomenta e inquieta. E’ concessa solo ai comici.

A proposito dei quali viene immediato pensare alla rovina toccata ai 5S. Un movimento a cui aveva fatto da innesco e malleveria il carisma sadico e luciferino di Grillo e che poi ha deciso di affidarsi, per parodossale quanto incomprensibile contrappasso, a un democristianino di buone maniere fatto in casa e vestito da prima comunione come Di Maio. Pensando fosse rassicurante e suscitasse buoni istinti paterni e materni nella gente. Il figliolo compìto e a modo che tutti vorrebbero avere scongiurando l’eventualità di trovarsi per casa un tatuato trinariciuto e anche calvo. Come adesso non per caso va di moda. Uno skinead. Almeno avesse giocato a imitare Faccia D’Angelo, il camorrista gentile e spietato…. Per Salvini, l’orco del cavalcavia di Garbagnate, il camionista della trattoria accanto, è stato un gioco da ragazzi farsene un boccone. Nella debacle dei cinque star c’è anche questo.

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